Orientalismo In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli
Nato in Francia agli inizi del XVIII secolo, dopo la traduzione delle Mille e una notte, l’interesse per il mondo dell’Oriente si diffuse ben presto per tutta l’Europa e anche l’Italia rimase coinvolta da questo clima culturale.
Al centro della mostra ospitata da GAMManzoni a Milano dal 24 marzo al 25 giugno Orientalismo. In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli, presenta trenta opere realizzate, tra la metà del XIX e l’inizio del XX secolo, da autori come Alberto Pasini, Gerolamo Induno, Domenico Morelli, Pompeo Mariani, Fausto Zonaro, sul magico mondo tra le sabbie, a metà tra sogno e realtà.
La rassegna, divisa in quattro sezioni, vede paesaggi e scene di genere di quei pittori, che intrapresero lunghi viaggi in terre lontane, ma anche soggetti realizzati da artisti, come Gerolamo Induno e Domenico Morelli, che l’Oriente l’avevano soltanto immaginato.
Fondamentale fu l’apporto della letteratura e della musica di quel tempo, come nel caso di Giuseppe Verdi, la cui Aida, che venne eseguita per la prima volta in Egitto nel 1871, fu fondamentale per il recupero di atmosfere orientali nelle arti visive.
La prima sezione esamina il tema della donna in costumi orientali, attraverso dipinti del bolognese Fabio Fabbi (Danzatrice, Odalisca) e di suo fratello Alberto (Harem), di Gerolamo Induno (Favorita) e di Domenico Morelli (Una strada a Costantinopoli) oltre a un notevole corpus di lavori di Alberto Pasini (Busseto 1826 – Cavoretto 1899) legati alla sua attività di artista in viaggio, sempre attento alle novità della pittura a lui contemporanea.
Le prime esperienze orientali di Pasini risalgono agli anni Cinquanta dell’Ottocento quando, per ordine del governo francese, si recò in Egitto, Arabia Saudita, Iran, Turchia e Siria per documentare la missione coloniale e da lì trasse un cospicuo numero di vedute, spesso popolate da figure abbigliate con i caratteristici costumi locali.
La terza sezione, Cartoline da Costantinopoli, si focalizzerà su una delle città predilette dagli orientalisti italiani, con lavori del pittore veneto Fausto Zonaro (Masi 1854 – Sanremo 1929) che, trasferitosi a Istanbul nel 1891, seppe guadagnarsi in breve tempo una fama notevole nel panorama artistico turco, tanto da meritarsi nel 1896 la nomina di pittore di corte.
La mostra si chiude con L’Oriente mistico, dedicata all’immaginario figurativo orientalista che si trova in grandi scene bibliche rivolte a un pubblico più colto o alle commissioni ecclesiastiche, come in vari dipinti del napoletano Domenico Morelli, di cui si espone uno dei suoi capolavori, La figlia di Jorio (1874), a lungo ritenuto disperso.
A un contesto analogo si legano lavori come La preghiera dell’arabo di Pompeo Mariani, rivelatrici di un rinnovato interesse, quasi antropologico, verso il mondo religioso di culture lontane.
Orientalismo. In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli
Milano, GAMManzoni
24 marzo - 25 giugno
Orari: da martedì a domenica 10-13 / 15-19 (ultimo accesso 18.30)
Aperture straordinarie: 16-17-25 aprile, 1 maggio, 2 giugno
Ingresso: 6 €