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Per Expo, a Milano visite serali anche al Castello Sforzesco per la Pietà Rondanini

Milano, per Expo, vuole aprire anche di sera le porte dei grandi musei e far conoscere anche a orari insoliti a quelli di visita i capolavori dell'arte cittadina.

Per le migliaia di visitatori che giungeranno in città da maggio a ottobre, sarà possibile accedere, di sera, al Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, per ammirare l'affresco che Leonardo da Vinci dipinse dopo il 1495 per due anni. E questo già si sapeva: ora l'obiettivo sarà quello di coinvolgere nella rete anche un altro genio dell'Arte mondiale, Michelangelo, attraverso la nuova sede al Castello Sforzesco, della sua più famosa opera incompiuta, la Pietà Rondanini, del 1552-55. Il percorso, però intende coprire, con le aperture serali, anche altri musei, quello del Novecento, quello di Storia Naturale e l'Archeologico: se non ci saranno problemi economici, si potrebbe così provare ad allungare gli orari d'apertura garantendo più pubblico durante le serate al museo.

Tutti sanno che la cultura sarà uno dei capisaldi di Expo Milano 2015, oltre al cibo, tema portante della manifestazione. Il visitatore potrà conoscere non solo Expo, ma anche la città che lo ospita, con mostre a Palazzo Reale, al Castello e alla Pinacoteca di Brera e con nuovi spazi espositivi come il Museo delle Culture e la Fondazione Prada. Leonardo e Michelangelo, però, sono due capisaldi che Milano, per un evento mondiale unico nella sua storia, non può e non deve tralasciare. Il turista che giunge a Milano basa la sua visita sull'asse Duomo-Cordusio-Cadorna-Cenacolo e tutti sanno quanto il genio toscano abbia fatto per la nostra città negli anni di Ludovico il Moro: il passaggio obbligato sarà proprio l'ex refettorio di Santa Maria delle Grazie, il quale, al momento, ha il piccolo difetto di chiudere sempre alle 19, troppo poco per un evento come Expo. Da qui la proposta di estendere gli orari di apertura anche alla sera: la Sovrintendenza, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, sta studiando di estendere l'orario di apertura fino alle 22-22.30, senza modificare il numero di visitatori che, ogni quarto d'ora, entrano ad ammirare il capolavoro leonardesco. Ora è caccia agli sponsor che, a livello economico, sostengano i costi dell'operazione con alcune manifestazioni correlate atte ad attirare pubblico, ma si sta dialogando anche con i sindacati per valutare l'impegno extra dei lavoratori. 

pieta rondanini milano per expoIl Comune di Milano, tramite l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno, sta valutando le iniziative in relazione ai costi. Il primo passo sarebbe estendere gli orari di apertura delle Civiche Raccolte d'Arte del Castello con speciali occasioni di visite guidate, naturalmente partendo dal vecchio ospedale spagnolo interno alla fortezza, dove verrà trasferita la Pietà Rondanini: i lavori sono ancora in corso e, ora, come per i cantieri dell'area di Rho-Pero, si corre per finire tutto in tempo. Si tratterà di uno spazio in cui l'opera del grande aretino si potrà ammirare in maniera completa, totale, da tutte le angolazioni, nel suo spirito di Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale). 

Resta, però, l'incognita budget. E Milano dovrà fare qualcosa che non ha mai fatto nella sua storia. Naturalmente si renderà necessaria una serie di miglioramenti che costeranno: i mezzi pubblici, sia metrò che di superficie, andranno potenziati, ci sarà bisogno di un contingente più elevato del previsto, con rinforzi da altre città, di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, sarà necessaria una pulizia costante da parte degli addetti AMSA, ci saranno gli straordinari da organizzare per la Polizia Locale e, da ultimo, c'è anche il nodo degli orari e del personale (in straordinario, ovviamente) dei musei.

Il Comune ha mandato un preventivo a Roma, equivalente a 114 milioni: il governo ne ha concessi solo 60, ma i nuovi decreti per il finanziamento per la Cultura, lanciati dal premier Matteo Renzi e dal ministro Dario Franceschini aprono la sfida. Una sfida epocale per Milano, che la nostra città non può (e non deve) perdere.

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