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DERBY CLUB: cabaret milanese

derby

In via Monte Rosa 84, periferia nord ovest di Milano, lì dove ora ha sede il centro sociale ''Il Cantiere'', una volta c'era il glorioso Derby Club.

Lo storico locale, aperto inizialmente col nome di Gi-Go nel 1959 dai coniugi Gianni e Angela Bongiovanni, per trent'anni fu una fucina copiosa di talenti nell'ambito del cabaret.

La lista degli artisti nati o passati per il Derby, giunti poi alla popolarità televisiva, è lunghissima ed incredibile, a dimostrazione di quanto il club fosse una tappa quasi obbligatoria per chi voleva cimentarsi nella carriera dell'attore comico. Per citare alcuni trai i nomi più noti: Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Jannacci, Massimo Boldi, Gaber, Paolo Rossi, Cochi & Renato, Giorgio Faletti.

I coniugi Bongiovanni (zii di Abatantuono) aprirono l'attività, in un primo momento, esclusivamente con funzione di ristorazione e solo più tardi decisoro di ampliarne gli orizzonti, introducendo musica e spettacoli dal vivo, che fecero la vera fortuna del Derby.

Gianni e Angela chiamarono diversi architetti per far arredare il locale in maniera tale che fosse più attraente, che si distaccasse da quella che era la tradizione estetica italiana per gli spazi adibiti al cabaret. Su di un palco in fondo alla cantina vennero disposti un piano ed una batteria e l'aria si riempì dell'odore del wisky e delle voci gaudenti dei comici.

Così negli anni 60', gradualmente ma inesorabilmente, la fama del Derby andò ad aumentare divenendo oltre che la scuola principale del cabarettismo milanese, anche uno dei club più frequentati ed alla moda delle serate del capoluogo lombardo, dove tra gli avventori si potevano annoverare sia stelle del mondo dello spettacolo del calibro di Mastroianni, Walter Chiari e Mina, sia 'stelle' della vecchia malavita meneghina come Francis Turatello e Luciano Lutring, il solista del mitra.

Per queste circostanze il Derby è stato ed è tuttora, nei ricordi di chi lo ha vissutto ed apprezzato, un luogo sacro e quasi da leggenda metropolitana che ha svolto una funzione determinante ed incisiva nella storia dello spettacolo a Milano.

La sua attrazione è, purtroppo, venuta meno con l'ingresso negli anni 80', a partire dalla morte del titolare nel 1981 fino alla chiusura del 1985. Teo Teocoli, che in più di un'occasione pubblica ha esternato la sua profonda malinconia per gli anni d'oro in via Monte Rosa, ha provato a riaprire il locale per un certo periodo, non riuscendo però a ricreare i fasti ed il gratificante clima di un tempo. L'eredità del Derby venne raccolta idealmente dallo Zelig di viale Monza poi arrivato alla ribalta nazionale a fine anni 90' con la messa in onda televisiva.

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