Addio Aleardo Caliari. Ci lascia uno dei più autentici esponenti del teatro meneghino
Aleardo non c'è più. Un malore improvviso se l'è portato via a 77 anni mentre stava per tornare nella sua Milano in compagnia di Gianna, sua moglie, dopo una breve vacanza in Liguria.
Aleardo Caliari è stato autore, attore, cabarettista, direttore del Teatro della Memoria da lui stesso fondato negli anni '90. Un teatro meraviglioso, un piccolo gioiello di milanesità, col suo stile belle epoque, le sue pareti tappezzate di manifesti dei più begli spettacoli del nost Milan che Aleardo ha messo in scena in quell'ambiente così romantico, con l'eleganza dell'autenticità che tutti i veri innamorati della nostra città non possono non apprezzare.
Ho avuto la grande fortuna di conoscere Aleardo e di lavorarci assieme. Mi è difficile onestamente trovare le parole per esprimere il senso di mancanza, di grande vuoto che ho dentro sapendo che lui non c'è più. Questa sera, infatti, sarei dovuto andare in scena con uno spettacolo sulla Ligera proprio al Teatro della Memoria. Uno spettacolo voluto e ispirato dallo stesso Aleardo, profondo conoscitore della cultura e della storia di Milano.
Soltanto domenica scorsa durante le prove, Aleardo che non era presente in teatro, ha telefonato dalla Liguria per chiedere se le prove stessero andando bene e se avessimo bisogno di qualcosa.
Con Aleardo se ne va un artista autentico e innamorato del teatro, un uomo curioso dagli interessi poliedrici, sempre pronto a dibattere con arguzia su qualsiasi argomento, sempre gioviale, di grande simpatia e umanità.
Il suo Teatro della Memoria è stato un luogo aperto. A tutti gli appassionati. Ad attori e autori affermati del teatro milanese, ma anche a semplici cultori della cultura e della canzone meneghine.
Aleardo ha offerto col Teatro della memoria, uno spazio accogliente a disposizione di attori vecchi e giovani, esperti e meno esperti, che volevano esibirsi per piacere e divertimento più ancora che per convenienza. Ricordo Aleardo scherzare sui casting che periodicamente teneva alla ricerca di nuovi attori in cui si lamentava del fatto che i giovani portavano sempre gli stessi monologhi, quando poi ha assoldato immediatamente Roberto e me per averci sentito strimpellare in allegria quattro canzoni milanesi da osteria.
Aleardo Caliari, ambrogino d'oro nel 2018, per i suoi meriti indubbi nella conservazione e nella promozione del teatro milanese e in milanese, mancherà a tutti noi, ai suoi attori, autori, al suo pubblico che ha sempre onorato fino all'ultimo, visto che non ha mai smesso di andare in scena personalmente ed esibirsi con l'estro e la genialità che lo contraddistinguevano.
Solo ieri che eravamo in teatro a provare per lo spettacolo che porteremo in scena domenica per omaggiare la memoria di Aleardo, io e i miei colleghi attori abbiamo percepito più forte che mai la sua assenza. Ancora più forte sarà l'emozione quando entreremo nel camerino del Teatro della memoria, un vero e proprio arsenale delle apparizioni nel quale il mago Cotrone, personaggio pirandelliano, si sarebbe sentito a casa sua con i suoi monocoli, i bastoni col pomello, i costumi da guardia austriaca, i corvi impagliati, le maschere e tutto quello che serve per trascinare lo spettatore nella meraviglia fantastica che solo il teatro può regalare.
Sono fermamente convinto che, dovunque si trovi adesso, Aleardo starà già mettendo insieme una nuova compagnia di attori e attrici pronti a inscenare spettacoli in milanese. Me lo vedo lì che annuncia tra le nuvole del paradiso lo spettacolo della sera: " Questa sera gentile pubblico in scena Cabaret-chantant milanese con Aleardo Caliari!"