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Street art in zona Romolo a Milano

A Milano la street art è di casa, tanto che, con il progetto "Muri liberi", gli artisti di strada, ora, possono liberamente sfogare la loro creatività in vari spazi dismessi della nostra città.

Con questo e con altri articoli vorrei creare una piccola "guida" delle zone più interessate dal fenomeno street art a Milano, in grado di unire foto e didascalie. Inizio con quella più ricca di opere, nei pressi della stazione di Romolo.

romolo cremsCrems, artista di strada, nell'ambito del progetto "Così mi piace", che ha permesso a vari "graffitari", come venivano chiamati un tempo, di realizzare opere in sottopassi e sui muri delle stazioni ferroviarie milanesi, ha lavorato a Romolo sul tema della comunicazione e del dialogo.

In quest'opera, posta sulla scala che collega i binari al sottopasso della metropolitana M2, vediamo un piccione, simbolo per antonomasia della comunicazione a distanza, che sembra interrogarsi sull'efficacia dell'odierno sistema dei media, simboleggiato dall'icona di Twitter. 

Crems ha lavorato su questo tema anche sul muro tra Largo Nuvolari e la stazione, raffigurando una messaggio in una bottiglia, due alieni che comunicano per telepatia e una coppia in cui l'uomo bisbiglia all'orecchio della donna. Sul lato verso Largo AscariR-13 ha pensato un tema esotico, con un presidente sudamericano dell'800 che indica verso una tigre accovacciata e una catena montuosa al crepuscolo.

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romolo carsaSulla torretta presso il binario su cui scorrono i treni diretti verso Saronno, hanno lavorato sia Gianbattista Leoni che Ol Carsa.

Il primo, artista bergamasco del 1981, ha realizzato un'opera intitolata Grey, in cui una ragazza bendata, dipinta a monocromo grigio, urla scatenando una tempesta di fulmini di ogni colore, mentre il secondo, più impegnato anche a livello sociale, ha decorato il muro con una ragazza punk dai capelli turchesi che si gira verso di noi in una nuvola di fumo accompagnata da una citazione da Ambarabaciccicoccò, brano storico dei Punkreas: Parliamo lanciando segnali di fumo. Un'altra allusione alla comunicazione odierna, tra tradizione e innovazione digitale.

 

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Molto più "techno" la rappresentazione della crew Nuclear One nel sottopasso che collega Largo Ascari a Via Filargo: un uomo africano, intento a tagliare foglie con un'ascia, guarda i passanti con una sguardo malinconico, tra motivi stilizzati tipici dei "graffitari" anni '80 e '90.

Il tema è quello delle migrazioni, tanto attuale, e dello sfruttamento del lavoro degli immigrati.

Un autentico capolavoro è quanto realizzato dalla stessa crew nel sottopassaggio di Via Schievano.

Sul lato verso Romolo, è raffigurata una scena da cartone animato, con un mostro blu-arancione che spara, da un'arma laser, un fascio di luce ottenuto quasi in maniera tridimensionale, e un altro che sputa fuoco come un moderno drago: un'atmosfera da cartoon ma anche da film di supereroi, a cui il collettivo di artisti sicuramente guarda.

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Sul pilone di sostegno alla ferrovia, i Nuclear One hanno realizzato un'opera che fa riferimento alle difficoltà comunicative dei bambini di oggi: un piccolo che piange mentre, dalla sua testa, sbuca una lumaca che, al posto della chiocciola-guscio, ha un cervello. Il tema fa riflettere proprio sul fatto che i più piccoli, oggi, sono già bombardati dalla tecnologia senza saper svolgere le mansioni comunicative più semplici.

Sul lato verso San Cristoforo, invece, i Nuclear One si sono fatti una specie di autoritratto zoomorfo, nelle fattezze di coyote e bradipi, sotto la tag 12-GRAMS: si tratta di un'altra allusione al mondo dei cartoons, visti i riferimenti al celebre Will & the coyote, così come a L'era glaciale e a Madagascar. Notevole anche l'elefante che si muove, su due zampe, sulla palla, in un numero circense, circondato da motivi simili a quelli realizzati nel sottopasso di Romolo.

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