Cusago in Fiore 2024: 13 e 14 aprile mostra-mercato dedicata alla natura
Nella suggestiva cornice del Castello Visconteo di Cusago il weekend del 13 e 14 aprile vedrà il ritorno di Cusago in Fiore, la tradizionale mostra-mercato dedicata alla natura, a cura della Proloco di Cusago, tra fiori, essenze, piante da giardino e da orto.
Grande manifestazione florovivaistica dedicata agli amanti del verde organizzata da Pro Loco Cusago in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, Cusago in Fiore ospita per due giorni vivaisti d’eccellenza che scelgono i prati intorno al Castello Visconteo per presentare il meglio della loro produzione.
Gli espositori, provenienti da ogni parte d’Italia e anche da Oltralpe, chiariscono le curiosità e i dubbi degli amanti del verde e mettono in mostra fiori e piante rare, bulbi, semi, bonsai, rose, acidofile, iris americani, collezioni di cactacee e tanto altro ancora, tra stand di oggettistica, arredi in ferro per giardini, attrezzi piccoli e grandi, stoffe naturali, vasi in terracotta, composizioni di fiori freschi.
Non mancano i laboratori dedicati ai bambini e sono presenti aziende agricole con i loro prodotti naturali e biologici.
Ogni anno Cusago in Fiore ospita l’atelier della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, con i prodotti del loro vivaio, creato per la riabilitazione e l’occupazione di soggetti portatori di gravi handicap.
Cusago è anche una parte integrante del Parco Agricolo Sud, istituito dalla Regione Lombardia nel 1990, che racchiude campi agricoli e aree verdi tra i più belli della zona meridionale di Milano e il suo scopo è la tutela della fauna, della flora e dei luoghi naturali, oltre alla valorizzazione del patrimonio storico e architettonico.
L’evento sarà aperto sabato dalle 14:00 alle 19:00 e domenica dalle 8:00 alle 18:00.
La storia del castello di Cusago
Le origini del castello di Cusago risalgono al 1360, quando Bernabò Visconti decise di far erigere una fortezza nelle campagne intorno alla città di Milano con lo scopo di sfuggire alle periodiche epidemie e per cacciare nei mesi estivi e autunnali.
Tra il XIV e il XV secolo Cusago fu il punto di riferimento dei successori di Bernabò, Gian Galeazzo e Giovanni Maria, che vi soggiornarono diverse volte.
A metà del XV secolo Filippo Maria Visconti fece ampliare il castello, con la costruzione del Naviglietto, che univa all'altezza di Gaggiano Cusago e il Naviglio Grande, permettendo di raggiungere il castello da Milano per via acqua.
Con la morte dell’ultimo Visconti il castello cadde in uno stato di totale abbandono, in cui venne addirittura destinato a lazzaretto durante un’epidemia di peste.
Tra il 1485 e il 1490 il palazzo, per volontà di Ludovico il Moro e sua moglie Beatrice d’Este, venne ricostruito e ampliato nella forma attuale, e ospitò ambasciatori e importanti nobili milanesi. Durante la dominazione francese e spagnola il castello subì una nuova fase di declino fino al 1525 quando Francesco II Sforza, per fronteggiare gli ingenti debiti dovuti alla guerra, dovette vendere il castello con gran parte delle terre circostanti al banchiere milanese Massimiliano Stampa, poi marchese di Soncino.
In seguito l’ultimo marchese di Soncino, rimasto senza eredi, alla sua morte lasciò in eredità il castello alla famiglia Casati.
Negli anni sessanta il castello venne venduto alla Coriasco e in seguito fu acquisito da un gruppo di privati per i necessari restauri.
Infatti oggi il castello versa in condizioni di serio degrado e incuria e necessita di un restauro che ne preveda un uso privato e pubblico.
Il castello presenta una pianta rettangolare con un’ampia corte centrale ed è caratterizzato dall'assenza di un fossato, pur essendo dotato di un portone a saracinesca e di una torre di guardia centrale, mentre sono assenti le torri di guardia angolari..
I Casati Stampa fecero costruire due torrette che richiamano lo stile tardo romantico.
Nell'angolo nord orientale troviamo una loggia, oggi murata, delimitata da un colonnato di cui sono ancora in parte visibili le decorazioni.
L’edificio si sviluppa su due piani ed è scandito da due ordini di finestre chiuse.
All'interno possiamo ammirare dei motivi decorativi originari nei capitelli che sormontano le colonne del porticato del lato est, vicino all'ingresso al castello.
I finestroni, a sesto acuto con i davanzali in cotto, sono riconoscibili per le cornici in calce decorata agli angoli.
Sulle facciate esterne intravediamo delle decorazioni a motivi romboidali, interrotte da una fascia policroma.
Nei saloni troviamo un camino in pietra, oltre a due stemmi affrescati della famiglia Casati Stampa, mentre sul soffitto a cassettoni vi è il motto sforzesco Memore et tempore.