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Out of the blue. Un viaggio tra Arte e calligrafia in mostra a Milano

Calligrafia. Un nome che ha sempre affascinato generazioni di studiosi, perché, pur essendo una forma di scrittura di uso quotidiano, rappresenta una vera e propria forma d’Arte, da cui possono derivare opere degne di nota o, anche, installazioni a tema.

Forse, la più nota calligrafia della Storia è quella cinese, ancora in uso, che, attraverso un reticolo di pittogrammi e ideogrammi, tende a rappresentare un vero racconto segnico e semantico. Ogni segno rappresentato è rappresentazione diretta, sia scritta che grafica, di ciò che vuole significare. Per citare il titolo di un famoso album dei Dream Theater, la calligrafia è frutto di “Images and words”, un’unione di parole e immagini. Più che un vero e proprio alfabeto, la calligrafia cinese è un’antica forma d’Arte, che resiste all'epoca della sua riproducibilità tecnica. 

mostra alcantara calligrafia palazzo reale milano

Questo il nucleo portante, a livello tematico, della mostra Out of the blue. Viaggio nella calligrafia attraverso Alcantara, ospitata nell'Appartamento dei Principi, al piano nobile di Palazzo Reale, dal 9 settembre all'11 ottobre 2020. Curata da Dagmar Carnevale Lavezzoli e Katie Hill, la mostra è promossa da Comune di Milano e Alcantara Spa, e dimostra come la famosa azienda, produttrice dell’omonimo tessuto, sia partner di mostre che promuovono la creatività più avanzata all'interno dell’Arte Contemporanea mondiale.

Out of the blue

Out of the blue è un’esposizione dedicata alla Cina, proprio in relazione all'uso della calligrafia che, in Oriente, diviene filosofia e stile di vita, anche legandosi alla dottrina taoista, meditazione e ricerca interiore prima che religione. Ne scaturiscono sette installazioni a tema, realizzate da altrettanti famosi artisti cinesi, spesso conosciuti quasi esclusivamente in Patria. Attraverso l’uso dell'alcantara, questi artisti realizzano opere che coniugano classicità e innovazione, tradizione grafica millenaria e nuova estetica, anche legata ai nuovi media e al video. Sono opere piene di Memoria, sia personale dell’artista che collettiva, in cui la calligrafia millenaria cinese acquisisce nuove potenzialità espressive ottenute grazie alla duttilità e alla leggerezza dell’alcantara. 

La prima opera è quella di Qu Lei Lei (1951), in cui una foresta di ideogrammi si snoda attraverso fluidi rotoli di alcantara, a rappresentare la complessità del linguaggio umano e la proliferazione delle informazioni nella società odierna. In questa installazione, l’artista vuole anche denunciare l’uso massiccio delle fake news nella società contemporanea: non a caso, vengono scelti estratti di “bufale” reinterpretati in diverse tecniche calligrafiche cinesi.

Segue l’opera di Zhang Chun Hong (1971), che intende unire l’elemento umano a quello naturale. Anche in questa installazione ritorna il tema della foresta, tradotto in fluidi rotoli di alcantara, ma con significato differente. Ora Natura, Corpo e Calligrafia sono un tutt'uno, rappresentato dai rotoli, che alludono anche a dei lunghi capelli femminili, probabilmente di una figura che intende essere allegoria del Cosmo ma anche della forza vitale, sentimentale e sessuale del genere umano. In quest’opera, straordinaria è la tridimensionalità ottenuta dalle spirali di alcantara, che rimandano all'antica tradizione orientale delle pergamene.

Qin Feng (1961) immagina la sua opera come una foresta o anche come un enorme canneto di bambù, interamente tinteggiato di schizzi blu su fondo bianco, ispirata alla tecnica del dripping, tanto usata da maestri come Pollock e De Kooning. Si tratta di un’opera spontanea, simbolo di un’idea primigenia, di un gesto compositivo che sta diventando azione creativa. Un qualcosa in divenire, per intenderci. Questa è l’opera maggiormente influenzata, infatti, dal principio taoista Wu Wei (agire nel non agire). 

Più vivace e briosa nella scelta cromatica è l’installazione di Mao Lizi (1950). Si tratta di un intreccio di paraventi e di pannelli, su cui l’artista spruzza gocce di colore, che creano un gioco e un forte ritmo visuale a zig-zag. Sembra, quasi, di trovarci all'interno di un labirinto, tanto è il dinamismo generato dai pannelli! Anche quest’opera risente della filosofia taoista, specie per il concetto di sincronicità del tempo: l’artista, alla visione orizzontale che immagina lo scorrimento cronologico delle cose, dei fatti e della vita, sovrappone una linea verticale, che mette in parallelo avvenimenti che si svolgono in contemporanea, in un unico “stream of consciousness”, citando Virginia Woolf. 

Wang Huansheng (1956) concepisce la sua opera come un tutt'uno con la sala che la ospita, immaginando il soffitto come una volta celeste su cui scorrono massime e principi taoisti. Il nostro sguardo è rivolto verso l’alto, alla ricerca di nuovi orizzonti in cui proiettarci. Si tratta di un’esperienza visuale immersiva, in cui la musica tradizionale cinese crea un’atmosfera unica, in cui viaggiare con la fantasia. Il gioco di luci e ombre, insieme ai rotoli di alcantara dipinti con linee dense, distolgono lo sguardo dell’osservatore da un unico punto fisso e lo spostano su mille altri, trasformando l’opera in una sorta di poesia visuale che, astrattamente, rappresenta la realtà. 

L’ultima opera, quella di Sun Xun (1980), ci presenta un unico rotolo dipinto, suddiviso in parti uguali, mentre, sulle pareti, scorrono immagini relative a icone della cultura popolare cinese, animali e guerrieri soprattutto. Lo scopo è quello di creare animazioni fortemente intrise di elementi simbolici. L’artista evoca l’unione tra culture orientali e occidentali, oltre quella tra vita terrena e ultraterrena, attraverso segni calligrafici che si fondono con vere e proprie visioni oniriche. Davanti agli occhi dello spettatore, si apre un mondo surreale, tra mito e Natura, di cui lo stesso osservatore entra a far parte. Questo universo parallelo è frutto dei pensieri dell’artista sul passato e sul presente, oltre che sulla società e sulla politica contemporanea, i cui simboli sono rappresentati da oggetti e da animali, con un tono più allegorico che realistico.

Out of the blue. Viaggio nella calligrafia attraverso Alcantara.
Palazzo Reale, Piazza Duomo 12, Milano
Orari: martedì-mercoledì-sabato-domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30
Ingresso gratuito

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