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“Il Supervissuto” - il docufilm sulla leggenda del rock Vasco Rossi

  • Roberto Bombassei

vasco rossi il supervissuto teas

“Io non sono solo un sopravvissuto, ma anche un supervissuto”.

Il Supervissuto, la docu-serie su Vasco Rossi, debutterà su Netflix il prossimo 27 settembre 2023.

Le cinque puntate della docu serie sono state girate, in gran parte, durante i due anni di pandemia, un momento di inaspettata pausa dagli innumerevoli impegni della rockstar. Una pausa che ha permesso a Vasco di trovare il tempo di guardarsi indietro e ripercorrere i momenti più importanti, più dolorosi o felici.

La serie segue Vasco nei luoghi che hanno segnato la vita e la carriera. Da Zocca, che è la sua città natale, a Los Angeles e, attraverso interviste, materiali d'archivio e testimonianze di chi lo ha accompagnato in questi anni, ripercorre la sua e le molte storie che stanno dietro alle indimenticabili canzoni.

Scritta da Igor Artibani e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff, anche regista della docuserie, “Vasco Rossi - Il Supervissuto” è prodotta da Solaris Media di Guglielmo Ariè e Azzurra Ariè in collaborazione con la casa di produzione Except di Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff.

Dietro il progetto c’è Pepsy Romanoff, braccio destro di Vasco Rossi da ormai diversi anni per tutto ciò che riguarda il rapporto con il video. Il regista, insieme alla sua squadra, ha fatto un lavoro di ricerca molto accurato, trovando anche materiale inedito che qui per la prima volta viene svelato

“L’idea stuzzicava naturalmente la mia vanità, ma era molta la curiosità di spingere il tasto ‘rewind’ per riportare la mia versione dei fatti, raccontare la vera storia di Vasco Rossi, dato che in giro si sentono un sacco di leggende e di storie: volevo raccontare la mia versione. Stavolta ho scelto di farlo in video. Poi magari uscirà anche un libro, un’autobiografia”, fa sapere il Kommandante.

vasco rossi

Romanoff lo ha riportato in alcuni dei luoghi simbolo della sua storia, delle sue storie: la casa in cui viveva insieme a mamma Novella, il vecchio cinema di Zocca dove da bambino vinse il concorso per voci nuove l’Usignolo d’oro, la sede di Punto Radio, la casa a Bologna in cui andò a vivere dopo il successo, il capannone di Casalecchio che diventò la sede della sua combriccola, quella cantata nel 1987 nell’album “C’è chi dice no”. “Parlo in prima persona. Mi sono messo in gioco. Non è stato semplice. C’è un intenso lavoro interiore dentro a ogni episodio. Mentre mi raccontavo, rivivevo tutto, intensamente. Sono tornati i momenti belli, quelli brutti, quelli importanti e meno importanti. Ho rivisto con affetto quel ragazzo pieno di sogni che voleva vivere una vita a modo suo”, commenta Vasco.

Chi è Vasco Rossi

Vasco Rossi, noto anche semplicemente come Vasco o in passato con l'appellativo Blasco (Zocca, 7 febbraio 1952), è un cantautore italiano.

Autodefinitosi "provocatore", è considerato uno dei maggiori esponenti della musica rock italiana.

Dall'inizio della sua carriera nel 1977, ha pubblicato 34 album, di cui 18 in studio, 11 dal vivo e 5 raccolte ufficiali, oltre a due EP e un'opera audiovisiva; complessivamente ha composto 191 canzoni, oltre ad aver scritto numerosi testi e musiche per altri interpreti.

Ha venduto quasi 40 milioni di dischi ed è dai primi anni Ottanta uno degli artisti italiani di maggiore successo.

È inoltre il primo artista italiano per numero di album venduti nel decennio che va dal 2010 al 2019.

In particolare, i suoi album Vivere o niente e Sono innocente hanno guadagnato il primo posto nella classifica degli album più venduti in Italia rispettivamente del 2011 e del 2014.

Detiene, inoltre, il primato di essere stato primo in classifica degli album più venduti in Italia in cinque differenti decenni, da quando l’album. Siamo qui è giunto in vetta alle classifiche nel 2021.

Negli anni Ottanta, lo stile di vita sregolato caratterizzato da alcool, droghe, donne e continui tour frenetici, avvicina Vasco Rossi allo stereotipo della rockstar, divenuto, col tempo, vera e propria icona.

Nella sua carriera si è esibito in più di 800 concerti radunando complessivamente oltre 10 milioni di fan e detiene il record di spettatori paganti in un concerto solista (225 173 al Modena Park 2017).

Gli viene riconosciuto il merito di essere stato protagonista di una vera rivoluzione musicale: i suoi brani trattano tematiche sociologiche ed esistenziali, e sono caratterizzati da uno stile espressivo singolare, che ha influenzato anche il linguaggio parlato.

Il suo lavoro gli ha fruttato numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nazionale de «Il Paroliere» per la canzone Ogni volta nel 1982, la Targa Tenco per il miglior album 1998 con Canzoni per me, il Premio Lunezia in qualità di Poeta del Rock per la canzone Quanti anni hai nel 1999, il Nastro d'argento alla migliore canzone originale per Un senso e la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione alla IULM di Milano nel 2005, il Premio Fernanda Pivano nel 2006, il Nettuno d'oro e il Premio Tenco per la carriera nel 2020.

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