Il ritorno a casa dello stemma gentilizio del Museo Poldi Pezzoli di Milano
Lo scorso 3 dicembre il Museo Poldi Pezzoli ha presentato alla stampa il “ritorno a casa” dello stemma monumentale gentilizio Poldi Pezzoli realizzato, tra il 1875 e il 1880, in bronzo fuso dall’artista lombardo Lodovico Pogliaghi.
Lo stemma gentilizio Poldi Pezzoli. L’intervento di recupero
L’importante intervento di recupero dell’opera si deve ai carabinieri del nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Monza, guidati dal Maggiore Francesco Provenza, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Milano, in particolare con la soprintendente arch. Antonella Ranaldi e con la dr.ssa Raffaella Bentivoglio-Ravasio, funzionario responsabile per la tutela del Museo Poldi Pezzoli.
Come ha dichiarato la direttrice del Museo, grazie a questo importante ritrovamento si ricompone una parte di storia del museo e lo stemma torna visibile a tutti. È collocato sull’arco di ingresso allo scalone antico, per dare il benvenuto ai visitatori prima di accedere al piano superiore della casa-museo per scoprirne le collezioni.
Questa operazione di ritrovamento è testimonianza di un ottimo gioco di squadra, possibile tra le diverse realtà che operano per la tutela e la conservazione del nostro prezioso patrimonio.
Pensate che l’indagine è stata avviata nel dicembre 2018 a partire da una segnalazione da parte della Soprintendenza in seguito alla comunicazione da parte della direzione del Museo Poldi Pezzoli, sulla vendita all’asta di uno “stemma scultoreo in bronzo”, pubblicato sul catalogo di una casa d’aste nota.
Lo stemma gentilizio Poldi Pezzoli. L’opera
Questa importante fusione faceva parte della decorazione della balconata del salone dorato del Palazzo Poldi Pezzoli, alla quale Ludovico Pogliaghi, ai tempi allievo prediletto di Giuseppe Bertini all’Accademia di Brera, lavorò dal 1875 al 1880. Il pezzo venne trafugato il 3 dicembre 1946, quando vi fu l’apertura del cantiere per i lavori di ricostruzione postbellica del palazzo. Quest’ultimo aveva subito gravissimi danni dovuti ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Il prezioso stemma raffigura l’arme dei nobili milanesi Poldi Pezzoli dei quali Gian Giacomo, fondatore della casa museo, ne fu il discendente più noto. La sua foggia sagomata, ovale e sormontata da corona e cornice, si sviluppa a volute ed è attraversata da corde e nastri. Sono anche presenti nella parte superiore, una conchiglia e ai lati delle fronde di quercia.
Lo stemma è blasonato inquartato: nel primo quarto un gallo fissante un sole d’oro; nel secondo quarto un’aquila, nel terzo quarto un piede e infine nel quarto di nuovo l’aquila.
Lo stemma gentilizio Poldi Pezzoli. La nuova collocazione
Al momento del ritrovamento, l’opera si trovava in un ottimo stato di conservazione per cui non sono stati necessari altri interventi conservativi. Nel corso del sopralluogo della dott.ssa Raffaella Bentivoglio-Ravasio e dell’ingegnere Italo Tavolaro, in accordo con la Soprintendenza, dopo aver effettuato un apposito saggio sulla muratura, si è deciso di esporre lo stemma bronzeo sul cornicione di accesso allo scalone antico, all’ingresso del museo.
Dopo diversi consulti, l’idea di riposizionare lo stemma nella sua collocazione originaria, ossia sul balcone del salone dorato è stata scartata. Questo per diverse ragioni: la prima è conservativa, ovvero siccome lo stemma si presenta in ottimo stato la sua esposizione in esterno potrebbe causare nel tempo alterazioni e ossidazioni. La seconda ragione è per favorirne la fruizione al pubblico, difatti in esterno lo stemma sarebbe visibile dal giardino (al quale è vietato l’accesso) o dalle finestre di alcune sale del museo ma a distanza. La terza ragione è filologica, ossia l’attuale balconata non è originale e quindi dal punto di vista stilistico non è coerente con lo stemma.