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Ricordando Cesare Maldini (a modo nostro)

  • Gaetano Tirloni

cesare maldiniE' morto  Cesare  Maldini, un  campione del calcio e della vita. Aveva  84 anni ed era da tempo malato. 
Lo piangono  i  famigliari e tutte  le persone dabbene.  Il  cronista di MilanoFree cerca una commemorazione speciale e la trova  dialogando con un tifoso rossonero di pari età dello scomparso.  Si chiama Cesare  pure  lui e l'incontro spesso tracima in un pianto sfrenato.

-  Se n'è andato  un  fuoriclasse,  concorda?
"Eccome.  Un interprete del ruolo di libero di assoluta modernità". 

-  Qualcuno  lo giudicava troppo lezioso.
"Diciamo  che  non era  di quelli  alla "viva il parroco", ovvero non faceva parte della schiera di quei difensori la cui unica   preoccupazione   consiste nell'allontanare la sfera il più lontano possibile. Magari - e spesso succede - a beneficio  degli spettatori  seduti  in  tribuna".

- Com'è nata la  definizione un po' cattiva delle 'maldinate' ? 
"E' farina di quei giornalisti che allora si reputavano dei  cantori del pallone... e si riferivano,  sostanzialmente, allo  stile  di Cesare,  il quale tal volta, convinto di pennellare un passaggio perfetto, finiva per appoggiare la sfera all'avversario".

- Ma  erano  tante?
"Rarissime.  Però,  sa  come  vanno  le  cose:  insisti  oggi,  insisti  domani, una palla di neve  diventa  una valanga ".

-  Fu  il  primo  capitano  di  una squadra di calcio italiana  a vincere  la  Coppa  dei Campioni.
"E se  rimontammo il  Benfica  fu  merito  soltanto  suo ".

- Si  spieghi ?
"I  portoghesi  erano  in  vantaggio ed  Eusebio, il loro centravanti capocannoniere, faceva il bello e il cattivo tempo nell'area  milanista. Lo marcava - malamente -  il peruviano  Benitez. Non era colpa sua, essendo un mediano.  Cesare  si sgolava con Rocco, chiedendo un cambio di  marcatura ma in quel di Wembley le panchine erano lontanissime dal  campo e il Paron non sentiva......"

- Allora ?
"Allora  Maldini  prese  il coraggio a quattro mani e ordinò al Trap di francobollare Eusebio.  Da quel momento  la spinta propulsiva dei lusitani si bloccò e il Milan iniziò a macinare  gioco,  ispirato da due campioni assoluti: Dino Sani e  Gianni  Rivera".

- Un saggio di quella che  sarebbe poi diventata  la  sua  professione, una volta appese le scarpette  ai  chiodi.
"Esatto.  Anche se avrebbe meritato ben altri trionfi, sulla scia del suo compagno di squadra Trapattoni".

-  Consideri  che  il biondo  mediano  guidava  una Juventus magica, però.
"Tutto vero ma mi sarebbe piaciuto, che so,  che  Cesare avesse guidato i rossoneri alla conquista della stella, per esempio".

-  Forse  era  un allenatore più di  nazionali che di  club.
"Lo penso anch'io ".

- Si sussurrava di rapporti tempestosi con Nereo Rocco. 

"Entrambi  triestini, si mandavano  a quel paese  ogni cinque minuti.  Ma il  Paron   sapeva  di poter  contare  su  un  collaboratore inimitabile ".

-  Quando l'ha incontrato l'ultima volta  ?

 "Parecchi mesi fa.  Di solito, quando il  Milan giocava a  san Siro ci vedevano,  essendo  la  mia poltroncina, in tribuna, non molto distante dalla sua.  Perdurando  la  sua assenza, ho  chiesto  in giro, ma nessuno mi  ha saputo  fornire una  risposta soddisfacente... ".

-  Mi detti un'epigrafe che inciderebbe sulla sua  tomba.
"Un campione della vita prestato al calcio".

Purtroppo a Maldini non è riuscito l'ultimo  contrasto, quello con la  morte.   I campi verdi del cielo lo attendono  comunque come protagonista. Immortale.

Gaetano  Tirloni

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