Kartell, l’arte plasma settant’anni di design
Da mercoledì 10 aprile a domenica 12 maggio (durante il Salone del Mobile), a Palazzo Reale a Milano è previsto un allestimento nell’Appartamento dei Principi che celebra l’anniversario del famoso marchio.
L’influsso dell’arte su Kartell, l’influenza di Kartell sugli artisti in sette decenni. La mostra The art side of Kartell, curata da Ferruccio Laviani e Rita Selvaggio, mette in comunicazione pittura, teatro, cinema, performance, scultura con l’azienda che, dal 1949, ha fatto della plastica un componente naturale dell’arredo.
Non si tratterà semplicemente di un’esposizione di prodotti, l’idea, questa volta, è un’altra: “visto che negli anni Kartell e il design sono entrati in contatto con altri linguaggi, non ultimo quello dell’arte, è proprio di questa relazione che vogliamo occuparci”, ha affermato il presidente Claudio Luti.
La mostra, a ingresso gratuito, permette a tutti noi di ammirare prodotti che arrivano dagli archivi, prototipi, ma anche dipinti e sculture, installazioni, performance. Oltre a opere che nel tempo sono state commissionate da Kartell a fotografi come Gabriele Basilico, Giovanni Gastel, Helmut Newton o ad artisti come Maurizio Cattelan e Vanessa Beecroft.
Dalle sette Electric chairs che apriranno l’itinerario di questo racconto a opere richieste per l’occasione ad artisti contemporanei come Enrico David e Heimo Zobernig, accanto a quelle firmate da Emilio Tadini, Roberto Sambonet e a This Mortal Coil, scultura-portaoggetti dell’architetto Ron Arad che ha ispirato l’amatissima libreria Bookworm.
Sedie, tavoli, oggetti non più in catalogo, vasi, divani, esperienze e modelli di sapere collettivo, materiali e immagini, documenti. Assonanze e associazioni in 70 anni di abitare durante i quali il gusto si è evoluto insieme con la sensibilità artistica. Il percorso narrativo dell’esposizione dislocato su circa 1.000 metri quadrati esplorerà il fascino di un marchio per cui hanno lavorato grandi nomi come Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Gae Aulenti, Philippe Starck, Patricia Urquiola, Vico Magistretti e scultori, registi, drammaturghi, stilisti, musicisti.
La mostra è occasione per la scoperta di un senso estetico che arriva da lontano. Che fonde tradizione e innovazione, superando le mode. Proprio come richiede il (buon) design.