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La mostra di Georges Rouault al Castello Sforzesco

rouault crocifissioneUna delle più complete retrospettive sulla grafica di Georges Rouault. Con questa semplice frase si può riassumere la mostra che da oggi, 1 aprile 2015, nelle sale viscontee del Castello Sforzesco di Milano, ospita centosessanta opere del maestro francese.

Non solo la Galleria Bellinzona, quindi. A Milano, per qualche mese (la mostra è aperta fino al 7 giugno), Rouault sarà uno degli artisti di punta. E ciò non è che un bene, dato che la sua fama è stata spesso appannata da altri esponenti delle avanguardie da lui esplorate, Fauves ed Espressionismo, senza considerare la sua importanza come artista religioso: di questo, però, si già trattato nell'articolo riguardo alla mostra alla Bellinzona.

L'esposizione del Castello, curata da Paolo Bellini, già professore di Incisione e Iconografia presso l'Università Cattolica, è ancora più profonda, in quanto analizza tutti gli aspetti e le tecniche incisorie sperimentate dal maestro nei suoi oltre ottant'anni di vita e di onorata carriera. Sono esposte parti del ciclo del Miserere, riproduzioni analoghe a quelle esposte in Galleria Bellinzona, ma anche altre serie. Il suo tema fisso è, per dirla con parole semplici e umane, il disincanto dell'animo affranto: una caducità del nostro spirito terreno che solo Dio e Cristo, con il suo sacrificio salvifico della Crocifissione, possono redimere.

Le sue incisioni religiose, prevalentemente dal Miserere, hanno sempre come chiodo fisso la Croce, raffigurata con un'iconografia a cavallo tra i tratti nervosi dell'Espressioinismo e il Christus patiens di tradizione toscana del '200, e la Morte, lo scheletro con falcetto simbolo anche della guerra, che Rouault riprende dalle Danze macabre medievali. Due simboli antitetici e manichei che sono, però, due facce della stessa medaglia, di quella vita che, secondo Rouault, senza Dio non può essere vissuta e che solo il Sovrannaturale può redimere dal peccato e dalla guerra.

Notevole è anche la capacità di Rouault di ritrarre il suo tempo, la Parigi che lui stesso viveva e che raffigurò senza moralismo nel pieno dei primi anni del '900 e dei ruggenti anni '20: i clown e le ballerine del circo, a cui è dedicata la serie Cirque, sono tipi straordinariamente umani, non solo acrobati e uomini di spettacolo, ma anche persone dotate di un cuore, come prova la bellissima acrobata che, ancora in tutù, canta la ninna nanna al figlio neonato nella culla, persone che prendono vita attraverso i tratti grafici e incisori del maestro e anche con l'uso del colore e della luce, residuo della sua formazione pittorica con Moreau. Lo stesso giudizio si estende alle prostitute ritratte nella serie Fleurs du mal, ispirata ai racconti di Charles Baudelaire: fanciulle rubate al fiore degli anni che Rouault osserva e considera come simbolo di un'umanità perduta, di quello smarrimento che solo Dio e Cristo possono redimere, come provano i loro tratti, segnati da un decadimento fisico e morale inesorabile.

Rouault, infine, si definisce, in questa mostra, anche come caratterista, come artista in grado di connotare un volto umano con pochi e brevi tratti, e come ritrattista. Notevoli sono i Due folli, non personaggi da manicomio ma caratteri quasi da commedia, dagli occhi grandi e dallo sguardo intenso che esprimono una voglia di evasione e di normalità. Notevoli sono anche i personaggi del ciclo del Pére Ubu, alcuni dei quali esposti anche alla Bellinzona, come il grottesco afroamericano Boudoubadabou, indigeno che si veste all'occidentale, caratterizzati da una verve teatrale che illustra il disincanto di Rouault nel suo estremo tentativo di non omologarsi alla società borghese e industriale. Ma notevoli sono, soprattutto, i suoi ritratti di personaggi famosi, in litografia: Baudelaire, Moreau, Huysmans e altri, dotati di un realismo straordinario, fotografico e mai tradotto nel nervosismo espressionista. Questa sua capacità di adattare la figura umana ai più svariati momenti della condizione terrena e celeste rende Rouault uno degli artisti degni del Pantheon creativo del '900 europeo.

Georges Rouault. La grafica

Castello Sforzesco

Piazza Castello - Milano

Orari: martedì- domenica 9.30-17.30

Ingresso libero

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