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Nostalgia de Milan per il Teatro della Memoria

nostalgiademilanL’articolo nasce da un avvenimento indicativo promosso dalla Compagnia del Teatro della Memoria, che presenta, appunto col titolo “Nostalgia de Milan”, le più belle canzoni meneghine, in onore di un grande musicista e compositore milanese che fu Giovanni D’Anzi.

L’iniziativa vuole far conoscere al pubblico di oggi alcune grandi canzoni milanesi che hanno fatto la storia della cantata dialettale, e hanno portato la voce meneghina un po’ in giro per il mondo, grazie a interpreti di tutto rispetto.

Le canzoni del D’Anzi, uomo innamoratissimo di Milano, raccontano la vita della quotidianità milanese che vede come protagonista l’uomo, con i suoi vizi e le sue virtù.

Nel titolo con cui si presenta questa bella iniziativa, c’è tutta la passione, l’amore per la propria città, e quando si è lontani, ecco nascere nel cuore la nostalgia, il desiderio di ritornare, i ricordi che si affacciano alla mente e che aumentano questo stato d’animo. Allora che fai? Se non puoi ritornare, metti un CD di canzoni milanesi, ti siedi un attimo sul divano e ti lasci trasportare dalle loro parole, rivivendo così nell’animo un’aria meneghina.

Le canzoni! Hanno davvero un potere taumaturgico, e dunque vediamo alcune di queste meravigliose canzoni del nostro amato dialetto meneghino. Inizio proprio da Nostalgia de Milan, scritta e composta nel 1939 e cantata da Alberto Rabagliati, e cito la strofa che mi riporta a quando, ragazzino, vivevo proprio in una casa di ringhiera in quel di Niguarda. La strofa dice:

                                                                                             La par ‘na stupidada

se pensi al mè bastion,

e foo ‘ na sifolada

per cascià giò el magon!

E quand ven giò la sira

ricòrdi i bei tosann,

rivedi la ringhera

di mè vint’ann!

Ditemi voi come si fa a non sentire nostalgia! Una canzone ironica, non l’unica per la verità, che presenta una Milano simpatica è “ Lassa pur ch’el mond  el disa”… ma Milan l’è un gran Milan, con quel che segue.

Altra canzone divertente è “La Gagarella del Biffi Scala”, dove con il termine Gagarelle s’intendevano giovani ragazze viziate che vivevano mantenute da genitori benestanti, mentre il Biffi è un caffè storico della città, sito in Galleria, che vede gli albori nel lontano 1867.

Che cosa dire poi di quella canzone dal titolo “El Biscella” che descrive il tipico “bauscia” milanese, infatti, il termine biscella significa “ricciuto”, derivando da “bisc”, cioè riccio, e rappresenta popolarmente un bulletto un po’ goffo, che più che far paura fa un po’ ridere. Una descrizione azzeccata del personaggio quando canta:

Guarda el biscela de Porta Cines,

cun la camisa culur di scires

la magiustrina, i calzun de velu’

e la giacheta cul baver in su’.

Molte altre sono le canzoni milanesi scritte dal D’Anzi, come ad esempio “Madonina”, e “ Quand sona i campan”, così come molti sono i successi con canzoni quali “Bambina innamorata”, “ Bellezze in bicicletta”, “ Voglio vivere così” e tante altre.

Insomma, per terminare in bellezza vi voglio lasciare questo consiglio: ascoltate le canzoni milanesi e vi scoprirete una poesia, un’ironia e una praticità tipica dei meneghini, che vi offrirà un attimo di sana nostalgia.

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