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Tranquillo Cremona e la Scapigliatura

Dal 16 marzo al 31 maggio 2018 alle Gallerie Maspes di Milano una mostra rende omaggio a Tranquillo Cremona , l’esponente cardine della Scapigliatura.

Tranquillo Cremona e la Scapigliatura L’evento è nato da un’idea di Francesco Luigi Maspes e d è curato da Sergio Rebora, col patrocinio del Comune di Milano, della Città Metropolitana, della Regione Lombardia, della Commissione Europea, riunisce a Milano dopo quasi un secolo, i due capolavori del pittore scapigliato, Melodia e In ascolto, il più importante dittico dell’artista e forse il più popolare pendant della pittura europea di fine Ottocento, realizzato da Tranquillo Cremona tra il 1874 e il 1878 su commissione del noto industriale tessile Andrea Ponti per la sua villa di Varese.

I due quadri vennero presentati al pubblico entrambi nel 1878, in occasione della Mostra postuma delle opere di Tranquillo Cremona organizzata da Vittore Grubicy De Dragon nel Ridotto del Teatro alla Scala di Milano, poi nel 1912 alla rassegna dedicata al pittore dalla Biennale di Venezia e nel 1929 nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano. Nel 1938 furono presentate la coppia di tele con il celeberrimo L’edera alla mostra Tranquillo Cremona e gli artisti lombardi del suo tempo, al castello Visconteo di Pavia.

La Scapigliatura fu un movimento antiborghese del ventennio 1860 -1880 nato nell’Italia settentrionale ma che poi si diffuse nella penisola; il nome derivava da un titolo di un romanzo “La Scapigliatura e il 6 febbraio” di Cletto Arrighi che trattava di un moto mazziniano contro gli austriaci  dove il protagonista moriva.

Il termine “Scapigliatura” era sinonimo di vita bohème, vale a dire di giovani che conducevano una vita priva delle regole della società borghese. Milano vide fiorire la Scapigliatura con nomi importanti come quelli di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Luigi Conconi e si ricollegò intimamente al romanticismo letterario e musicale che ebbe come esponenti Emilio Praga e Emilio De Marchi, Arrigo Boito e Giovanni Fontana e andò sotto il nome di “scapigliatura milanese” raccogliendo artisti con un senso di malcontento e di disperazione che nasceva proprio dall’attrito fra sogno e realtà, dall’urto continuo fra idealità dell’artista e l’incomprensione dei borghesi.

Il processo di modernizzazione post unitaria secondo gli scapigliati aveva isolato e marginalizzato gli artisti e gli intellettuali italiani, soprattutto quelli di stampo umanista. Il termine riprendeva la parola “bohémiens” vale a dire coloro che vivono da zingari; in ambito politico, gli scapigliati accusavano la borghesia di avere tradito i valori politici di libertà, d’uguaglianza del Risorgimento in quanto si rivelavano conservatori ; in campo morale denunciavano la morale comune e convenzionale; in ambito poetico ricoprivano il principio fondamentale del Romanticismo, che si contrapponeva alla poesia “falsa” e costruita del Classicismo.

I letterati scapigliati affermavano che il soggetto della poesia sarebbe dovuta essere la verità ; si contrapponevano però anche al Romanticismo italiano (quello di Alessandro Manzoni e di Giovanni Berchet) che giudicavano in parte “fiacco”. La Scapigliatura, non fu mai un movimento organizzato e ben codificato in testi teorici, ma fece emergere il contrasto fra artista e società tipico del Romanticismo straniero (ripresero Charles Baudelaire); inoltre ebbe il merito di aver tolto quell’alone di provincialismo dal clima culturale di quel tempo. Gli scapigliati diedero attenzione anche al Realismo aprendo la strada al Naturalismo (riprendendo quello francese) e al Decadentismo.

L’esponente principale è Tranquillo Cremona, nato nel 1837 a Pavia e morto a Milano nel 1878, attuò il principio di disegnare dipingendo, abbozzando con il colore e completando poi l’opera con una serie di sovrapposizioni che facevano risaltare la forma e il colore creando un clima lirico. Cremona riprese alcuni aspetti dell’impressionismo francese, come prediligendo aspetti vaporosi e morbidi, facendo prevalere lo sfumato invece del contorno.

Decisiva per la sua formazione pittorica, fu il frequentare l’ambiente della scapigliatura di letterati come Emilio Praga ( di cui il padre fu il fondatore della SIAE) e Giuseppe Rovani e di pittori come Daniele Ranzoni: quest’ultimo con i suoi contenuti intimistici colpì l’attenzione di Cremona. Fece i suoi primi studi artistici a Pavia, poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia e dal 1859 all’Accademia di Brera di Milano. Nel 1871 lavorò insieme a Daniele Ranzoni nello studio in Corso di Porta Nuova, successivamente trasferito in via Solferino.

Nel 1874 furono iniziate le opere Melodia e In ascolto, portate a termine nel 1878 anno in cui il pittore concluse L’edera. L’artista morì nel 1878 a soli 41 anni, per peritonite acuta a causa forse di un’intossicazione da piombo contenuto nel colore bianco usato per gli effetti di luce e di sfumatura dei suoi dipinti.

Le prime ricerche luministiche furono già identificate nel Marco polo un quadro storico del 1863. Alcuni soggetti di dipinti di Cremona furono immagini femminili (la Fanciulla malata), fissate nell’attimo di un sorriso, d’uno sguardo o d’un atteggiamento.

Tranquillo Cremona. Ritorno a Milano

Milano, Gallerie Maspes (Via Manzoni 45)

16 marzo – 31 maggio2018

a cura di Sergio Rebora

Orari: da martedì a sabato, 10.00-13.00; 15.00-19.00

Ingresso libero

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