Trisha Baga. The eye, the eye and the ear. La mostra da Pirelli HangarBicocca
Un percorso che si snoda attraverso racconti e narrazioni inusuali e sorprendenti con sculture in ceramica e installazioni video.
Da tematiche di fantascienza alla popstar Madonna, da racconti di antiche leggende ai dispositivi digitali come Alexa Echo. Oggi parliamo della nuova mostra, a ingresso gratuito ospitata negli spazi di Pirelli HangarBicocca a Milano dal 20 febbraio al 19 luglio 2020: Trisha Baga “The eye, the eye and the ear”.
L’artista
Americana di origini filippine, Trisha Baga è considerata tra le artiste e video maker più innovative e attive della sua generazione. Nella sua produzione combina media e linguaggi differenti: a partire dall’immaginario televisivo, cinematografico e da filmati amatoriali sono trattati temi come l’identità di genere, il rapporto tra mondo digitale e reale e l’evoluzione tecnologica, facendo così emergere una prospettiva diversa della contemporaneità.
A partire dalla seconda metà degli anni 2000 Trisha Baga sviluppa il suo percorso artistico per mezzo di performance e video, punto di partenza è l’esercizio di auto-riflessione sul corpo e sul linguaggio e la loro relativa trasformazione nel corso del tempo.
L’artista sostituisce fisicamente, a poco a poco, il proprio corpo con oggetti trovati o manipolati che diventano parte delle sue installazioni, usando frammenti di cultura pop, humor e forme contemporanee di comunicazione.
La tecnologia 3D espande lo schermo del video all’interno dello spazio espositivo e diventa il suo medium principale. Hanno luogo così proiezioni che talvolta vanno a inglobare gli oggetti di scena in un gioco di volumi, ombre, stratificazioni dello spazio fisico in diversi livelli visivi e sonori. Gli oggetti, tra i protagonisti principali di questi paesaggi filmici, diventano parte di una narrazione in cui sono alternati episodi in apparenza sconnessi tra loro a momenti più strutturati, per richiamare l’attenzione del visitatore.
Attraverso l’osservazione, Trisha Baga decostruisce schemi ed elementi consolidati della cultura di massa, partendo dall’osservazione della trasformazione dei mezzi tecnologici e dei cambiamenti sociali e li mixa in una produzione eterogenea di lavori artistici. Madonna così convive con la figura dell’artista, come nell’opera Madonna y El Niño (2010-2020); o ancora in video ispirati a film di fantascienza vi è un sovrapporsi del ritratto della famiglia Baga. Mentre dispositivi elettronici ormai parte della nostra quotidianità, come Alexa Echo di Amazon, sono protagonisti e personaggi, come nell’opera Mollusca & The Pelvic Floor (2018).
Elementi costanti della produzione di Trisha Baga sono il corpo e la sua frammentazione figurativa; questi sono utilizzati per esplorare il concetto di identità di genere e il rapporto tra collettività e individuo, all’interno di un’indagine sull’immaginario delle società post-coloniali e su tematiche legate agli effetti della globalizzazione. Tutti aspetti sono colti nei suoi video mediante un montaggio in cui ambienti differenti e diverse località geografiche sono contrapposti e avvicinati a ritmo rapido. Inoltre frammenti incoerenti di varie narrazioni e found footage sono accompagnati da inquadrature o screenshot di schermi di computer, finestre pop-up e cursori che ne mostrano la natura effimera.
Oltre al video, la produzione artistica di Trisha Baga va a incorporare anche media più tradizionali quali la pittura e la ceramica. Quest’ultima si concretizza in ipotetici rendering della realtà, tra cui stampanti, telefoni, microscopi o macchine fotografiche o telefoni, insieme a paesaggi composti da semi di sesamo su superfici di legno, materializzando i pixel di cui i video sono composti.
La mostra
Ora è il momento della mostra. The eye, the eye and the ear, rappresenta la prima esposizione istituzionale in Italia dell’artista. Nel percorso espositivo sono presentate 5 installazioni video che indagano la relazione tra l’evoluzione della tecnologia visiva e il corpo umano.
Si ripercorre la sua produzione a partire dal suo primo lavoro There is no “I” in Trisha (2005-2007/2020), pensato e realizzato come una sitcom televisiva che gioca con gli stereotipi e in cui Baga interpreta tutti i ruoli. Per poi giungere all’opera più recente 1620 (2020) realizzata ad hoc per l’occasione.
La mostra si snoda in un percorso lungo i media che hanno scandito la pratica dell’artista, passando dal VHS, al DVD al 3D, e ha radici radicate nella sua pratica performativa. Tutti noi siamo invitati a prenderne parte in prima persona e ad attraversarla con occhiali 3D dalle lenti stereoscopiche. Inoltre è esposto anche un corpus di ceramiche e 6 lavori della serie Seed Paintings (2017), composti da semi di sesamo e da tavole di legno.
Attraverso il suo sguardo ironico e umoristico Trisha Baga riflette sull’affidamento eccessivo e sulle speranze che riponiamo nella tecnologia, rivelandone gli aspetti più fragili e fallimentari.
Trisha Baga. The eye, the eye and the ear
Dal 20 febbraio al 19 luglio 2020
Pirelli HangarBicocca
Via Chiese 2 - Milano
da giovedì a domenica 10.30–20.30
da lunedì a mercoledì chiuso
Ingresso gratuito