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Giuseppe Correale, artista di fama internazionale in mostra a Gerace dall’8 al 26 Agosto 2021

giuseppe correale fotoGiuseppe Correale, aveva solo tredici anni, quando con le sue mani d’autore, incominciava a scolpire, senza l’aiuto di nessun maestro, dimostrando le sue grandi capacità di grande artista che poi lo avrebbero portato ad un grande successo.

Un artista di fama  internazionale, nato a Siderno, il 28 Dicembre del 1925, la piccola cittadina della Locride, in provincia di Reggio Calabria, dove ha preso spunto dalle statue  dei santi  delle varie chiese del circondario, ispirandosi al barocco, riuscendo a manifestare la sua massima espressione creativa nella realizzazione della scultura della Madonna della Pace, tanto da impressionare il frate predicatore  Isnardo Bologni.

Grazie all’aiuto del frate, l’artista sidernese, riesce ad entrare nell’Istituto della Madonnina del Grappa di Firenze, dove ha la possibilità di frequentare lo studio del pittore Pietro Annigoni e dello scultore Corrado Vigni.

Si iscrive alla scuola di nudo presso l’Accademia delle Belle Arti San Marco, dimostrando le sue grandi doti artistiche.

All’età di vent’anni lascia l’Italia per gli Stai Uniti, dove frequenta la scuola ART STUDENT’S LEAGUE di New York.

Nel 1963 sposa a Pompei Mary Proto, conosciuta a New York e dopo un periodo negli Stati Uniti d’America decide di ritornare nella sua amata terra, la città di Siderno e la Calabria, dove continua ad esprimere il massimo della sua arte, attraverso grandi opere, ancora adesso conservate nelle varie chiese di tutta la regione, in collezioni private in tutta Italia ed all’estero.

Quest’anno al Museo Diocesano di Gerace, tra l’8 ed il 26 Agosto è stata inaugurata la mostra  “GIUSEPPE CORREALE TRA ARTE SACRA E FIGURATIVA”, un evento molto importante per ricordare la sua Opera.

valeria correale 1Abbiamo voluto intervistare la figlia dell’artista, l’arch. Valeria Correale, promotrice di questa bellissima mostra, insieme all’Associazione Culturale Giuseppe Correale, di cui è presidentessa.

Suo padre è stato un grande artista che si è distinto in Italia e nel mondo, con il suo grande amore per la sua terra, dove è voluto tornare per esprimere il meglio di se stesso. Quali sono i ricordi di un uomo che è stato uno degli artisti più importanti di quest’ultimo secolo?

I ricordi che ho di mio padre sono innumerevoli e tutti emozionanti, sono ricordi di una figlia da sempre innamorata del proprio padre e della sua arte espressa attraverso la produzione di innumerevoli opere. Il suo territorio, la terra di origine, sono un filo conduttore e caratterizzante da cui ha avuto inizio la sua carriera artistica e dove, dopo un itinerario di studi in Toscana e negli Stati Uniti, è voluto fortemente tornare per stabilire la sede naturale delle sue creazioni. 

siderno monumento marinaio 1 copy

Un artista che si è espresso soprattutto attraverso la scultura. Cosa significava per lui essere un artista e quali sono le opere più importanti da lui realizzate?

Per lui l’arte è stata libertà e continua ricerca, una ragione di vita, nel seguire il suo estro e la sua creatività. Il suo pensiero costante era il lavoro che lo aspettava nel laboratorio sotto casa, dove si recava fin dalle prime ore del mattino, desideroso di lavorare al più presto la materia per dare forma alle sue idee. Non lo interessavano le mode stilistiche e le correnti a lui contemporanee e, pur conoscendole, ha mantenuto sempre un suo stile ben riconoscibile. Come è naturale per qualunque artista, il suo percorso artistico ha avuto una propria evoluzione, passando dalle opere giovanili di gusto ancora “michelangiolesco”, a quelle della piena maturità in cui caratterizzato da una peculiare padronanza tecnica ed essenzialità delle forme. Di tutto questo è emblematico il ciclo della Via Crucis, concepito per il Santuario della Madonna di Polsi (RC), in Aspromonte, dislocato lungo le pendici di una collina e culminante con l’imponente Cristo Redentore a dominare la vallata e del quale si può ammirare il calco nell’attuale mostra in corso allestita al Museo Diocesano. L’opera che sicuramente gli ha dato più soddisfazioni è il Monumento al Marinaio, sul Lungomare delle Palme della sua Siderno, simbolo riconoscibile della cittadina, che esce un po’ dagli schemi classico - moderni della sua produzione, rappresentando la concretizzazione di una funzione geometrica a spirale, simboleggiante la vita del marinaio in giro per il mondo ed esposto a mille avversità. 

