Halloween: Dieci film horror da non perdere
Halloween è per tradizione la notte delle streghe e dei fantasmi e, in che modo festeggiarla al meglio, se non guardando un bel film horror, magari uno del filone detto “gotico italiano” sviluppatosi dalla fine degli anni Cinquanta fino agli anni Settanta?
I Vampiri, del 1957, di Riccardo Freda, con Gianna Maria Canale, Paul Muller, Dario Michaelis e Wandisa Guida.
Nella Parigi degli anni Cinquanta, il giornalista Pierre Lantin indaga su una serie di omicidi che coinvolgono giovani donne, tutte ritrovate dissanguate. Le prove paiono portare alla giovane Giselle Du Grand, che vive con la nonna, la duchessa Marguerite, in un castello nella periferia. Ma alla fine Pierre, con la polizia, scopre che nonna e nipote sono la stessa persona, in quanto la duchessa, con l’aiuto di un medico, usa il sangue delle donne uccise per ringiovanire.
La maschera del demonio, del 1960, di Mario Bava, con Barbara Steele, John Richardson e Ivo Garrani.
Agli inizi dell’Ottocento, durante un viaggio il dottore Chomà e il suo collega Andrej si rendono accidentalmente responsabili della resurrezione della terribile strega Asa, che era stata giustiziata due secoli prima con il supplizio della maschera del demonio. Dopo aver reso suo schiavo Chomà la strega uccide quasi tutti i suoi discendenti e cerca di ringiovanire usando il sangue della sua pronipote Katia, di cui Andrej si è innamorato. Ma i suoi piani vengono scoperti e la strega verrà arsa sul rogo, come punizione per i suoi delitti.
I tre volti della paura, del 1963, di Mario Bava, con Boris Karloff, Michèle Mercier, Susy Andersen e Glauco Onorato.
Tre episodi presentati dal re dell’orrore Boris Karloff: nel primo, una giovane donna viene perseguitata da telefonate anonime, nel secondo, un’intera famiglia russa viene vampirizzata e nel terzo, un’infermiera, dopo aver rubato l’anello di una sensitiva appena defunta, subisce una crudele vendetta.
Danza macabra, del 1963, di Antonio Margheriti, con Barbara Steele, Georges Rivière e Silvano Tranquilli.
Per una scommessa con lo scrittore Edgar Allan Poe, il giovane giornalista Alan Foster si reca in una villa abbandonata nei pressi di Londra, che si dice sia infestata dai fantasmi. Arrivato sul posto Alan scopre che la leggenda è vera e si trova a dover passare una notte d’inferno con l’aiuto della giovane Elizabeth, condannata a passare la sua esistenza di fantasma nella villa che era stata della sua famiglia. Ma all’alba un tragico destino attende il giovane, che muore infilzato sugli spuntoni del cancello della villa.
I lunghi capelli della morte, del 1964, di Antonio Margheriti, con Giorgio Ardisson, Barbara Steele e Haline Zalewska.
Alla fine del Cinquecento, un ricco duca e suo figlio Kurt fanno condannare ingiustamente al rogo una anziana donna, con l’accusa di stregoneria. Anni dopo Kurt sposa Elizabeth, la figlia della donna uccisa, ma il matrimonio inizia ad incrinarsi con l’arrivo al castello di Mary, una donna affascinante e misteriosa di cui Kurt si innamora, arrivando al punto di uccidere la moglie. Ma in realtà Mary è la sorella di Elizabeth, che era stata uccisa dal padre di Kurt ed è tornata dalla morte per salvare Elizabeth ed uccidere padre e figlio, coma in effetti avviene.
Operazione paura, del 1966, di Mario Bava, con Giacomo Rossi Stuart, Micaela Esdra e Erika Blanc.
Appena arrivato in un piccolo paese della Germania per il suo nuovo incarico, il giovane dottore Paul Esway viene coinvolto in una catena di delitti, che sembrano collegati dalla presenza di una bambina fantasma che gioca con una palla. Con l’aiuto della studentessa Monika, il medico scopre che tutto è legato alla morte di Melissa, figlia di una baronessa, che era morta dissanguata senza che nessuno venisse in suo aiuto.
Reazione a catena o Ecologia del delitto, del 1971, di Mario Bava, con Claudine Auger, Luigi Pistilli, Laura Betti, Isa Miranda e Renato Cestiè.
La morte di circostanze misteriose di una anziana contessa, che viveva in una splendida villa affacciate su una baia ancora incontaminata, scatena una feroce catena di delitti, che coinvolgono un gruppo di giovani hippy in vacanza, una coppia di giovani sposi e il marito della nobildonna. Dopo molti colpi di scena si scopre che il responsabile di tutto è Simone, un pescatore che in realtà è il figlio illegittimo dalla contessa, che viene ucciso da Alberto, un ingegnere che mira a una speculazione edilizia sulla baia, con l’aiuto della moglie Renata. I due coniugi però non potranno godere dei loro sforzi, in quanto vengono uccisi accidentalmente dai due figli.
Gli orrori del castello di Norimberga, del 1972, di Mario Bava, con E. Sommer, Joseph Cotten, Massimo Girotti e Rada Rassimov.
Il giovane Peter Von Kleist, in vacanza nel castello dello zio Karl, resuscita con una formula magica il suo avo Otto, un barone che amava torturare con la Vergine di Norimberga i suoi prigionieri. Dopo aver cambiato il volto con un’operazione di chirurgia plastica, il barone affitta il castello e comincia ad uccidere e torturare gli ospiti. Ma grazie all’intervento del fantasma della strega Elizabeth, Otto verrà giustiziato e ucciso dai cadaveri delle sue vittime.
Schock, del 1977, di Mario Bava, con Daria Nicolodi, Ivan Rassimov e John Steiner.
Dopo anni di assenza, la giovane vedova Dora torna nella casa dove aveva abitato con il marito Carlo assieme al suo nuovo compagno Bruno e al figlioletto Marco. Ma una serie di strani eventi convincono la donna che il fantasma del defunto marito si sia impossessato del figlio per vendicarsi. Dopo molti colpi di scena, si scopre cha anni prima Dora, sotto l’influsso di una droga, aveva ucciso Carlo e ne aveva murato il cadavere in un muro della cantina. Tutto questo spingerà Dora al suicidio, dopo aver ucciso Bruno in un raptus, mentre Marco rimane solo, ma il fantasma del padre veglia su di lui.
La Venere d’Ille, del 1978, di Mario e Lamberto Bava, con Daria Nicolodi, Marc Porel e Fausto di Bella.
Nella Francia della Restaurazione, il disegnatore Mathieu arriva nel paesino di Ille per fare alcuni schizzi della statua di una antica Venere in bronzo, considerata porta sfortuna. Ben presto il ragazzo inizia a nutrie una profonda attrazione per Clara, figlia di un nobile locale, che però sta per sposare Alphonse, figlio di un vicino.
Ma uno scherzo innocente commesso da Alphonse nei confronti della statua scatena la vendetta della Venere, che la prima notte di nozze prende il posto di Clara e uccide il giovane in un abbraccio mortale.