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I tarocchi dei Bembo: Mostra a Brera fino al 7 aprile

  • Rossella Atzori

bembo-ruota-della-fortunaAncora pochi giorni per vedere alla Pinacoteca di Brera i tarocchi dei Bembo, in mostra fino a domenica 7 aprile. Una mostra che si incastona mirabilmente come una pietra preziosa, accanto a quella precedente dedicata ai tarocchi Sola Busca, su un piccolo gioiello Quattrocentesco.

Protagonisti due mazzi di carte da gioco dei tarocchi realizzati dalla bottega cremonese di Bonifacio Bembo, realizzati negli ultimi anni del ducato di Filippo Maria Visconti, alla cui morte, nel 1447, si estingue la dinastia, e a quelli del dominio di Francesco Sforza, che nel 1441 ne aveva sposato l’unica erede.

Si tratta di due mazzi, purtroppo incompleti (secondo la tradizione un mazzo integrale di tarocchi è costituito da 78 carte suddivise in due gruppi), che prendono oggi il nome dei loro proprietari storici: il mazzo Brambilla della Pinacoteca di Brera, appartenuto all'omonima famiglia milanese durante il corso dell’Ottocento e buona parte del Novecento, e parte del mazzo Colleoni Baglioni, smembrato tra la Pierpont Morgan Library di New York, l’Accademia Carrara e una collezione privata di Bergamo. Un terzo mazzo conosciuto, già nella raccolta milanese dei Visconti di Modrone, è ora nella Beinecke Library dell’Università di Yale (USA).

Protagonista principale è il mazzo Brambilla, composto da 48 carte, acquistato dallo Stato per la Pinacoteca nel 1971 grazie anche all'interessamento dell’Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi; esposto al pubblico solo nel 1999, per ragioni conservative non può essere esposto con continuità. Le carte, infatti, realizzate in cartoncino pressato e rivestito con un sottile strato di gesso, sono rivestite in foglia oro o argento e colorate a tempera. Al mazzo Brambilla, nell'intento di ricostruire l’intera bottega dei fratelli Bembo e di individuarne e distinguerne i componenti e le rispettive scelte espressive, sono affiancate le 23 carte dell’Accademia Carrara di Bergamo, alcune opere di pittura su tavola e codici miniati, tra cui spicca il codice della Historia di Lancillotto del Lago della Biblioteca Centrale di Firenze, capolavoro della cultura cavalleresca.

La mostra, curata dalla soprintendente Sandrina Bandera e dabembo-regina-di-lance Marco Tanzi, intende fare il punto sul passaggio dalla cultura gotico - cortese a quella rinascimentale nelle corti padane, analizzando la produzione artistica della famiglia cremonese dei Bembo, alla cui guida si afferma indiscutibilmente Bonifacio.

Lui e il fratello Ambrogio, che ne diviene il collaboratore prediletto tra gli anni ’40 e ’50, ricevono le commissioni direttamente dai duchi di Milano, per importanti fabbriche nei centri del loro potere (Milano, Pavia, Cremona, Caravaggio e Vigevano), mentre il più giovane, Benedetto, e il presunto Gerolamo (identificabile col Maestro di Monticelli), sono ricercati dalle famiglie feudatarie padane dei Pallavicino e dei Rossi.

In realtà Bonifacio Bembo, per quanto i suoi tarocchi siano un pezzo eccezionale nel loro genere, rimane un artista minore nel panorama artistico italiano, fortemente legato alla pittura tardogotica lombarda (da Masolino a Michelino da Besozzo, agli Zavattari); è l’artista preferito dalla corte milanese, ma è questa stessa a creare un certo ritardo dell’arte, legata allo stile gotico per lungo tempo incontrastato.

I raffinati tarocchi del Bembo, così eleganti, in ogni caso costituiscono uno straordinario spaccato della vita della corte milanese nella metà del XV secolo, testimoniandone gli ideali cortesi che la animavano, illustrandone gli svaghi, il cerimoniale, la moda delle vesti, delle acconciature, delle dimore e dei loro arredi, dei giardini, e di tutto quel mondo cavalleresco e cortese descritto nel ciclo di Artù. Un gioco simbolico nel quale l’aristocrazia del tempo rispecchia se stessa e i propri ideali in una sorta di gioco colto e iniziatico, lontano dall'aspetto divinatorio assunto dai tarocchi nel Settecento.

tarocchi-bremboPinacoteca di Brera

Via Brera 28, Milano

Orari

da martedì a domenica: ore 8:30 – 19:15

(la biglietteria chiude alle ore 18:40)

Chiuso lunedì.

Biglietti

Intero: euro 10

Ridotto: euro 7

Abbonamento Pinacoteca e mostre: euro 22 (valido fino a dicembre 2013)

Catalogo: Skira/ Pinacoteca di Brera, euro 29.

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