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In viaggio con Don Bosco: i luoghi dei Salesiani

don bosco 1Nell’anno in cui ricorre il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, uno dei santi più amati in Italia e nel mondo, fondatore dei Salesiani, proponiamo un piccolo viaggio che, dalle colline del Piemonte alla Torino operaia, permette di vedere i luoghi da dove partirono i primi passi dei Salesiani verso tutto il mondo.

Il nostro viaggio comincia a Colle Don Bosco, il piccolo borgo tra le colline del Monferrato, dove il santo dei ragazzi nacque il 16 agosto del 1815, nella frazione dei Becchi.

Da visitare appena arrivati, è la Casetta, dove Giovannino venne cresciuto con i fratelli Antonio e Giuseppe da mamma Margherita, rimasta vedova del marito Giovanni quando il terzogenito aveva solo tre anni, e dove Giovannino, nella cameretta al primo piano, a nove anni fece un sogno che avrebbe segnato tutta la sua vita, la Madonna gli chiese di essere un padre per i ragazzi di tutto il mondo.

Vicino alla casa ci sono il pilone che ricorda il sogno e l’albero dove Giovannino faceva il giocoliere per i suoi piccoli amici, mentre a pochi passi la casa di Giuseppe, il fratello minore di don Bosco, con una cappella del Rosario.

Cuore di Colle Don Bosco è la Basilica di Don Bosco, eretta dal 1961 fino al 1984, dove si trovava la casa in cui nacque il santo, mentre vicino troviamo il Santuarietto di Maria Ausiliatrice, costruito nel 1915 per onorare il primo centenario della nascita di Don Bosco.

Attiguo al Santuario è il Museo Etnologico Missionario, una ricca esposizione di oggetti dei Missionari Salesiani di tutto il mondo, con anche percorsi mirati per i giovani e le famiglie sulla spiritualità nel mondo di oggi.

Dopo Colle Don Bosco la seconda tappa del nostro viaggio è Chieri, dove Giovannino studiò filologia e teologia nel Seminario locale e conobbe Luigi Comollo, il primo ragazzo santo della sua vita. 

don bosco 2Legati a Don Bosco sono anche la chiesa di San Domenico, dove il santo celebrava la messa, il Duomo in cui Giovannino, nel 1835, fece una novena di preghiera sul suo futuro, il Ghetto dove il ragazzo conobbe Giona, un giovane ebreo che grazie al suo aiuto divenne cristiano e il Caffè Pianta, in cui lavorò come cameriere e barista per pagarsi gli studi, mentre in piazza Cavour si riuniva la Società dell’Allegria, un gruppo di ragazzi che fu il primo passo per la nascita dell’Oratorio di Valdocco.

Terza tappa del viaggio è Torino, in cui dopo aver terminato gli Esercizi Spirituali nella Chiesa della Visitazione Giovanni venne consacrato sacerdote il 5 giugno 1841 nella Chiesa dell’Arcivescovado presso via dell’Arsenale.

Con il cuore sempre rivolto ai ragazzi, Don Bosco cominciò a collaborare con don Cafasso nel carcere locale, dove scoprì la miseria delle classi sociali più basse.

L’8 dicembre del 1841, presso la chiesa di San Francesco d’Assisi, Don Bosco conobbe Bartolomeo Garelli, che divenne il primo ragazzo dell’Oratorio.

don bosco 3Ma l’idea di Don Bosco di un oratorio per i ragazzi non ebbe subito il consenso dei torinesi, tanto che il giovane prete con i suoi monelli prima dovette spostarsi nel Rifugio della Marchesa Bartolo, per cui lavorava come cappellano, poi alla cappella, ora demolita, di San Martino ai Molassi, poi presso i Molini Dora, dove conobbe Michele Rua, poi suo successore alla guida del Salesiani e infine al cimitero di San Pietro in Vincoli e al prato dei Fratelli Filippi.

La penultima tappa del nostro itinerario è il quartiere di Valdocco, dove il giorno di Pasqua del 1846 Don Bosco affittò la Casa Pinardi, sede definitiva dell’Oratorio e cuore dell’opera Salesiana in tutto il mondo.

Oggi la Casa Pinardi è una cappella, consacrata dal 1929 a Don Bosco e a Gesù Risorto, mentre vicino c’e l’edificio delle Camerette di Don Bosco, che dal 1853 fino alla morte fu l’ultima dimora del santo, poi diventato un museo con oggetti e arredi legati alla figura del prete santo e dei suoi ragazzi.

Due sono le chiese cuore di Valdocco, la prima dedicata a San Francesco di Sales, che fu eretta nel 1851 – 52 e dove Domenico Savio, il ragazzo santo di Valdocco, prese la decisione di consacrare la sua vita al Signore, e il Santuario di Maria Ausiliatrice, visto da Don Bosco in sogno e poi edificato dal 1864 fino al 1868, con la tomba di Don Bosco, Domenico Savio, il beato Michele Rua e Santa Maria Mazzarello, la fondatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice, nata nel 1837 a Mornese, l’ultima tappa del nostro viaggio.

Legati alla figura di Maria Mazzarello a Mornese sono la Cascina Valponasca, in cui la santa trascorse la sua giovinezza, la Casa dell’Immacolata, prima sede delle Figlie di Maria Ausiliatrice e il Collegio, dove Madre Mazzarello visse dal 1872 fino al 1879, per poi trasferirsi a Nizza Monferrato, dove mori il 14 maggio del 1881. 

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