Torna a nuova vita la chiesa di San Gottardo in corte
''Oggi viene restituito in tutto il suo splendore un luogo di arte e di fede, la Chiesa di San Gottardo in Corte e la sua Cappella Palatina''
Queste sono le parole pronunciate dal sindaco Giuliano Pisapia in data 5 maggio, in occasione dell'inaugurazione della chiesa di via Pecorari, dopo i restauri ad opera della Veneranda Fabbrica del Duomo che hanno ''saputo dare un nuovo slancio anche a questa meravigliosa chiesa ora pronta ad accogliere i milanesi e i milioni di visitatori di Expo che ogni giorno arrivano nella nostra città con la curiosità di conoscere ogni angolo di Milano''.
La Chiesa di San Gottardo, fortemente voluta dal duca di Milano Azzone Visconti, fu eretta tra il 1330 e il 1336 su di un progetto dell'architetto Francesco Pecorari affianco ai palazzi signorile e vescovile.
L'aspetto esterno del complesso è stato quasi completamente trasformato in età neoclassica a seguito di lavori eseguiti dal Piermarini presso il palazzo ducale, con l'eliminazione definitiva della facciata originale. La costruzione è ad aula unica rettangolare con una singolare abside semiottagonale.
Sede del primo orologio pubblico della città è la splendida e slanciata torre campanaria, in cotto su pianta ottagonale che esemplifica il risultato dell'incontro di influenze toscane con il linguaggio architettonico lombardo del Trecento. In fondo alla chiesa è presente una testimonianza importantissima dell'attività dei seguaci di Giotto a Milano: un grande affresco della crocefissione, riportato alla luce nel 1929, per tre secoli coperto da un leggero strato di intonaco risalente all'epoca dei lavori del Piermarini.
Molto affascinante e rappresentativa di tutto il complesso architettonico è la cappella Palatina, dal 1981 proprietà del comune di Milano, oggetto principale dei recenti restauri, causa uno stato di abbandono ai limiti della decenza. Definita da Vittorio Sgarbi ''la più bella architettura gotica di Milano insieme all'abside del Duomo'', tale cappella, inizialmente dedicata alla Beata Maria Vergine, alla quale i milanesi erano molto devoti, fu successivamente dedicata a San Gottardo, protettore dei malati di gotta, malattia della quale soffriva anche Azzone Visconti.
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