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TREND ALERT: IL FOULARD, tra arte e moda

  • Agnese Pasquinelli

Oggi è considerato una vera e propria opera d’arte da indossare al collo, concetto che Hermes ha portato in auge, pur non avendolo inventato. Il foulard ha alle spalle origini umili, in quanto il successo iniziale di questo quadrato di stoffa lo si deve ai suoi scopi pratici.foulard pix

I primi ad utilizzarlo sono stati i soldati, i quali lo indossavano colorato, a mó di bandana, per designarne l’appartenenza ad un determinato corpo e, al tempo stesso ne sfruttavano la sua protezione per il sole e il vento.

Anche le donne non si sono mai private del foulard. Nel 1800 scoppiò il boom della cosiddetta modella ciociara; una donna anticipatrice di tendenze e vogliosa di un riscatto sociale. Il suo modo di indossare il foulard fece innamorare gli artisti del tempo, tanto da crearne un risultato scenografico da venire immortalato in molte opere d’arte. La modella ciociara indossava questo fazzolettone sempre piegato a rettangolo e fissato tra i capelli, facendo attenzione ad abbinarlo a monili di corallo e ad un altro copri spalla della stessa cromia.

Le luci della ribalta del foulard

Ormai sdoganato ed utilizzato da tutte le fasce età, gli inizi del 1900 hanno ufficialmente segnato l’introduzione del foulard nella fiabesca storia del costume. Le versione divennero via via sempre più sofisticate, impreziosite da decori a seconda della disponibilità economica di chi lo indossava ed iniziò ad essere nobilitato nella sua versione da festa, come insegnano due icone dello stile, Audrey Hepburn e Grace Kelly. Chi meglio di loro possono darci ispirazione su come indossarlo al meglio?

Queste due icone hanno segnato la moda, sdoganando clichè e tabù dell’epoca. Il foulard come lo intendiamo oggi, colorato e arricchito da fantasie artistiche, trova le sue origini nell’industria serica di Lione, che ha lanciato la moda del “ritratto di seta vissuta”, ovvero dei dipinti, attraverso i quali si possono rintracciare scene didascaliche, personaggi famosi, accadimenti storici o, perché no, scene satiriche. È nota a tutti l’importanza della satira nel passato. Ecco, dunque, venire alla luce il Foulard inteso come oggi, un connubio perfetto tra arte e moda. Un accessorio capace di modificare totalmente anche il più semplice degli outfit ed Hermes, che in fatto di moda non deve insegnare nulla a nessuno, nel 1937, ben 20 anni prima del successo dell’ iconica borsa Kelly, mette in produzione il primo Carrè, “Jeau des Omnibus et Dames Blanches”.

Il disegno ricordava il noto Gioco dell’Oca francese e, a sua volta, si rifaceva a Dames Blanches, una compagnia di carrozze trainate da cavalli. La tavolo del gioco riprodotta perfettamente sul foulard è ora un pezzo storico, custodito nel Museo Hermes insieme ad altri oggetti che nel corso degli anni gli illustratori hanno realizzato, inserendoli in una sorta di catalogo, come fossero consigli per gli acquisti. E che acquisti!

Il foulard oggi

Hermes ne è stato il padre con illustratori del calibro di Hugo Grygkar e Philippe Ledoux, i quali hanno trasformato il foulard in qualcosa di ludico, facendo dialogare l’arte e la moda, abbattendo qualsiasi tipo di barriere.

Oggi sono molti i designer che propongono foulard nelle loro capsule e che cercano di portare avanti la tradizione dell’illustrazione.

L’estate 2021, considerata l’analogia della ripartenza, vede il foulard come uno dei trend alert del momento e basta aprire il proprio Instagram per rubare le tips dai profili delle nostre beniamine, su quale modello e brand scegliere e come indossarlo per essere super glamour all day.

L’influencer di punta della Foulard-Mania é senza dubbio la bella Soleil Stasi, che con i suoi modi di fare tipici californiani, si diverte ad indossare quest’accessorio come bandana per completare e valorizzare un bikini basic. Non solo, con il suo sorriso e la sua simpatia contagiosa, talvolta enfatizzata da divertenti siparietti con l’amata mamma, ci ricorda che la moda non é di qualcuno in particolare, bensì di tutti ed é fatta per essere trasformata e riciclata.

Tra i brand che più si ispirano alla concezione primordiale dell’illustrazione, quella che riporta alla luce eventi storici ed elementi che hanno caratterizzato i secoli precedenti, é Eleni Koubi. Il suo brand, omonimo della fondatrice, é fresco, giovane ma promettente per i messaggi che vuole trasmettere.

Pelego, Warship, Carnayo, Summer Reverie in Pink/Blue e Heroes sono i nomi dei pezzi della collezione, comprensiva di 6 modelli, di varie misure, ciascuna dei quali si rifà ad eventi storici greci. Heroes, ad esempio, é uno di quei pezzi che ti fa sentire ricco moralmente; sulla base dei colori della bandiera greca, trae la sua ispirazione dal 1821, dalla guerra greca d’indipendenza ed é arricchito dai ritratti di Hatzigiannis Mexis, Theodoros Kolokotronis, Papaflessas, Andreas Miaoulis, Laskarina Bouboulina, Giannis Makrygiannis, Manto Mavrogenous, Konstantinos Kanaris, Athanasios Diakos, i nove eroi della rivoluzione.

Protagonista indiscusso dunque di questa stagione, sará di certo un accessorio che ci accompagnerà anche nei mesi successivi e, perché no, porterà una ventata di allegrie nelle giornate grigie che arriveranno tra qualche tempo.

Agnese Pasquinelli

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