Mencure. Perché alcuni uomini mettono lo smalto sulle unghie
Qualche giorno fa rimasi stupito nel vedere ragazzi con le unghie smaltate. “Perché?” - mi chiesi – “qual è la ragione per farlo? Moda? Influencer o viene da lontano e solo ora è una cosa cool?”
Iniziai, per curiosità, ad indagare. Volevo capire la ragione. E, come sempre, non è nuova. Come sempre viene da lontano. Nei secoli l’idea di mani curate e unghie dipinte non è stata associata esclusivamente alle donne come oggi. Anzi, era esclusiva agli uomini.
Ritrovamenti nelle tombe reali nella città di Ur, in Mesopotamia, risalenti al 3.200 a.C., testimoniano che erano gli uomini a tingersi le unghie e in particolare i guerrieri, per intimidire il nemico in battaglia. Anche i guerrieri Inca si tingevano le unghie e le decoravano con ritratti di aquile, un segno di forza e potere. Gli uomini quindi si tingevano le unghie per un segno di potere.
Durante il Medioevo, invece, l’abitudine cadde in disuso. Ritornò ad essere una cosa prettamente femminile. Forse perché vi fu una distinzione sociale e religiosa?
Sopravvisse però la manicure per gli uomini.
Le aristocratiche britanniche dell’epoca vittoriana (1837-1901) portavano unghie accuratamente pulite e a forma ovale.
Nell’Ottocento la manicure era molto diffusa anche in Francia. Re Luigi Filippo di Francia (1830-1848) si faceva fare periodicamente la manicure da un uomo chiamato Monsieur Sitts.
Poi nacquero gli smalti.
La storia dello smalto moderno
Tutto iniziò con l’epoca industriale e l’invenzione delle lacche di nitrocellulosa, che erano usate per dipingere le automobili.
Nel 1915 l’azienda americana Cutex, fondata nel 1911 a New York, lanciò sul mercato un liquido trasparente per le unghie a base di nitrocellulosa e nel 1917 un altro di colore rosa.
Ma la popolarità dello smalto si affermò nel 1928, quando venne messo in vendita anche l’acetone per rimuoverlo, e successivamente quando l’azienda francese Revlon lanciò il primo smalto a lunga durata in rosa e in rosso.
Ma fino agli anni Settanta nessun uomo si prese mai il piacere di colorarsi le unghie.
Ma poi le cose cambiarono. Furono soprattutto rockstar come Lou Reed, Mick Jagger, Iggy Pop e David Bowie, che rifiutando di seguire le restrittive norme di genere imposte dalla società dell’epoca, iniziarono a colorarsi le unghie.
Poi negli anni Novanta arrivò Kurt Cobain dei Nirvana, descritto in un ritratto così dalla rivista Esquire: "porta smalto rosso scheggiato. Ha i capelli biondi, sporchi e umidicci, che incorniciano un viso di inaspettata bellezza". In quegli anni lo smalto si diffuse tra i teenager.
Negli ultimi anni lo smalto sulle unghie maschili è tornato di moda: la parola ufficiale è metrosexual, un neologismo coniato nel 1994 per indicare uomini eterosessuali che si prendono cura del proprio aspetto in modo nuovo, appropriandosi di strumenti e comportamenti considerati tradizionalmente femminili: creme per la pelle, cosmetici, depilazione e cura dell’alimentazione.
Iniziò tutto nel 2002, quando il calciatore inglese David Beckham si presentò al battesimo del figlio dell’attrice Liz Hurley con uno smalto rosa acceso, coordinato con quello della moglie Victoria.
La mescolanza dei confini tra maschile e femminile, negli abiti, negli accessori, nella bellezza dei corpi, è il concetto base della moda contemporanea. Confondere. Tutto. Dalla propria immagine e identità, indossando vestiti associati tradizionalmente all’altro sesso. Per esprimere la propria personalità?
Un bellissimo libro che vi consiglio è “Nails: The Story of the Modern Manicure” di Suzanne Shapiro.
Per tutto il resto, il domani non muore mai.
MENCURE è un gioco di parole tra manicure e men.