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Belgirate, vele e ville

belgirateGià alla fine del Settecento, il tratto di costa tra Arona e Stresa sulla riva piemontese del lago Maggiore, era una zona di villeggiatura privilegiata per le famiglie nobili lombarde.

Belgirate ci viene incontro, dopo Arona e  Meina, prima di Stresa, posizionata in un punto eccezionalmente panoramico, all'estremità del promontorio che separa il bacino inferiore del lago dal Golfo Borromeo.
Oggi è una elegante località di soggiorno, dove si svolgono importanti competizioni velistiche e il premio di poesia dedicato a Guido Gozzano, oltre a ospitare presso Villa Carlotta congressi di rilievo
Le sue origini, sicuramente romane, sono testimoniate solo da qualche modesto ritrovamento, qualche cappella e un triscele inciso sulle rocce vicine all’oratorio romanico di San Paolo.
Proprio attorno a questa chiesetta e al suo campanile si è svolta per secoli la vita dei contadini e dei pescatori della piccola comunità, inizialmente dipendenti dal manso e dalla pieve di Baveno, prima di diventare, verso la fine del Trecento, una parrocchia autonoma con le dipendenze di Santa Cristina e di Calogna, e  poi  successivamente essere  incorporati nel feudo dei Borromeo.
Verso la fine del Cinquecento, il paese, per i suoi vigneti e oliveti, godette di una stagione felice.
Per tutto l'Ottocento Belgirate fu meta di scrittori, poeti, patrioti e statisti, come Pietro Borsieri, Niccolò Tommaseo, Ruggero Bonghi, i fratelli Cairoli, e appare  in numerose opere letterarie, dalla Certosa di Parma di Stendhal fino a arrivare a Fogazzaro con Piccolo mondo antico.
A Belgirate si possono ammirare numerose  ville ottocentesche immerse in giardini e parchi che hanno visto passeggiare ospiti illustri.
Ricordiamo Villa Conelli  ricca di un sontuoso giardino all’italiana, poi Villa Cairoli, Villa Fontana e la vicina Villa Treves, dove vennero ospitati letterati del calibro di Graf, Verga, De Amicis, Giacosa, Boito, D'Annunzio, oltre allo scultore Bistolfi di cui resta un famoso bassorilievo nella tomba De Minerbi.
Dal sagrato della chiesetta gotica di Santa Maria, facilmente raggiungibile con una breve passeggiata,  si può godere di una stupenda vista del lago circondato dai monti.
La chiesa ospita un altare barocco in legno dorato  intarsiato e una serie di affreschi di scuola lombarda e piemontese..
Sul lungolago si può visitare la Chiesa parrocchiale barocca del 1600, con dipinti e stucchi di Luigi Morgari e di Luigi Secchi.
Non bisogna dimenticare il Museo Baita della Libertà, visitabile su richiesta,  ospitato in una baita sulla Motta Rossa, allestito in ricordo di alcuni partigiani caduti durante la Seconda guerra mondiale.
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