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Tutte le donne di Leonardo da Vinci

Ci troviamo di fronte alla biografia di una pop star, la vita di Leonardo da Vinci viene scandagliata ancora oggi dettagliatamente, insieme all'intero suo operato, non sia mai che allo sguardo attento di milioni di critici esperti, sia sfuggito qualche mistero.

ginevradebenci

Eppure, quando si parla del genio rinascimentale, poco si pensa alla sua attrazione per le donne; appare alquanto sorprendente, di fatto, che un omosessuale dichiarato potesse essere affascinato dal corpo femminile.

Ma il suo orientamento sessuale è realmente così chiaro ed importante?

I documenti pervenuti sono radi e frammentari, data la segretezza con cui lui visse la sua vita privata al tempo; e non è difficile capire perché, in quanto la pena comune per i sodomiti della sua epoca era la morte, dunque pretendere prove inoppugnabili risulta assurdo. Queste portavano al patibolo e non di certo alla memoria dei posteri.

Detto ciò non si vuole necessariamente contraddire le numerose teorie del padre della psicanalisi, Sigmund Freud, che dedicò al sommo pittore, nel 1901, ben 40 pagine, interpretando un sogno, e ripercorrendo per tanto un ricordo d’infanzia del grande genio. Andando a fondo della questione, un unico documento che potrebbe essere definito veritiero, risale al 9 Aprile 1476, nel quale è impresso nero su bianco che il 24enne Leonardo è accusato per aver sodomizzato un giovane prostituto. E non sono certo un mistero le pesanti voci sul rapporto di Leonardo con il giovane Salai, il discepolo che, si dice, trattò come un figlio, e con il quale convisse per molti anni.

Su Gian Giacomo Caprotti (Salai), gli appunti del pittore ci parlano senza interruzione dal 1494 in poi. Quale fu dunque il vero rapporto tra Leonardo e tale fedele allievo? I contemporanei pare non avessero dubbi sul decretare la loro relazione sessuale. A rivelarcelo, inoltre, è anche un foglio del “Codice Atlantico”, la più vasta raccolta di scritti e disegni dell’artista, che, quando fu restaurato, rivelò misteri davvero sorprendenti; immagini che oggi non esiteremmo a definire “pornografiche”, erano nascoste, incollate ad altri fogli, realizzate dalle mani incerte degli allievi, e anche dal maestro stesso. Un segreto particolare, quello di Leonardo, che avrebbe di certo fatto rizzare i capelli a Freud.

Dimentichiamoci per un momento di queste verità scottanti, e portiamo la nostra attenzione su ciò che di concreto e di bello ci è pervenuto dal maestro del Rinascimento.

gioconda

E’ incontestabile, d'altronde, che i ritratti più potenti che il pittore abbia mai realizzato fossero di donne. Prima tra tutte, Cecilia Gallerani, la celeberrima “Dama con l’ermellino”, amante adolescente di Ludovico Sforza; secondo i critici d’arte che lavorano senza sosta sull'artista, “con il muso lungo e il corpo serpentino, l’animale domestico appare inequivocabilmente fallico, e il controllo che la giovane ha su di esso, suggerisce la dominanza dell’amante su Ludovico”. E cosa dire dello sguardo, se non che, con una visione leggermente obliqua, trasmette all'osservatore una profondità di fascino esercitato dalla ragazza, quasi come se lo Sforza non fosse il solo ad esserne attratto.

Arrivando ora al nocciolo della questione, quale immagine è giunta sino a noi del grande Leonardo da Vinci? Era forse un omosessuale o un amatore delle donne? Da giovane fu accusato due volte di sodomia, come ci confermano fonti attendibili, e continuò a vivere apertamente con un gruppo di giovani, guidati dal Salai, il suo bell'apprendista ladruncolo, al quale lasciò molte opere. Un’altra certezza è che amasse dipingere le donne, ma quell'attrazione particolare ha forse più a che fare con il modo in cui ha scelto di raffigurarle, il modo in cui ha dimostrato come siano a tutto tondo degli esseri umani?

Prima di lui gli artisti del Rinascimento avevano scolpito e dipinto ritratti profondamente caratteristici di uomini, rimanendo d’altra parte intrappolati nella superficialità della bellezza esteriore, quando si era trattato di raffigurare il sesso opposto.

Leonardo da Vinci risulta il primo a conferire personalità, carattere, ed individualità alle sue donne. Per lui non sono simboli di bellezza, ma persone.

dama ermellino

Anche mentre combatteva contro le accuse di sodomia a Firenze, Leonardo dipinse l’immagine di una giovane donna, che andava oltre le convenzioni patriarcali della sua città natale. La sua Ginevra de Benci volge lo sguardo verso di noi, i suoi occhi seri vanno incontro a chi guarda. Era la figlia di una ricca famiglia fiorentina, ma lui l’ha vestita in borghese, per concentrare la sua attenzione, e quella dello spettatore, sul suo volto della giovane donna. In un motto scritto sul retro del pannello di legno, ha dichiarato che non era solo bella, ma aveva virtù.

Si potrebbe quasi parlare di “occhi come specchio dell’anima”, e anticipare quella che sarà la caratteristica dei famosi ritratti del pittore Rembrant. Non sono solo i tratti raffinati dell’adolescente, ma è il potere del suo sguardo a catturare.

Durante la sua carriera Leonardo dipinse molte donne, da quelle civettuole, come ad esempio Isabella d’Este, la stessa Monna Lisa, ma anche donne “erotiche”, come la “Leda con il cigno”, definito non a caso uno dei nudi più provocanti mai dipinto da un artista rinascimentale.

Leonardo raffigura un nudo impudico, che suggerisce alla mente umana l’idea di un corpo “disponibile”, sexy, provocante; aveva una teoria sull'arte e sul sesso che spesso sforava nella bestemmia, ed era per lui motivo di grande vanto, in quanto manifestava la sua grandezza.

Se i critici d’arte ancora oggi fanno la gara a scovare prove, disegni, appunti, al fine di accertare la dubbia inclinazione sessuale di Leonardo, una reazione di chiunque abbia avuto almeno una volta la possibilità di ammirare un quadro del grande artista, dovrebbe essere un lapidario “chi se ne frega”.

Chi avrebbe ancora il coraggio, trovandosi di fronte a “Ritratto di Musico”, conservato nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano, o contemplando la maestosità della “Ultima Cena”, affrescata nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie della medesima città, ad affermare “Lui era omosessuale”?

E’ indubbio quanto l’immenso operato di Leonardo da Vinci abbia rivoluzionato radicalmente la figura femminile, e di quanto tale “sconvolgimento emotivo” sia fondamentale ancora ai giorni nostri.

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