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Polemiche per la statua di Giovanni XXIII a Bergamo

giovanni 1A Bergamo non si placano le polemiche per la collocazione della statua di bronzo dedicata a Giovanni XXIII, il Papa Buono, che sarà santificato il 27 aprile in piazza San Pietro con Giovanni Paolo II.
Il monisgnor Gaetano Bonicelli, che vive a Bergano, ha seguito dall’inizio tutta la vicenda, e spesso ha collaborato con il vescovo e con il sindaco Franco Tentorio.
“Si erano incontrati alcuni mesi fa per parlare di diverse questioni, tra cui il monumento” dice l’arcivescovo, 89 anni, che vive in un appartamento affacciato proprio sulla statua di Giovanni XXIII situata nel giardino del Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano.

”All’epoca si parlava ancora di mettere la struttura sul Sentierone, di fronte al Partigiano di Manzù. Il vescovo era naturalmente molto favorevole all’ipotesi del monumento ma era contrario alla sua localizzazione. Lo ha scritto anche a me, spiegando di avere “perplessità sul posto scelto”. Se io fossi stato al posto di Tentorio avrei risposto: certo, eccellenza, lei ha ragione, ma la decisione la prendiamo noi. Ma c’era la campagna elettorale in arrivo, il sindaco a quanto pare voleva avere le spalle coperte, senza che girassero voci di contrasti con il vescovo, e così ha accettato”
Ma quando il progetto è diventato molto più complesso del previsto, molto hanno capito che piazzare il monumento sul Sentierone, in direzione della Città Alta o meglio “rivolto verso il suo seminario” come ha detto Loris Capovilla, non avrebbe giovato a chi arrivava da Porta Nuova.
Alla fine si è deciso per una collocazione sul sagrato delle Grazie che è “la migliore” spiega il monsignore “ per la visibilità, oltre che per il fatto che era la chiesa in cui Roncalli celebrava Messa per i militari malati quando era tenente cappellano durante la Prima guerra mondiale”

“Abbiamo agito in accordo con il Comune, e Ceci aveva raccolto adesioni verbali da parte di tutte le forze politiche “ dice Bonicelli “E vorrei vedere, perbacco, se si fa una statua a un garibaldino certo che la si deve fare anche a un Papa, cosa c’è di più importante? E che Papa, poi. Il favore con cui è stata accolta la statua, poi messa all’ospedale, ci ha confermato che era il momento giusto. Poi c’è stato anche l’annuncio della canonizzazione. Noi avevamo cominciato a lavorare prima, ma la direttrice della canonizzazione c’era già”
Anche la Sovraintendenza ha avuto da dire per la posizione del monumento.

“Avrei preferito di inaugurare il monumento in ottobre per l’anniversario del Concilio ma si sa, c’è la campagna elettorale, e si era deciso per l’11 maggio. Se adesso per questi problemi non si farà l’inaugurazione prima delle elezioni si rischia di andare a chissà quando. E se tutto ciò che si è fatto dovesse essere pregiudicato chi di dovere si prenderà le sue responsabilità. Ma non so cosa potrebbe dire la Soprintendenza: si tratta di un monumento religioso davanti a una chiesa su area comunale, realizzato con il desiderio della cittadinanza. Basterebbe un po’ di buonsenso. Che però spesso è proprio quello che manca” chiarisce ancora Bonicelli.

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