Sara Tommasi VS Rappers: WTF?
Quest'estate mi sono presa tre mesi lontano dalla mia amata penisola per rifugiarmi in un'isoletta in mezzo all'Oceano e staccare un po', ma ormai con questa tecnologia non si scappa proprio piú, soprattutto dalle notizie più inutili. E' questo che mi inquieta e mi fa pensare che forse, altro che alla frutta, siamo giá dopo l'ammazza caffé e io mi sono persa il dolce, temo (damn it!).
Se non altro grazie ai social e ai miei amici fb che hanno cominciato a condividere questa notizia imperdibile quest'anno non sentirò quel terribile senso di esclusione che ho provato l'anno scorso per essermi persa il Pulcino Pio. Adoro la mia Italia in estate: quella voglia di trasformarci tutti nella sciura Maria, sbirciar da dietro la tenda cosa succede e se l'anno scorso i panni sporchi di Belen la facevano da protagonista quest'anno tocca a Gué e, sinceramente, tra i due, non ho molti dubbi su chi preferisco.
L'argomento massimo degli ultimi due giorni? Cosa c'é nelle mutande di Gué Pequeno e cosa non c'é in quelle di Jake la Furia.... No, ma, seriamente.
"Tu hai il pisello piccolo!"
"E io non ti farei toccare nemmeno dal mio cane"
"Ah si?! E tu allora hai la cacca nelle mutande"
"Il mio papá é piú forte del tuo e se non la smetti viene e ti spacca la faccia!"
Ah no, forse quest'ultima non l'hanno detta, scusate, mi sono fatta prendere la mano. Una giornata di fermento sui social: la Tommasi che sembra una pentola di fagioli in ebollizione e, a suo dire, i nostri amati rapper a cercar di metterle un coperchio in testa. La showgirl ieri mattina avrebbe, infatti, pubblicato sulla sua bacheca Facebook diversi post riguardanti alcuni rappers italiani accusandoli chi di misure minime sotto la cintura, chi di esser portatore di malattie autoimmuni, chi di andar ad escort, chi di non avere le mutande proprio pulite e chi di tradimento. In realtá oggi non si sa bene se fosse tutto vero o solo un sogno visto che questi messaggi sono poi spariti: ah, il potere dell'effimero. Rimangono solo i post sulla bacheca del King, come i volantini in terra sbiaditi e spiegazzati dopo che il circo ha levato le tende, a rincuorarci che non siamo del tutto impazziti, o per lo meno non in quel senso.
Oggi poi un educatissimo hacker si scusa con i soggetti citati dicendo che la povera Sara non c'entra, é ancora (o di nuovo?) ricoverata in clinica: si confessa e chiede perdono come l'Innominato del Manzoni. Di nuovo i commenti si sprecano e ci si divide tra chi crede sia stata pagata per cancellare tutto e si nasconda dietro questa scusa, chi pensa veramente sia un hacker dal cuore tenero redento per via del dolore causato e chi ancora suppone che siano stati tutti d'accordo fin dall'inizio.
In fondo questo é il prezzo della celebrità, dicono: marketing, marketing ovunque. Qualche tempo fa avevo letto che la Tommasi affermava che dalla sua formazione alla Bocconi aveva imparato che la cosa migliore che potesse vendere erano le sue tette: effettivamente non fa una piega e noi abbiamo comprato, tutti, anch'io in questo preciso istante, a ogni tocco sulla tastiera e tu a ogni parola che leggi. Questo é quello che vende, questo é quello che abbiamo, che ci viene raccontato e a cui ci piace credere, proprio come le storie d'amore che finiscono poco prima dell'uscita di un disco.
Ma in fondo, sapete che c'é? Chissenefrega. A noi (ci) piace così: ci piace avere qualcosa di cui discutere, qualcuno con cui schierarci e posizioni da prendere, siamo un popolo così vivo e attivo... Si, quando si tratta di calcio e cazz*. Ok, ora che da brava cittadina ho fatto la mia parte con il mio bell'articolo mi sento meglio: "sono l'italiana media, nel blu dipinto di blu!".
Come si dice: si ha quello che si semina, siamo pronti alla raccolta?
Nicoletta Crisponi