Street Art a Milano: i murales di via Pontano
Superare il brutto con il bello. Sembra proprio questo l’intento del progetto ‘Out’ di Via Pontano, laddove la street art diventa strumento di riqualificazione e, non da meno, spunto per una piacevole gita milanese.
Percorsa via Padova fino all’altezza del ponte ferroviario, sulla sinistra inizia Via Pontano, una strada completamente ricoperta da bellissimi murales realizzati da artisti diversi, diventata oggi un vero e proprio museo a cielo aperto fruibile a tutti.
Via Pontano come galleria d’arte si inserisce nell’iniziativa ‘Muri Liberi’, lanciata dal comune di Milano qualche anno fa. Un progetto per il quale cento muri in 71 diverse località sono stati assegnati gratuitamente alla creatività degli street artist. Quello di via Pontano è dunque il muro scelto nel 2016 da Urbansolid per regalare arte alla città di Milano.
Out si configura da subito come ‘il museo della street art’, con un percorso espositivo di 14 opere. Di queste, oggi molte non ci sono più, come il famoso e provocatorio gabinetto da cui spuntavano i piedi di un uomo d’affari. Altre, invece, fanno ancora bella mostra di sé. Ad esempio, ‘Zero likes’ il cuore infranto ispirato al simbolo di Instagram a significare la disperazione di fronte alla mancanza di un riscontro sui social, o la rappresentazione dei due omini su una parete che ricordano le immagini affisse alle porte dei bagni. Perché, si sa, la street art è molto spesso ironia e provocazione.
Un’opera in continuo divenire
Il muro di via Pontano è un’opera collettiva in continuo divenire, mai uguale a se stessa, con nuovi murales che si affiancano o ricoprono i precedenti. Oggi il muro ospita anche i lavori di molti writers noti, meno noti, e persino sconosciuti.
Chiunque qui può estrarre una bomboletta spray e dare sfogo alla propria creatività. La prima opera in cui ci si imbatte arrivando da via Padova nasce dall’ingegno degli artisti Peruviani Sef 01 e Hadok: un ritratto di Sarita Colonia, ragazza peruviana con una grande venerazione popolare, a simboleggiare lo stretto legame del quartiere con la comunità latina. Molto particolare la venere di Nick Neim di Art of Sool, e forte anche la presenza di Raptuz, uno degli storici street artist del panorama italiano. Suo, ad esempio, è il murales che raffigura l’ormai noto personaggio del ‘milanese imbruttito’.
Via Pontano ma non solo
Sono tanti i writers che hanno scelto Milano per le loro opere di street art, regalando nuova vita a muri, facciate, spazi di archeologia industriale. Tra i più attivi, gli Orticanoodles che hanno realizzato un enorme murales in piazza Cardinal Ferrari che percorre il muro del convento della Visitazione. Il murale raffigura 12 volti illustri della cultura milanese come Iannacci, Gaber, Franca Rame, Mariangela Melato, Alda Merini, Gadda, Gio Ponti, Gianfranco Ferrè, ognuno accompagnato da un aforisma o una citazione.
Gli Orticanoodles hanno anche decorato la ciminiera della Distilleria Fratelli Branca, in via Resegone 2, realizzando di fatto al più alto murales d’Italia. Icona di Milano è poi senza dubbio l’opera Love Seeker di Millo al Giardino delle Culture di via Morosini, uno tra i murales più emozionanti della città. Numerosi sono anche i lavori meno conosciuti ma non per questo meno interessanti: dai murales che circondano la Basilica di San Lorenzo, a quelli del sottopassaggio della stazione Garibaldi, a quelli del quartiere Ortica dove viene raccontata a spray la storia del novecento milanese.
Paola Fontana
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