Ad Anty Pansera, il Compasso d’Oro alla carriera
Il 9 settembre 2020 ADI, Associazione per il Disegno Industriale, ha premiato Anty Pansera con il Compasso d’Oro alla Carriera, dal 1954 il più autorevole premio di design in ambito internazionale.
La giuria della XXVI Edizione 2020 ha deciso di assegnarle questo premio per rendere onore al suo lavoro fondato su uno sguardo originale sul mondo che parte da una formazione legata alla cultura classica e alla storia della critica d’arte. I suoi testi originali sono importanti per comprendere in maniera ampia il fenomeno del Made in Italy. Il suo impegno ha posto basi fondamentali per la cultura del progetto, esploso anche attraverso le attività di divulgazione, insegnamento oltre a mostre memorabili.
Onorata di ricevere questo importante riconoscimento, Anty Pansera, ha ringraziato ADI affermando che l’aver ricevuto il premio la sprona ancor di più nel proseguire al meglio il suo lavoro con la grinta e la determinazione che hanno contraddistinto il suo percorso fino ad ora. Dall’amore per il design all’approfondimento della cultura del progetto, anni di studio e ricerca che le hanno permesso di affermarsi anche in tempi in cui non era facile, per un personaggio femminile, farsi strada in certi ambiti. Ma proprio grazie alla sua formazione e al suo carattere che ha potuto instaurare un dialogo e lavorare con designer e architetti, pur non avendo un background da progettista.
Anty Pansera
Critica e storica del design e delle arti decorative e applicate, inizia la sua formazione nella sua città natale, al Liceo Classico Parini di Milano, laureandosi successivamente in Storia della critica d'Arte all'Università Statale.
A partire dal 1972 iniziano gli anni di insegnamento presso l’Istituto Statale d’Arte di Monza e è da lì che ha il via la sua scoperta del mondo della cultura del progetto con studi e pubblicazioni grazie alle quali è stata messa a la sua metodologia dello storico del design.
Tra i testi da lei firmati si citano, partendo dalle arti decorative e applicate, il volume Storia e cronaca della Triennale (1978), in cui viene analizzato il passaggio dalle Biennali di Monza alla Triennale di Milano; si passa al disegno industriale con il volume scritto con Alfonso Grassi a quattro mani intitolato Atlante del design italiano 1940-1980 (1980). Ma ancora, degni di nota, i volumi Il disegno del mobile italiano. Dal 1946 a oggi (1990) e Storia del disegno industriale in Italia (1993). Andy Pansera ha lnoltre ha diretto la collana I designer italiani insieme a Gillo Dorfles.
Sono tante le collaborazioni durante il suo percorso professionale, a partire da Nanni Valentini che la “introduce” al mondo ceramico e la coinvolge ne L’arte del vasaio nel 1983 a Urbania. Enrico Crispolti la invita nel convegno dedicato a Tullio d’Albisola e la Ceramica futurista nel 1979. Da qui il Futurismo sarà uno dei periodi e temi che Andy Pansera studia di più e a cui dedica studi e scritti. Inoltre diventa direttore scientifico dell'Archivio Cesare Andreoni, futurista milanese che si dedicò anche all’arte ceramica tra le altre cose.
L’amicizia, la catalogazione e la cura della collezione di Lillo Mangano, la portano a studiare il design dei Paesi nordici e, successivamente, oltre a curare mostre e partecipare a convegni su questo tema, a pubblicare il volume Design finlandese, la collezione Mangano (2006).
Passando a un altro settore, ovvero quello dello studio delle attrezzature sportive, l’ha condotta a progettare e curare con Grassi una serie di mostre e di eventi dedicati a Sport e Design, progettare la competizione che, in seguito all’esordio per Torino Design Capital ad Ivrea nel 2008, sono state riproposti a Pechino e Toronto nel 2009 e a Johannesburg nel 2010.
Ma ancora, Andy Pansera, affianca alla ricerca anche la consulenza per enti pubblici come le Civiche Raccolte d'Arte del Castello Sforzesco di Milano nel 2000 per le quali ha messo a punto il progetto per una nuova sezione dedicata a “I modi dell'abitare”e per aziende mediante l'organizzazione di Archivi e Musei aziendali, tra cui quelli di Italtel, A. L. Colombo, Alessi, FiMaG - Aziende del Gruppo Guzzini. Per il CASVA, ha curato un volume sul Futurismo a Milano e nel 2019 una mostra a Casa Boschi Di Stefano.
Sono di particolare interesse e le analisi sull’apporto al progetto delle donne artiste/ artigiane/ designer: gli studi in questo specifico settore iniziano nel 2001 con l’esposizione dal titolo Dal merletto alla motocicletta con Tiziana Occleppo, promossa dall’UDI e dal Comune di Ferrara. Nel 2008, per Torino World Design Capital, cura con Luisa Bocchetto la rassegna DcomeDesign. La mano, la mente e il cuore, questa è occasione per realizzare un primo censimento delle donne designer.
Sarà nel 2009, che insieme a Luisa Bocchietto, Loredana Sarti e Patrizia Scarzella fonda l’Associazione DcomeDesign, di cui è presidente e inizia a curare diverse mostre dedicate alla progettualità femminile in tutta Italia.
L’insegnamento resta sempre parte della sua carriera e continua a il suo lavoro: dopo l’ISA di Monza, è stata docente, dal 1996 al 2008, di “Storia del design” al Politecnico di Milano, all’Accademia di Belle Arti di Brera dal 2000 al 2017 e allo IULM nell’ultimo anno accademico 2019/20.
Grazie a questo background, è stata anche presidente dell’ISIA di Faenza dal 2010 al 2016, esperienza che l’ha condotta a pubblicare nel 2015 il saggio La formazione del designer in Italia. Una storia lunga più di un secolo.
Membro del Comitato direttivo della Design History Foundation, è nel CDA della Fondazione del Design Museum della Triennale di Milano dal 2012 al 2015 e poi nel Comitato Scientifico dal 2016 al 2018. Dal 2009 fa parte dell’Associazione italiana degli storici del design - A/I/S/Design. Dal 2019 è membro del Comitato Scientifico del Quasar Institute for advanced design, ed è ambasciatore di Wellmade della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.