Vinicio Capossela arriva a Bergamo: concerto al Donizetti per il suo tour
Vinicio Capossela sarà sabato 4 maggio 2024 al Teatro Donizetti di Bergamo con il tour Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro per presentare il suo ultimo lavoro discografico Tredici Canzoni Urgenti, vincitore della prestigiosa Targa Tenco 2023 nella categoria Miglior Album in assoluto.
Ad accompagnare Vinicio Capossela sul palco Andrea Lamacchia al contrabbasso, Piero Perelli alla batteria, Alessandro “Asso” Stefana alla chitarra, Raffaele Tiseo al violino, Daniela Savoldi al violoncello, Michele Vignali al sassofono. Bergamo è uno degli ultimi preziosi appuntamenti di un viaggio in musica che nell’autunno del 2023 ha attraversato tutta la Penisola, toccando ben 29 città (35 repliche) e collezionando numerosi sold out, riscuotendo gli entusiasmi di pubblico e critica. Concerti durante i quali l’artista prende per mano gli spettatori guidandoli attraverso le tracce del suo ultimo lavoro discografico, Tredici Canzoni Urgenti. Un disco che sviscera tematiche sociali e legate all’attualità come forse mai prima nella carriera del cantautore, in una esecuzione che esalta le parole, per ascoltare nella pulizia dell’espressione musicale la loro importanza.
“I tasti del pianoforte, smontati, sembrano spazzolini da denti per elefanti, o metri di legno da muratore. Privati del loro compito, e del complesso dello strumento per il quale sono costruiti, diventano lunghe dita inarticolate, smaltate in punta, a volte di bianco a volte di nero. Schegge di qualcosa che si è rotto, di un mondo fatto a pezzi come da un congegno che ti è esploso tra le mani.
Con i tasti che abbiamo, ci siamo fatti infilzare senza che nessuna beatitudine ne sia venuta. Ma sono venute tredici canzoni, fastidiose e urgenti. Sono canzoni che non si sottraggono al tempo che le ha generate, riguardano temi di cui non c’è bisogno di parlare: sono i temi del pericolo e della grazia, che viviamo in dimensione collettiva, messi sul piatto e serviti con tasti rotti come posate. Pezzi di legno e smalto che a volte feriscono a volte carezzano, a volte grattano la schiena. Possono essere schegge, coltelli o amuleti, ma è comunque tutto quello che abbiamo per affrontare i mostri fuori e dentro di noi.
Affrontarli insieme è meglio che affrontarli da soli.
Con i tasti che abbiamo suoneremo e parleremo e canteremo nel riparo dei teatri. Il cuore urgente (per citare il telegrafista di Jannacci) non ha bisogno di maschere, scenografie e infingimenti, è un cuore messo a nudo, una radiografia a torace aperto. Soltanto riconoscendo la nostra finitezza possiamo costruire sui nostri limiti delle possibilità. Ed è quello che cercheremo di fare la prossima stagione nei teatri, declinando il concetto dell’urgenza nell’essenzialità della musica, con una formazione di musicisti e musiciste aperta ad accogliere, di città in città, l’ospite e con un repertorio a scaletta libera incentrato sul perno di queste tredici canzoni, in una specie di mensa all you can eat a cui mangeremo tutti. Impegniamoci ad immergerci e tutto sarà stato un regalo”. Vinicio Capossela
Le canzoni di Vinicio Capossela sono canzoni che non si sottraggono al tempo che le ha generate, riguardano temi di cui non c’è bisogno di parlare: sono i temi del pericolo e della grazia, che viviamo in dimensione collettiva, messi sul piatto e serviti con tasti rotti come posate. Pezzi di legno e smalto che a volte feriscono a volte carezzano, a volte grattano la schiena. Possono essere schegge, coltelli o amuleti, ma è comunque tutto quello che abbiamo per affrontare i mostri fuori e dentro di noi.
