Carminio, la sorpresa della semplicità
Nel cuore del quartiere di Brera, al n. 3 di via del Carmine, una stradina ciottolata del centro storico milanese, si trova una piccola oasi di inaspettata tranquillità e armonia dove, una volta varcata la soglia, si prova la sensazione di essere avvolti da un’atmosfera di soffice accoglienza e calore: siamo da Carminio.
Nel ristorante, aperto dal lunedì al sabato sia a pranzo che a cena, tutti gli elementi -a partire dagli arredi e i materiali- si sposano l’uno con l’altro creando un ambiente caldo, intimo e armonico, facendo convivere stimoli contraddittori: un’apparente semplicità con la ricercatezza dei dettagli, il rustico col raffinato.
Il chiarore delle pareti spugnate da una velatura di ocra e il bianco dei tavoli dalla superficie di marmo vengono infatti bilanciati dal nero delle lavagnette appese sulle pareti, delle sedie e dai pavimenti in legno scuro: a mediare tra questi due estremi, la struttura portante del bancone d’entrata e un telo ricamato che ricopre il soffitto accendono lo spazio di quella tonalità di rosso scuro da cui prende il nome il locale: il rosso carminio, colore della passione.
E’ infatti la passione per la cucina, per l’arte e per la condivisione che ha spinto Adele Prosdocimi -artista contemporanea da tutta la vita- a portare alla luce, insieme ai quattro collaboratori, un progetto che nasce dal desiderio di proporre una versione contemporanea dell’antica trattoria e locanda: un luogo semplice e confortevole dove poter condividere momenti e pensieri assaporando il gusto di pasti semplici e di stagione che cambiano quotidianamente a seconda del periodo dell’anno.
La cucina usa i prodotti degli orti, dalle cascine e degli allevamenti appena furori città per trasformarli in piatti semplici ed equilibrati che vengono decantati ai tavoli direttamente dalla proprietaria e segnati sulla grande lavagna nera all'entrata: humus di ceci, crema di zucca con crostini di rosmarino, roastbeef con insalata di fagiolini e mandorle, pollo al forno con patate stufate, torta al limone fatta in casa...
Centralità della zona, qualità dei prodotti e passione nel cucinarli ma anche, purtroppo, inevitabili piccoli inconvenienti: ci si dovrà accontentare di una possibilità di scelta limitata (quattro varianti per ogni portata) ed essere pronti a una spesa non sotto i 40 euro a persona che, d’altro canto, si allinea alla media dei ristoranti del centro.
Ciò nonostante, l’ambiente confortevole, il gusto della qualità e dell’esperienza e la sincera gentilezza con cui si viene accolti, riempiono l’aria di un’atmosfera accogliente e famigliare di cui si sente la nostalgia non appena si esce dal locale, in cui viene subito voglia di ritornare.