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Family: L'assurda Normalità in un Musical al Teatro Fontana

  • Mariella Bussolati

Il musical "Family" al Teatro Fontana non è solo un'opera teatrale, è una porta aperta sulle dinamiche familiari. Questa commedia musicale, creata dal talentuoso Gipo Gurrado, esplora le complessità e le contraddizioni che animano la vita di ogni famiglia. Con un approccio che mescola l'ironia con momenti di profonda riflessione, "Family" ci invita a esplorare la paradossale normalità del nucleo familiare.family bussolati

La Trama e i Personaggi

Family. A Modern Musical Comedy ritrae un momento importante nella storia di una famiglia. Ma essendo una commedia musicale, dove l'assurdo fa capolino, il momento importante in realtà non arriverà mai e la famiglia è fin troppo paradossalmente normale. Tanto da essere una esagerazione della normalità che ci costringe a fare confronti e a riflettere sulle nostre personali situazioni.

Gipo Gurrado, autore delle musiche e dei testi, mette in scena uno spettacolo che riesce a essere leggero, divertente, ironico, distaccato dal contesto, e allo stesso tempo analizzare una delle situazioni dalle quali più dipendono le nostre emozioni complesse, un coacervo di amore, ma anche incomprensione, di comportamenti gentili ma anche a volte aggressivi, di dubbi e di certezze. Non è un caso dunque se, visto che poi si parla di un gruppo, la scena in realtà si apre su un unico attore, Giovanni Longhin, coperto solo da un asciugamano, il genero che già accenna, ribaltandoli, ai problemi che hanno sempre avuto tutti i generi con i genitori della moglie.

La sua solitudine, dunque, è solo un aperitivo che accenna a una libertà che dopo non si potrà più avere. La scena è minimalista, proprio per mettere l'accento sulle dinamiche che coinvolgeranno i membri famigliari. E, sempre all'inizio, si scopre che è stata la madre, Elena Scalet, a voler riunire tutti per una cena, per parlare di una cosa importante, come accenna al marito.

Il tema di fondo appare subito evidente ed è un altro: sono le schermaglie, i discorsi intrecciati in modo che non si capisca più dove possano finire, le modalità ripetitive che non si curano degli effetti che provocano. E c'è ovviamente un elemento spurio, che sottolinea, contrapponendola, la logica di tutto il resto. È l'uomo televisione, Roberto Marinelli. È sempre presente e sempre acceso e parla di cucina, animali, notizie generiche, nulla di veramente interessane. Come la televisione della realtà, quella sempre accesa, che fa da sfondo a ogni momento, fa parte ormai della famiglia, ed essendo umana interagisce con gli altri.

La musica e il cantato aiutano ancora di più a mettersi in sintonia con quella che appare come una famiglia anacronistica, anni Sessanta, ovvero un nucleo famigliare dove la gente si scontra, ma si parla ancora. Ben diverso dalla realtà moderna di famiglie spezzate, dove contano di più i rapporti individuali. C'è persino un accenno, degno di un film come Il Laureato, a un desiderio sessuale nei confronti della madre da parte del genero.

Dopo un'ora l'apparente punto di svolta viene sottolineato da un cambio di registro nei suoni, il dramma appare evidente: la madre deve parlare assolutamente. Eppure, la dinamica caotica e generica riprende e fa sembrare tutto solo un gioco, nel quale non c'è spazio per rivelazioni e neppure per tragedie.

E in questo modo tutte le tradizionali liturgie famigliari vengono messe a nudo in modo divertente.

Teatro Fontana, Via Gian Antonio Boltraffio, 21

Dall'11 al 28 gennaio 2024
Orari: martedì - venerdì ore 20.30, sabato ore 19.30
Durata: 80 minuti senza intervallo
Prezzi: Intero 23 €, Under30 15 €, Over 65 / Under 14 11 €, giovedì sera 19 €, Convenzioni 18 €, Scuole di teatro 12 € Prevendita e prenotazione 1 €
Info e prenotazioni +39 0269015733 biglietteria@teatrofontana.it www.vivaticket.com

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