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Busto Garolfo: storia e arte

busto garolfoBusto Garolfo, è il comune di cui ci occupiamo in quest’articolo. Nel dialetto milanese si deve distinguere Büst Picul che sta per Busto Garolfo, Büst Grànd, che identifica Busto Arsizio e Büst Cava che indica il comune di Buscate. Bustesi sono detti gli abitanti del Comune.

La festa patronale è dedicata a S. Salvatore e Margherita. L’etimologia del nome si vuole risalga al termine “bustum”, cioè bruciare, e al nome proprio di persona di origine germanica “Gairulf o Garulf”. Molto probabile che i Romani occupassero questo territorio, così com’è certa la presenza longobarda. Dobbiamo risalire a un documento del 992 per avere notizie certe del Comune, infatti, nel documento si riporta che l’arciprete Domenico, fece dono ai canonici di Sant’Ambrogio a Milano un terreno coltivato a vigna, ubicato in “ vico et fundo qui dicitur Bustus Garulfi”.

Nel 1298 i frati Umiliati fecero costruire l’abbazia di S. Maria Elisabetta, che in seguito, divenne la chiesa parrocchiale. È doveroso precisare che nel territorio era già presente una chiesa dedicata a S. Salvatore, ma che alla fine del XIII secolo erano presenti altri tre altari in onore di San Bartolomeo, Sant’Innocenzo e Santa Margherita, altari fatti erigere dalla nobile famiglia Della Croce proprietaria dei terreni. Esisteva sul territorio, siamo sempre nel XIII secolo, un ospedale detto dei poveri di San Remigio affidati ai frati. Oggi, di questa costruzione, rimane solo la chiesetta che, restaurata negli anni venti e negli anni settanta del secolo scorso, è tuttora aperta al culto. In alcuni documenti si parla anche di un castello che doveva sorgere dove si trova ora il Palazzo Litta Modignani, presso la chiesa di S. Salvatore, un tempo posseduto dalla famiglia Fossati.

Altra famiglia nobile che infeudò il territorio, furono i Maggi, di probabile origine bresciana, gli Arconati cui subentrarono i nobili del casato dei Losetti. Giambattista Losetti, siamo oltre la metà del 1600, vendette il paese a Giuseppe Arconati, nominato dal re di Spagna Marchese di Busto Garolfo, per una cifra pari a 4.760 lire milanesi. Durante la guerra d’indipendenza, Busto Garolfo fu interessato da un grande passaggio di truppe italiane e austriache, soprattutto in occasione della Battaglia di Magenta. Nella sala consiliare del Comune è esposta la bandiera che partecipò a quella battaglia. Dopo la seconda guerra mondiale Busto Garolfo ha ridotto moltissimo la sua caratteristica contadina, preferendo lavori legati all’artigianato, all’industria e al terziario. Non possiamo dimenticare che la campagna bustese era ben coltivata a viti e a gelsi, tanto che il poeta milanese Carlo Porta cita “Bust Piccol” in una sua poesia. Un grande torchio, datato 1794 e presente nella Villa Villoresi, testimonia proprio la diffusione della vite e il buon vino che si produceva. Nell’archivio Comunale è possibile trovare molte notizie storiche, con documenti che risalgono al Ducato di Milano sino ai giorni nostri.

Chiese e palazzi da visitare a Busto Garolfo:

  • Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita. Fu costruita nel Cinquecento, ma è stata soggetta a molti restauri e interventi di risanamento. Opere interessanti al suo interno.

  • Chiesa di San Remigio, restaurata e aperta al culto.

  • Chiesa della Madonna della Neve, di origine seicentesca, conserva al suo interno cimeli e opere d’interesse artistico.

  • Casa della Croce, Majno poi Donadoni.

  • Casa da Massaro, conosciuta come “Gileca”.

  • Palazzo Fossati.

  • Palazzo Bellani Molteni, ora Palazzo Comunale.

  • Villa Arconati.

  • Villa Battaglia, già Castelbarco Visconti.

  • Villa Comunale, appartenuta ai Brentano, poi ai Litta Modignani, i Sala e ai Rondanini. Ora sede del Municipio.

  • Villa Lucca.

  • Villa Pinciroli.

  • Villa Rescalli, Beretta, oggi Villoresi.

È sicuramente da menzionare il Corpo Musicale Santa Cecilia, che vanta una storia e un curriculum di tutto rispetto.

Il Comune è gemellato con la città di Senise, in provincia di Potenza.

È possibile raggiungere Busto Garolfo tramite la linea diretta Z648 Milano Busto Garolfo, con partenza da Milano Molino Dorino via autostrada, oppure con linea Z649, sempre in partenza da Molino Dorino con percorso strada statale e/o provinciale.

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