Tra l’8 e il 26 Agosto, una bellissima mostra a Gerace dedicata proprio a lui con il titolo “GIUSEPPE CORREALE, TRA ARTE SACRA E FIGURATIVA”. Di che cosa si tratta e quali sono le opere che verranno esposte?

Nella mostra in corso presso il Museo Diocesano di Gerace sono esposti i calchi in gesso di opere religiose realizzate su commissione e di alcune opere più prettamente “profane” che trattano il tema della maternità, molto caro all’artista. L’evento nasce da un laborioso progetto portato avanti dall’Associazione Culturale Giuseppe Correale, cofinanziato dalla Regione Calabria per la valorizzazione del sistema dei Beni Culturali e per la qualificazione ed il rafforzamento dell'attuale offerta culturale presente in Calabria annualità 2019 - PAC 2014-2020 ed arriva a suggello della concessione d’uso dei calchi in gesso che lo scultore in vita aveva stilato con il Museo Diocesano, nella persona del direttore prof. Giacomo Oliva. Nel convegno inaugurale infatti, in cui il relatore Enzo Romeo, giornalista RAI e vaticanista, ha trattato di episodi inerenti la vita di mio padre ed in cui ho letto la relazione critica del prof. Vincenzo Papa, critico e storico dell’arte, impossibilitato ad essere presente, è stata firmata la concessione d’uso al Museo dei suddetti gessi, che andranno ad essere esposti nella Gipsoteca Giuseppe Correale, in fase di restauro all’interno del Museo. 

Nonostante tanti anni fuori dalla sua cittadina, ha deciso di ritornare a vivere proprio lì. Cosa significava per lui Siderno?

La sua città natale per lui è stata un approdo sicuro, dopo le esperienze di crescita in Toscana e negli Stati Uniti. Amava la nostra casa affacciata sul mare la cui vista è stata per lui una consolazione, quando negli ultimi anni della sua vita è stato costretto a parziale immobilità, senza poter lavorare come prima. Il suo laboratorio artistico negli anni ottanta e novanta è stato un punto di incontro e di riferimento culturale dei diversi intellettuali di Siderno e non solo, artisti e gente comune. Mio padre infatti ha sempre aperto le porte del suo studio a tutte le persone, dando un esempio concreto a noi figli del valore dell’amicizia e della benevolenza nei confronti del prossimo.

Suo padre rimarrà un grande esempio per tanti giovani che vogliono intraprendere questa bellissima professione. Cosa le piacerebbe dire ai suoi tanti ammiratori, che vorrebbero diventare come lui?

Mio padre non proveniva da una famiglia vicina all’arte. Il suo è stato un dono innato che egli è riuscito a coltivare e ad affinare grazie allo studio, al sacrificio, all’applicazione della  tecnica ed alla passione per il lavoro, senza mirare subito alla fama ed al successo. Ciò a cui aspirava era poter esercitare, creare la “sua Arte”. Giuseppe Correale, negli anni del suo soggiorno americano, si può dire che ha incarnato il mito americano dell’uomo che si è fatto da solo, grazie alle proprie capacità. Nei giorni nostri, la “società liquida” in cui viviamo è basata sull’apparenza e sul successo facile ed a volte senza merito, per cui consiglio ai giovani di coltivare le proprie passioni con coraggio, attraverso lo studio approfondito, la determinazione ed imparare ad aspettare, evitando di omologarsi ai canoni che essa ci impone, magari per paura di non poter arrivare.locandina mostra giuseppe correale

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