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GUCCI, la vera bellezza è IMPERFETTA

La bellezza classica, perfetta, esclusiva, stereotipata, ormai è decisamente obsoleta.
Riviste patinate, pubblicità digitali , cinema, tv, tutto ciò che tratta di moda quotidianamente ha, da sempre, inneggiato ad un certo canone di bellezza.

Siamo abituati a vedere smaglianti sorrisi bianchi e lucenti, contornati da favolosi rossetti corposi , intensi come pennellate di colori gettati su una tela di un tardo impressionismo.

Siamo legati ad una pubblicità del make up e del fashion world che inneggia alla bellezza più totale e scevra di qualsiasi imperfezione. "Se non sei perfetto, non sei bello", e via con patemi e drammi mentali che hanno caratterizzato le ultime decadi del mondo femminile, senza fare sconto sull'età.
Le regole stanno cambiando, gli stereotipi si rovesciano, il trash diventa il nuovo senso del gusto, l'eclettismo rappresenta l'originale e la nuova bellezza finora standardizzata cala i sipari sul vecchio e apre le porte al nuovo mondo, alternativo, ma orientato alla normalità , all'autenticità, alla stravaganza e ad un sottile ma ben visibile tocco vintage.
lipstick 1367775 960 720E' Alessandro Michele, art director e designer della celebre maison Gucci, a cambiare la visione comune del senso della bellezza estetica. Già nel 2015 aveva lanciato i suoi primi missili intrisi di cambiamento e rinnovamento misto ad innovazione; le passerelle erano cavalcate da forti personalità, dove l'estetica maschile si univa a quella femminile creando qualcosa di nuovo e diverso, ma non per questo non ammaliante. Alessandro Michele ci da dentro, punta all'estrosità, alla diversità , alla stravaganza e li chiarifica nella concezione attuale della moda. Ed oggi, a fronte della nuova make-up collection designed by Gucci, la pubblicità è inno alla bellezza imperfetta, inclusiva.
La recentissima campagna Gucci , lanciata in preview su Instagram ha colpito tutti con delle foto che rompono ogni schema inerenti agli stereotipo legati a questi cosmetici. Galeotta fu la foto, decisamente poco convenzionale, specie se legata al prodotto del genere make - più venduto , ricercato ed amato dalla donne e chi la postò, guadagnando commenti discordanti e plausi orgogliosi dell'aria di cambiamento in atto.
Il noto designer ha lanciato una campagna pubblicitaria del settore cosmesi completamente diversa da ciò che finora abbiamo guardato , osservato e sognato. La protagonista della pubblicità lanciata su instagram pochi giorni fa è la nota cantante Dani Miller, la voce della band punk Surfbort, la cui musica parla di politica, sessualità, salute mentale e social media e a scattare è il ben noto fotografo dal tocco vintage, Martin Parr

La nuova collezione di rossetti Gucci è proposta in tre formule: Rouge à Lèvres Satin a effetto satinato, Rouge à Lèvres Voile dal finish sheer, e Baume à Lèvres, un balsamo labbra traslucido.In preview su Instagram , la capsule è stata lanciata con un evento al Doubles Club, famoso club privato di New York che richiama ancora il design del 1976, anno di faville per la location. 

Il soggetto dello scalpore è il sorriso. Denti imperfetti e spaziati , non necessariamente bianco gesso, messi in mostra ed in primo piano , contornati dal nuovo rossetto designed by Gucci per la nuova collezione make-up. Ed e' subito clamore. C'è chi si rifiuta di vedere la bellezza comune, decantata e pubblicizzata , c'è chi dice "grazie" per la ricevuta libertà d'essere imperfetti.
Semplice e diretto è il messaggio della campagna, sicuramente immersa in una mezcla di marketing strategico per la vendita, ma decisamente forte. Pieno di significato. Il designer vuole abbattere ogni convenzione, ogni regola finora difesa e copiosamente imitata. Basta con la bellezza standard, con i sorrisi precisi e scevri di note stonate. Via libera al vero senso dell'essere. Perché mostrare solo donne bellissime dal sorriso quasi surreale che indossano rossetti? Nella vita reale anche le ragazze col diastema si spennellano di rossetto, Vanessa Paradis insegna.
Gucci con la nuova campagna ha svegliato gli animi di molti soggiogati a dei diktat ormai diventati obsoleti, stanchi. La vera bellezza è quella reale, non convenzionale, comune. E' quella la bellezza da vestire, ammaliare e truccare. Questo messaggio pare aprire numerosi dibattiti in merito, ma sembra anche mirare a più alte intenzioni : liberare tutte quelle donne che per decenni hanno vissuto imbevute di elisir della bruttezza, vedendosi allo specchio sempre inadatte, imperfette, mai abbastanza giuste e sempre mai belle quanto Tizia a pagina 29 di Marie Claire.

Di pari passo si aggiungono altri noti brand che seguono l'ideale del "bello è imperfetto" e fanno posare donne un po' burrose per una linea di costumi e bimbi con la sindrome di Down, abbattendo i confini dell'ignoranza col sorriso dell'innocenza.
Ovviamente, vada letto in modo giusto il messaggio: donne , non andate a farvi spaccare gli incisivi perché su Instagram Gucci dice che è bello!
E' chiaro, siamo entrati in nuova era. Finalmente va di moda l'unicità imperfetta , inclusiva ma originale.
E se prima il motto diceva soltanto " be different", adesso aggiunge e conclude : "BE YOURSELF, BE DIFFERENT!" 

Angelica Rossi

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