Il viaggio di Enea: un messaggio di speranza che attraversa la storia di un’umanità sconfitta
Fino a domenica 3 dicembre 2017 è in scena al Teatro Carcano Il viaggio di Enea, scritto da Olivier Kemeid e diretto da Emanuela Giordano. Tra i talentuosi interpreti, la cui recitazione è quasi cinematografica, il pluripremiato Fausto Russo Alesi interpreta il ruolo del protagonista, Enea.
Olivier Kemeid, autore dell’opera, è nato in Canada da genitori egiziani, scappati nel 1952 dalle persecuzioni del regime di Nasser. Viaggiarono per tre mesi. Raggiunta Alessandria si diressero verso Napoli, poi giunsero a Marsiglia, da dove arrivarono nel Québec.
Il giovane autore, scoperta l’Eneide, trovò delle corrispondenze sorprendenti con la storia della sua famiglia. “In Enea ho rivisto mio nonno, in Ascanio mio padre. Mi sono tornati in mente i racconti della loro drammatica avventura… le ostilità del mare, del deserto, dei centri di accoglienza…”
Da questa somiglianza di destini deriva l’idea di riscrivere la storia di Enea in chiave moderna, rendendo l’eroe epico l’archetipo dell’immigrato, del rifugiato antico e contemporaneo che cerca una terra e una nuova dignità.
Enea fugge dalla sua patria per salvare suo figlio, per trovare una nuova casa dove dare origine alla civiltà europea. Qui Enea è anche chi fugge dai conflitti moderni e che, invece di restare ad alimentare la violenza con la vendetta nel proprio Paese, decide di cercare la pace. La storia di Enea è l’epopea dei perseguitati di oggi, di un’umanità ferita.
È il figlio Ascanio, adulto, che riordina i ricordi del padre e li racconta, dalla fuga all’incontro con Didone e con la Sibilla. Gli echi al testo originale sono quindi intessuti con il testo moderno, gli danno un tono solenne e il tocco poetico virgiliano, e rendono mitica una dinamica contemporanea purtroppo comune.
Olivier Kemeid ribalta i punti di vista. Coloro costretti a fuggire sono bianchi, chi specula sulle loro disgrazie sono attori di colore, che impersonano uomini e donne che respingono invece di accogliere.
Perché la domanda che ritorna nell’opera e che forse dovremmo porci per ritrovare la nostra umanità è “immagina se capitasse a te”. Immaginarlo è difficile, sono la prima ad ammetterlo, io che siedo al caldo su una comoda poltrona e ho il privilegio di guardare, di vedere soltanto per finzione dei disperati attraversare il mare, di notte, al gelo, morendo di fame. Per fortuna esiste il teatro che ci trasporta dove non riusciremmo a essere, perché immedesimarci nella sofferenza vera di chi viaggia come Enea sarebbe altrimenti impossibile.
Le parole che terminano la pièce, di speranza per una rinnovata comprensione gli uni degli altri e accettazione delle nostre miserie, che sono comuni, e delle nostre fragilità, sono quelle semplici e dal tono leggermente rassegnato di Dio è Dio, testo del poeta sudanese Mustafa Abdelkarim.
Teatro Carcano
Corso di Porta Romana, 63 Milano
Dal 22 novembre al 3 dicembre
Orari: martedì, giovedì e sabato ore 20.30, venerdì 19.30, domenica ore 16.00
Prezzi: Poltronissima 34 euro, balconata 25 euro, ridotto over 65 22/18/17/14,50 euro, ridotto under 26 15/13,50 euro, spettacolo inserito nell'abbonamento Invito a Teatro
Info e prenotazioni: tel. 02 55181377 – 02 55181362