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La crittografia nella storia: da Giulio Cesare ad Alan Touring

  • Redazione MilanoFree.it

Sin dall’antichità l’essere umano ha avuto l’esigenza di proteggere informazioni da occhi indiscreti e da nemici. Questo bisogno nasce all’interno delle antiche strategie militari dei romani e degli spartani, quando i più valorosi condottieri di quei tempi inventarono ex novo sistemi in grado di criptare informazioni.

È quanto ben spiegato nella lunga e approfondita ricerca di ExpressVPN sulla crittografia e le principali minacce informatiche, un documento in cui apprendiamo che l’arte di nascondere informazioni è molto più antica di quanto si potrebbe pensare. Oggi ripercorreremo i tratti salienti della sua storia sino ad arrivare ai giorni nostri, l’era in cui la tecnologia ha permesso di ampliarne le potenzialità.22811 uomo d affari che accede al suo tablet

Tutto nasce da “esigenze” militari

Il primo tentativo storico di cifrare un messaggio risale all’antica Sparta, la celeberrima potenza militare opposta ad Atene. È qui che prende piede l’uso della scitala, un esempio precoce di crittografia basata sulla trasposizione, dove le lettere del messaggio vengono mescolate o riordinate per costruire e celare messaggi tramite l‘uso di una chiave. Questa consisteva in una bacchetta sulla quale erano riportate delle lettere e che serviva a decifrare un messaggio incompleto scritto su una pergamena da avvolgervi attorno. Sia il destinatario che il mittente erano in possesso della bacchetta di decodifica perché, così facendo, garantivano che il messaggio restasse privato.

A seguire anche Giulio Cesare volle dotarsi di un sistema di cifratura per nascondere importanti messaggi politici e militari. Il metodo da lui inventato prese il nome di “Cifrario di Cesare” e si basava sul cambio di posizione delle lettere all’interno di un messaggio.

La crittografia diventa un’arte

Durante il Medioevo gli studiosi concentrarono le ricerche sulla costruzione di nuovi cifrari di sostituzione con chiavi di decodifica sempre più complesse. Quest’arte consisteva nell’occultare informazioni e nel trasmettere messaggi di cruciale importanza in un mondo devastato dalla peste e in continuo cambiamento.

 Più tardi, durante il Rinascimento, si fece strada il sistema Alberti, progettato tramite cifrari detti “polialfabetici”, cioè sull’utilizzo di più caratteri estranei all’alfabeto del tempo.

Johannes Trithemius, nel XVI secolo, scrisse "Polygraphiae” tramite cifrari di traslazione, cioè chiavi che coinvolgevano la scrittura del messaggio su più linee o colonne per celare il contenuto.

In questi anni si gettano le basi per la crittografia moderna, una disciplina che ha trovato una forte correlazione con lo sviluppo informatico della società e della quale, oggi, non se ne può più fare a meno. Prima di questo grande passaggio epocale, tuttavia, quest’arte ha giocato un ruolo cruciale circa l’esito della Seconda Guerra Mondiale.

Enigma e Alan Touring: la storia dietro il celebre film

Dietro “The Imitation Game”, film campione di incassi del 2014 diretto da Morten Tyldum, c’è una storia vera, come molti sanno. Il film, infatti, si basa sulla biografia di Alan Turing, matematico e logico britannico. Il suo ruolo fu fondamentale nel decifrare i messaggi criptati dalla macchina Enigma, un congegno progettato dall’ingegnere tedesco Arthur Scherbius negli anni '20. Si trattava di una macchina elettromeccanica che cifrava e decifrava messaggi e che la Germania nazista utilizzava per proteggere le comunicazioni.

Turing e il suo team a Bletchley Park, composto da un gruppo di criptoanalisti, contribuirono in modo significativo a decifrare i codici Enigma, con un'operazione di decrittazione denominata "Ultra”, fornendo agli Alleati preziose informazioni sulle intenzioni delle forze nemiche.

La crittografia contemporanea

In questi ultimi anni la crittografia è entrata a far parte in modo pervasivo delle vite di tutti. Circonda gran parte delle attività quotidiane e la si utilizza quotidianamente per tantissime esigenze, anche se non se ne ha consapevolezza.

È grazie ad essa che le conversazioni possono rimanere private, così come le transazioni finanziarie o le nostre informazioni fiscali inserite tramite SPID. Tutti i sistemi nei quali avviene uno scambio di dati sono caratterizzati da soluzioni di sicurezza, gran parte delle quali sfrutta proprio questa tecnica.

Ci riferiamo anche alla navigazione web, dove i protocolli come HTTPS assicurano la sicurezza delle transazioni online e proteggono i dati sensibili e la privacy degli utenti.

A cambiare rispetto al passato, quindi, è stato il passaggio dal piano militare a quello civile del bisogno di proteggere dati; basti pensare al GDPR, al ruolo del Garante per la Privacy e a tutte le norme che iniziano a circolare in materia di tutela e manipolazione di dati. La crittografia, in conclusione, è diventata una componente indispensabile per garantire la sicurezza delle comunicazioni e per scoprire sempre nuove frontiere nel campo della sicurezza informatica.

 

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