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Novembre con le mostre del Museo del Novecento

  • Tiziana Leopizzi

Oltre alla collezione permanente, le mostre temporanee arricchiscono l'attività del Museo del Novecento con approfondimenti, collettive e mostre dossier. Vediamo insieme cosa ci riserva il programma di Novembre.

novembre con le mostre del museo del novecento milanoCarla Accardi. Contesti

Partiamo dalla mostra dedicata a Carla Accardi, realizzata in occasione dei sei anni dalla sua scomparsa. Il progetto, prodotto da Comune di Milano | Cultura, Museo del Novecento ed Electa, rientra nel palinsesto "I talenti delle donne”, promosso e coordinato dall’Assessorato alla Cultura.

La mostra Carla Accardi. Contesti si inserisce all’interno della linea di ricerca condotta dal Museo che vede la rilettura del lavoro di importanti personalità femminili attestate del Novecento e presenta nello specifico, il percorso artistico e creativo dell'artista trapanese in tutte le sue sfaccettature, proponendone una nuova lettura con un focus sul suo repertorio di pittura segnico-cromatica. Circa 70 opere insieme a fotografie e documenti dell’Archivio Accardi Sanfilippo, riportano al centro dell’indagine espositiva il contesto con cui l’artista si è rapportata, per rivelarne un vivace orizzonte visivo fatto di confronti linguistici. Si restituisce al pubblico il ritratto di una donna sperimentatrice che, in un momento in cui si pensava che la pittura fosse pressoché di competenza maschile, è diventata la prima astrattista italiana riconosciuta a livello internazionale. Il percorso si articola in sezioni tematiche all’interno di una scansione storica snodandosi attraverso un’oculata selezione di opere tra dipinti, plastiche (sicofoil) e installazioni.

Loris Cecchini. Premio Acacia 2020

Fino al 31 gennaio 2021 è visitabile anche la mostra dedicata all’artista vincitore del Premio ACACIA - Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana 2020, Loris Cecchini. L’immaginario dell’artista è popolato da strutture simboliche che dialogano con lo spazio circostante, veicolato da una ricerca sui materiali, dalle gomme alle plastiche ai metalli. La sua produzione artistica recente trae linfa dalla meditazione sul concetto di organismo, sistema che nella sua continua evoluzione si auto-genera.

Franco Guerzoni. L’immagine Sottratta

Franco Guerzoni. L’immagine sottratta è in corso negli spazi al quarto piano del Museo, nella Sala Archivi, fino al 14 febbraio 2021. Questa esposizione segna il ritorno dell’artista nella città in cui hanno avuto luogo alcune delle sue esposizioni principali. Si tratta di un itinerario intorno alla parete. Pareti vecchie e scrostate, con intonaci e rigonfiamenti, crepe, graffi, muffe e salnitri, sono protagoniste nella sua opera inizialmente nelle sue fotografie e poi saranno evocate su tela. La mostra continua con l’ultima sua ricerca dal titolo Intravedere: piccole stanze di materiale gessoso galleggiano come libri aperti, qui l’immagine è nascosta, sottratta allo sguardo dell’osservatore.

Accompagnano questi lavori i libri-opera che dagli anni ’70 ampliano l’itinerario di Guerzoni: libri non solo da guardare che contengono le riflessioni di poeti, critici e letterati, amici che da sempre seguono il percorso dell’artista. Inoltre, all’interno del percorso espositivo, una bacheca è dedicata a un labirinto di sequenze fotografiche, che narrano progetti e aspirazioni che l’artista chiama Irrisolti, frutto acerbo del suo ingresso nella ricerca artistica. Infine, un video, realizzato per l’occasione da Eva Marisaldi ed Enrico Serotti, racconta per tappe l’opera di Guerzoni nel suo complesso, compresa quella che non può essere rappresentata in mostra.

Luca Borgonovo & Silvia Giambrone

Continuiamo con le project room dedicate agli artisti selezionati nelle ultime edizioni di “Level 0”, Luca Borgonovo & Silvia Giambrone. Borgonovo espone fino al 31 gennaio 2021, la serie intitolata Aplomb, dieci disegni acquerellati che rappresentano l’evoluzione di una coppia di asparagi, ritratti dal vero, da quando erano freschi fino alla loro maturazione e invecchiamento. Ogni tavola mette in scena un episodio che verte intorno al classico tema natura morta e riesumata attraverso il riferimento ad artisti quali Manet ed Ernst. L’artista realizza i suoi disegni attraverso un processo di trasformazione di immagini provenienti da ambiti differenti. Questo gli permette di rendere i soggetti irriconoscibili, dandovi una nuova contestualizzazione e un nuovo significato simbolico.

L’opera Nobody’s room. Anzi, pala di Silvia Giambrone, invece riflette sulle dinamiche di potere e di genere che innervano la nostra società. La mostra, si sviluppa in parte in Museo, dove è possibile vedere le proiezioni di documentazioni video di performance realizzate dal 2008 a oggi, in parte sul web, in una mostra virtuale e interattiva ospitata sulla piattaforma Google Arts & Culture, concepita in quanto workin-progress. Il progetto invita il pubblico a familiarizzare con la performance “Nobody’s room” (2015) e a riflettere sulle sfumature molteplici dell’abuso. La pagina web, si arricchisce di contenuti vocali e scritti dei visitatori, diventando una sorta di “archivio comunitario collettivo” che troverà forma ideale in una performance live che si svolgerà il 25 novembre al Museo del Novecento, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne.

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