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Caravaggio. Il contemporaneo. Da un’idea di Vittorio Sgarbi

  • Tiziana Leopizzi

Il rapporto tra antico e contemporaneo è al centro dell’indagine della nuova stagione del Mart di Rovereto, programmata dal Presidente Vittorio Sgarbi.

caravaggio il contemporaneo idea vittorio sgarbi mart museo mostra trento roveretoDal 9 ottobre e fino al 4 dicembre, ha luogo la mostra Caravaggio. Il contemporaneo. Un’esposizione che indaga l’attualità del linguaggio caravaggesco, mettendo in dialogo uno dei dipinti più drammatici del maestro seicentesco con due figure fondamentali del XX secolo: l’artista Alberto Burri e il poeta Pier Paolo Pasolini.

Riabilitato a metà Novecento dalla critica grazie a Roberto Longhi, negli ultimi decenni Caravaggio è stato protagonista di rassegne, saggi, ricerche e convegni, spettacoli e persino serie televisive. La ragione è nel suo essere pittore “umano piuttosto che umanista; in una parola popolare”, come scriveva lo stesso Longhi.

Caravaggio. Il contemporaneo. La mostra

Con Caravaggio. Il contemporaneo abbiamo l’opportunità di osservare il Seppellimento di Santa Lucia, prima opera siciliana di Michelangelo Merisi, collocata attualmente nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia a Siracusa all’interno di una proposta che sottolinea l’attualità spirituale del celebre maestro.

Condannato ad essere decapitato e continuamente in fuga, nel 1608, l’artista evase da Malta per giungere a Siracusa. Qui realizzò il Seppellimento di Santa Lucia per l’altare maggiore della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, luogo in cui, stando alla tradizione, la Santa fu martirizzata e sepolta.

La scena sembra essere collocata negli ambienti sotterranei sottostanti la Chiesa, nelle quali si trova il sepolcro della martire. In questa fase abbiamo un Caravaggio ormai maturo, maestro nella regia di articolate composizioni rese in dipinti sempre più spirituali, ossessionato dall’idea della decapitazione. È dal rapporto tra personaggi e spazio scenografico, dall’uso di un linguaggio più realista e dalla tensione della luce che emerge la sua forza espressiva emerge. Nelle mura sullo sfondo della scena, si percepisce il senso della forma che si sgretola, nel quale è possibile individuare alcuni stilemi espressivi accostabili all’Informale.

È da questa osservazione che nasce il primo parallelismo, reso immediato al Mart attraverso il dialogo con le opere di Alberto Burri: Ferro, una Plastica e Rosso e nero, Sacco e Sacco combustione.

Con questo confronto, Sgarbi intende approfondire un solco già tracciato e sottolineare come entrambi gli artisti abbiano amato la Sicilia: dalla ferita sulla gola della Santa alla “ferita” del Ferro di Burri, fino alla ferita del territorio siciliano. In mostra anche cinque immagini, quattro delle quali scattate in notturna, di Massimo Siragusa de Il Grande Cretto di Gibellina, una vera e propria topografia del trauma, in cui i riferimenti spaziali si smarriscono e ciò che resta della tragedia ne è monumento civile.

Il percorso prosegue, con un rimando tra immagini, simboli e affinità grazie all’esposizione del dipinto I naufraghi di Cagnaccio di San Pietro. L’opera, come quella del Caravaggio, richiama il tema della morte e del cadavere disteso ai piedi di un gruppo di persone. Al tempo stesso i nostri occhi possono cogliere il sottotesto, sempre più attuale, del naufragio, genocidio contemporaneo che si riversa sulle coste della Sicilia, delle Pelagie e nelle acque del Mediterraneo.

Si giunge all’ultima corrispondenza proposta con questa esposizione, ovvero quella tra Caravaggio e Pier Paolo Pasolini: il poeta condivide con il maestro l’attenzione per i tipi umani e l’approccio realista e crudo che caratterizzano le descrizioni delle borgate. Le affinità tra i due emergono anche dalle loro vite, segnate da scandali, cesure, eresie, problemi con la giustizia e da morti violente e premature.

In mostra il parallelismo viene introdotto con le opere di Nicola Verlato, artista di cui sono presentate tre opere e che da anni raffigura Pasolini in quanto icona contemporanea alla quale vorrebbe dedicare un vero e proprio mausoleo. Il confronto Caravaggio-Pasolini è anche approfondito grazie a una riflessione intorno al tema del martirio. È infatti possibile leggere il delitto Pasolini come un martirio contemporaneo per i suoi moventi e per la crudeltà. Per questo nel percorso trovano collocazione alcune fotografie del cadavere del poeta, provenienti dai fascicoli giudiziari.

Giungiamo alla conclusione del percorso espositivo con cinque ritratti fotografici di Pasolini, realizzati da Dino Pedriali. Le fotografie lo raccontano nel suo privato, nel suo studio di Sabaudia e nella seconda casa di Chia, luoghi in cui si era ritirato negli ultimi anni.

MartRovereto
Corso Bettini, 43 - Rovereto (TN)

Orari: mar-dom 10.00-18.00; ven 10.00-21.00; lunedì chiuso

Tariffe: intero 11 Euro, ridotto 7 Euro. Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità

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