Omaggio della Scala a Rossini
A Gioacchino Rossini, al battesimo Giovacchino Antonio Rossini, grande compositore pesarese, definito "il Cigno di Pesaro", il Teatro Alla Scala decide di rendergli omaggio in occasione del 150 esimo della sua morte, avvenuta in terra francese nel novembre del 1868, con l'apertura al pubblico del suo Museo teatrale.
La mostra occuperà entrambi i piani del Museo, intende valorizzare la storia e il patrimonio musicale, e non solo, Rossiniano. All'ingresso si verrà accolti da manichini che vestono abiti dei personaggi rossiniani; abiti che per gli appassionati ricorderanno l'Opera, ma che sicuramente non mancheranno di farsi ammirare anche da chi non è appassionato di opera lirica.
Al primo piano sarà possibile ammirare figurini, bozzetti, scenografie, e foto di scena, con pannelli introduttivi di spiegazione.
Nella sala video sarà possibile gustarsi alcune preziosità operistiche.
Le due ultime sezioni dividono il repertorio del compositore in buffo e serio, tipico dell'ecclettico personaggio quale Rossini, capace di comporre un'opera in pochissimi giorni.
Anche il cinema e la pubblicità hanno attinto a musiche del compositore Rossini.
La mostra, aperta al pubblico il 17 aprile, continuerà sino al 30 settembre 2018.
- L'orario è il seguente: dalle ore 9,00 alle ore 17,30 di tutti i giorni.
- Per informazioni contattare il numero telefonico 02 88 79 1.
Rossini, è stato definito il più importante compositore italiano della prima metà del XIX secolo. Oltre alla passione per la musica, aveva anche quella per la cucina, tanto che spesso lo si vedeva alla ricerca di prodotti di ottima qualità. Un ottimo cuoco e un fine buongustaio, sottolineato anche da una delle sue celebri frasi, che dice: Mangiare, amare, cantare e digerire sono quattro atti di quell'opera comica che è la vita.
Le composizioni di Rossini sono moltissime, eccone un sunto.
- 42 Opere liriche
- Musiche di scena
- 17 Cantate
- 8 Inni e Cori
- 17 opere di Musica Sacra
- 29 di Musica vocale
- 20 sonate di Musica strumentale
- 14 volumi contenenti Péchés de vieillesse, ossia una raccolta di 150 pezzi vocali per pianoforte solo di Gioacchino Rossini.
Insomma, un musicista che, con la sua musica frizzante, allegra, briosa, ha fatto davvero grande il nostro Paese, e che Milano ha contribuito a rendere famoso. Visitare questa mostra è, per gli amanti dell'Opera un appuntamento da non perdere, ma ritengo che dedicargli una visita ne valga veramente la pena.
Voglio terminare con un pezzo tratto dall'Opera " Il barbiere di Siviglia", e che descrive e intona musicalmente, a mio avviso magistralmente, il brano, della scena ottava, Bartolo, indi Basilio, che apre così:
La calunnia è un venticello
un'auretta assai gentile
che insensibile sottile
leggermente dolcemente
incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra,
sotto voce, sibilando
va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente
s'introduce destramente,
e le teste ed i cervelli
fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
lo schiamazzo va crescendo:
prende forza a poco a poco,
scorre già di loco in loco,
sembra il tuono, la tempesta
che nel sen della foresta,
va fischiando, brontolando,
e ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
si propaga si raddoppia
e produce un'esplosione
come un colpo di cannone,
un tremuoto, un temporale,
un tumulto generale
che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
avvilito, calpestato
sotto il pubblico flagello
per gran sorte va a crepar.
Termino con le parole di Basilio: Ah che ne dite?