Affrontarli insieme è meglio che affrontarli da soli.
Come un novello Virgilio, il cantante di Hannover sprofonda insieme a noi nell'inferno quotidiano della gastronomia elevata a unica forma di socialità (“All You Can Eat”), nelle storture di un sistema di potere che si ritiene intoccabile ("Ariosto Governatore"), nella politica che non riesce più a essere realmente rappresentativa (“Dalla parte del torto”), nella violenza esercitata a causa di una distorta visione dell'amore e della sessualità (“La cattiva educazione”). La canzone più urgente, “La crociata dei bambini”, uscita in anteprima rispetto al resto dell'album nel giorno in cui si ricordava il primo anniversario dell'invasione dell'Ucraina, affronta il tema della guerra. Lo fa attraverso gli occhi dei bambini e del cane che li accompagna raccontati nel romanzo di Bertolt Brecht.
In quasi tutti i brani Capossela riprende suggestioni e riflessioni di autori illustri della letteratura. Non si tratta di un mero citazionismo ma di gratitudine verso quell'immenso patrimonio culturale di chi ha già provato a indicarci una direzione verso la quale tendere. In un certo senso, il processo che Capossela attua adesso sul piano culturale non è dissimile da quello che aveva già mirabilmente realizzato in campo musicale nelle “Canzoni della Cupa” dove aveva raccolto i frutti migliori della tradizione popolare che dovremmo sempre preservare con cura.
L’idea alla base delle canzoni, tuttavia, permette di affrontare ogni brano come un microcosmo a sé stante, concedendo all'autore una libertà assoluta nella struttura delle canzoni. Ecco allora ritrovare le atmosfere circensi di “Canzoni a manovella” nel pezzo “Il tempo dei regali”, con profusioni di fiati, organi e glockenspiel e la follia festosa e strabordante di "Ovunque proteggi” (se non l’avete mai sentita provvedete a questo enorme buco) in “Gloria all'archibugio”. E poi ancora il cha cha cha, ribattezzato onomatopeicamente cha cha chaf per celebrare la festa dei bambini che sguazzano nella pozzanghera; lo swing sgangherato con una satira caustica degna del miglior Tom Waits in “All You Can Eat”; la denuncia sociale in "Minorità" in cui affronta la drammatica situazione carceraria; il lirismo straordinario di “Staffette in bicicletta”, cantata insieme a Mara Redeghieri.
Non troveremo in queste tredici canzoni urgenti slogan o formule magiche per risolvere le problematiche di cui si parla. Ma, come un paziente artigiano, Capossela cerca le parole, le smussa, le leviga e le mette al servizio della musica. Illumina quegli oscuri anfratti da cui scaturiscono le urgenze che denuncia e con amore ci ricorda che esistono ancora delle cure alla mancanza di senno imperante. Non occorrerà andare fino alla Luna ma dovremo raccogliere il testimone di chi ci ha preceduto e ci ha insegnato che in fondo “questa è la libertà: azione e responsabilità”.
I biglietti per Vinicio Capossela con il tour Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro, al teatro Donizetti di Bergamo sabato 4 maggio 2024 ore 21, sono in vendita alla biglietteria del Teatro Donizetti in piazza Cavour 15 (aperta dal martedì al sabato, dalle 13.30 alle 19.30) e online su Ticketone e Vivaticket al prezzo di 85 euro per la platea, 68 euro per i palchi e 46 euro per la galleria. Per info 035.4160601/02/03.
Le tredici canzoni urgenti:
1. Il bene rifugio
2. All you can eat
3. La parte del torto
4. Staffette in bicicletta
5. Sul divano occidentale
6. Gloria all’archibugio
7. Ariosto Governatore
8. La crociata dei bambini
9. La cattiva educazione
10. Minorità
11. Cha cha chaf della pozzanghera
12. Il tempo dei regali
13. Con i tasti che ci abbiamo
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