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Buchi neri con Andrea Cosentino al Teatro Fontana

  • Mariella Bussolati

Andrea Cosentino e il suo pupazzoAndrea Cosentino, già vincitore del premio Ubu Speciale nel 2018, da atto a una performance intensa e coreografica, che strappa risate che provengono dall'intelligenza. E' una sorta di Ted talk, un Ted talk punk viene definito, e infatti c'è il cerchio rosso che lo contraddistingue sul pavimento.
In scena c'è anche una scatola con scritto Vivo e morto, non Vivo o morto. Un richiamo al contenuto che si svilupperà nell'arco di tutto lo spettacolo.

Il Ted talk infatti è quello di uno uno scienziato che presenta una conferenza su fisica quantistica, tempo e spazio, aiutato da un alter ego marionetta, un anziano anche lui scienziato, e da un musicista, Lorenzo Lemme, che dal vivo gioca con i suoni e la musica elettronica. Il pupazzo ha l'Alzheimer, una malattia, che come si scopre via via, è molto collegata con l'argomento di cui si parla.
L'improvvisazione è sempre presente e anche questa corre come un flusso tra attore e musicista, tra note e parole, mescolate e rovesciate che compongono un discorso strampalato eppure leggibile, se si fa lo sforzo di saltare nello stato dell'incertezza.
Dietro alla scienza infatti, lo stratagemma teatrale ci porta a riflettere sul senso della vita, sulla differenza inesistente tra giovane e vecchio, tra ricordo e presenza, sul ciclo della vita dell'uomo, ma anche di tutto il Pianeta e dell'Universo, su come tutto sia collegato, come dimostra la fisica quantistica che sostiene che dietro alla natura del tutto ci sia un principio universale dove l’energia e la materia, lo spazio e il tempo, sono così strettamente interconnessi che è impossibile considerarli come entità separate. Guarda caso, anche nell'Alzheimer, tutto si confonde, tutto diventa un flusso, nulla è più relativo.
C'è un'autorevole citazione: 2001 Odissea nello spazio e in particolare All, il supercomputer, che mentre viene disattivato, ovvero sta morendo, ricorda quando era entrato in funzione nel 1993 e si mette a cantare la vecchia filastrocca che gli aveva insegnato l'istruttore: Giro giro tondo. La canta e la sua voce si altera sempre di più fino alla fine. Proprio come quando, nell'ultima fase della vita, i ricordi dell'infanzia si riaffacciano e diventano di nuovo parte della vita.
Nel percorso che viene portato sul palco dunque si può abbracciare con il pensiero la complessità fisica, ma anche capire una realtà molto umana e concreta. E lo si fa attraverso il teatro, un contenitore che permette di superare tutti i limiti, e che illustra l'argomento con spiegazioni che portano come esempi situazioni molto pratiche, dal fare spesa al mangiare una pasta al sugo, a immaginarsi un mondo in cui tutti possono viaggiare nel tempo, o alla storia un uovo a ritroso. Spiegazioni che muovono cervello pancia e viso a scoppiare di ilarità.
Azioni surreali giocano tra fisica e quotidiano, portando verso il significato, in un modo che quasi non permette di accorgersene. Si prova una vertigine, non provocata da una storia, ma da una serie di riflessioni che si susseguono a un ritmo incalzante, portando chi assiste dai buchi neri al rimbambimento, due cose che sembrano non collegate, ma invece lo sono. E così si finisce nel buco nero senza seppure saperlo.

Teatro Fontana, Via Gian Antonio Boltraffio, 21
Dal 22 febbraio al 25 febbraio
Orario
Giovedì - venerdì ore 20.30
sabato ore 19.30
Domenica ore 16.00
DURATA SPETTACOLO 1 ora
PREZZI
Intero 23 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 11 €
Giovedì sera 19 €
Convenzioni 18 €
Scuole di teatro 12 €
Speciale Capodanno intero 50 € ridotto 40 €
Prevendita e prenotazione 1 €
Info e prenotazioni
+39 0269015733 biglietteria@teatrofontana.it
www.vivaticket.com

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