Como: 80 anni di Caffè Milani
Ha ottanta anni e non li dimostra, ma ha rinnovato la storica sede, diventata un gioiello di architettura e ingegneria, oltre ad essere un sito di produzione ad alta efficienza ed efficacia.
E’ la Caffè Milani, una storica azienda di Como, che adesso ha aperto l'Esposizione Caffè Milani a Lipomo, con una ricca rassegna di reperti preziosi, organizzandoli nel racconto di una storia lunga e insolita.
Nel centro storico di Como, nel 1937, c’era la bottega di Celestino Milani, con una piccola caffetteria, una tostatrice discontinua, che produceva un caffè di grandissima qualità.
A pochi passi dal Lago di Como, la caffetteria Milani divenne ben presto il punto di riferimento per una piacevole pausa quotidiana, ma anche la meta dei tanti turisti di passaggio alla ricerca di un buon caffè all’italiana.
Celestino operava una accurata selezione delle varietà di caffè più pregiate, importate dai luoghi d’origine, e nell’attenzione, quasi maniacale, alla tostatura e naturalmente alla sapiente miscelazione.
Milani divenne un grande caffettiere e in seguito coinvolse anche il figlio Pierluigi, cui tramandò i segreti della tostatura e le ricette delle miscele, conservate gelosamente fino ad oggi.
Pierluigi Milani negli anni successivi aprì l’azienda di Lipomo, sempre con un’estrema attenzione per il processo produttivo ereditata dal padre.
Oggi nei tre piani del nuovo museo, ci sono migliaia di oggetti, documenti, filmati, che costituiscono il patrimonio storico dell'azienda.
Ad esempio c’è la macchina tostatrice originaria, che ancora oggi molti comaschi ricordano con un pizzico di nostalgia.
Per narrare la storia del caffè si deve spiegare anche il percorso che l'ha portato a essere la prima bevanda al mondo, oltre al ruolo sociale ed economico per i paesi produttori.
Moltissimi gli esemplari presenti di macchine per il caffè, da quelle che sembrano alambicchi degli alchimisti medievali alle supertecnologiche di oggi, passando per le storiche macchine napoletane, per il caffè turco e per quello americano.
C'è persino un modello antesignano delle macchine che il mattino preparano il caffè, ma che risale al primo dopoguerra, oltre al primissimo modello di macchina per il caffè da bar, quella da cui partirono tutte le macchine per l'espresso all'italiana che oggi sono un simbolo del made in Italy.
E poi si vedono centinaia di tazzine, con il loro stile, colore, forma, tutte indistintamente legate dal fatto che il caffè si beve in una tazza piccola, bianca all'interno, con una forma panciuta che consente di apprezzarne l'aroma e il gusto.
Accanto a questi pezzi, alcuni anche di grande valore economico, oltre che storico, c'è la storia del significato e il ruolo del caffè come fattore di lavoro e di produzione di reddito: per le famiglie e le donne in modo particolare.
Infatti, la raccolta delle preziose bacche da cui si ricavano i chicchi che si trasformeranno in caffè è fatta dalle donne, poiché le loro mani, più delicate, sono molto più adatte degli uomini a questo delicato compito.
Tutto questo è l'Esposizione Caffè Milani, adatta a chi ama il caffè, ma anche per chi vuole esplorare la storia della bevanda più popolare al mondo e del made in Italy.