Ritratto di musico di Leonardo
Durante il suo primo soggiorno milanese (1482 – 1500) Leonardo da Vinci esegue i ritratti di diversi personaggi della corte di Ludovico il Moro, di cui lui stesso ormai faceva parte.
Coevo della celebre Dama con l’ermellino, nota a tutti per essere stata la colta amante del duca di Milano, è il forse meno conosciuto Ritratto di musico, eseguito intorno al 1485.
Non sono noti il committente, né le circostanze che portarono alla sua esecuzione, così come la sua collocazione originaria. Fino a un secolo fa non si sapeva neanche chi fosse il misterioso uomo rappresentato; solo dopo l’intervento di pulitura, eseguito nel 1904, fu possibile identificarlo come un musico. Incerte anche le circostanze del suo arrivo alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, dove è conservato dal 1671.
Insomma: un'opera ancora da scoprire e che aspetta delle risposte certe il Ritratto di Musico di Leonardo.
Quello che appare chiaro è che il dipinto abbia subito delle modifiche che ne hanno falsato la lettura. La pulitura ha infatti rivelato che l’opera subì delle ridipinture nel corso dell’Ottocento: nello sfondo nero (che non doveva essere tale) e nell'abito del personaggio, originariamente rosso scuro invece che nero. Anche i lembi color ocra della veste appaiono oggi diversi da come dovevano essere in origine. Un dettaglio non trascurabile quello del colore della veste: i tessuti color rosso erano allora molto costosi, e potevano essere indossati solo da personaggi di spicco.
La rivelazione più importante fu però il riaffiorare del particolare della mano che regge il cartiglio musicale dove si leggono le parole frammentarie CANT[UM] ANG[ELICUM] e delle note.
Questo dato ha permesso di identificare con buone probabilità il giovane personaggio ritratto in Franchino Gaffurio, che ricoprì la carica di maestro di Cappella del Duomo di Milano dal 22 gennaio 1484 fino alla morte, collaborò con la Cappella dei cantori fiamminghi degli Sforza, ricoprendo anche l’incarico di musicae professor nel ginnasio istituito a Milano dal Moro. Fu lui, infatti, a comporre il trattato Angelicus ac divinum opus, a cui rimandano le parole frammentarie del cartiglio. Leonardo e Gaffurio si dovevano certamente conoscere, ricoprendo entrambi cariche di spicco all'interno della corte sforzesca.
Nonostante questa appaia l’identificazione più plausibile, recentemente si è ipotizzato che il musico possa essere il ritratto del compositore franco-fiammingo Josquin Desprez, anche lui membro della corte, o il toscano Atlante Migliorotti, che aveva accompagnato Leonardo nella missione diplomatica presso Ludovico il Moro.
Il dipinto, che raffigura un giovane a mezzo busto con l’impostazione di tre quarti (così come La dama con l’ermellino e la cosiddetta Belle Ferroniere), caratterizzato da una folta chioma riccia e da tratti somatici caratteristici che lo identificano subito come un ritratto, evoca un modello fiammingo importato da Antonello di Messina; la posizione a tre quarti permette una più minuta analisi fisica e psicologica, anche se Leonardo sceglie di guardare meno al dettaglio e più alla caratterizzazione psicologica.
Un’impronta toscana è invece ancora riconoscibile nella resa scultorea della figura, in cui il volto possente e ossuto rivela la struttura ossea, rimandando agli studi osteologici da Leonardo compiuti in quegli anni, mentre i riccioli lucidi richiamano immediatamente quelli del ritratto fiorentino di Ginevra Benci.
In questo ritratto si esplicano diverse ricerche di Leonardo, tra cui quella del “moto mentale senza mani”, in cui particolare rilevanza hanno gli occhi, punto focale della composizione, definiti dallo stesso maestro “la finestra dell’anima”.
Ritratto di musico, di Leonardo da Vinci,
olio su tavola, cm. 44,7 x 32.
1485 ca.
Il dipinto, conservato presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, è esposto dal 16 aprile al 19 luglio 2015 al Palazzo Reale di Milano, alla mostra “Leonardo 1452 – 1519”.