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Case popolari a Milano: storia di un fenomeno di abusivismo

  • Gaetano Tirloni

case aler milanoSono chiamate in gergo case popolari quei falansteri (chiedo scusa a Buzzati per avergli scippati il neologismo) gestiti dalla MM o dall'Aler che dovrebbero ospitare famiglie a basso reddito per un alloggio decente.

In realtà questi agglomerati di case sono diventati col tempo ambiti di malavita. Come mai ? Se lo chiedono in molti e le cause affondano nei decenni passati.

Nell'immediato dopoguerra essi, appena edificati, venivano subito occupati dai "meritevoli" espressi in un'apposita graduatoria. Le cose iniziarono a cambiare con i decessi o i trasferimenti di coloro che, sostenuti da entrate cospicue, decidevano di cambiare residenza.

La burocrazia non tenne il passo con gli avvicendamenti e cominciarono le prime prese di possesso abusive. All'inizio - eravamo nei formidabili, per Capanna, anni sessanta- tollerate, divennero un fiume in piena con l'esplodere dell'anarchia sociale. Unite agli scioperi degli affitti, molte famiglie rifiutavano gli aumenti dovuti per motivi diversi e si appellavano agli slogan anarchici degli anni di piombo, che sentenziavano "la casa è un diritto e l'affitto non si paga"

L'immigrazione del boom ha fatto il resto e gli ambienti malavitosi non potevano lasciarsi sfuggire l'opportunità e, infiltratisi fra i protestatari, hanno preso possesso di centinaia di alloggi popolari, facendone dei fortini espugnabili solo, tal volta, con centinaia di poliziotti e carabinieri armati sino ai denti. 

Gli sgomberi tanto pubblicizzati sono una goccia d'acqua nel mare dell'abusivismo e così fette di rioni vengono controllate dalla criminalità : né più né meno come a Napoli o a Palermo.

Bande strutturate organizzano poi l'insediamento degli abusivi in cambio di tangenti, sicché MM ed Aler non hanno il totale controllo di quanto dovrebbero amministrare. 

La soluzione ? Facile a dirsi ma complicata da mettere in pratica. Servirebbe una burocrazia solerte che ad ogni sgombero di abusivi immediatamente insediasse gli aventi diritto, presenti nelle graduatorie pubbliche. E mettesse in strada, costosi elettrodomestici annessi, coloro che non han titolo di usufruire di un canone privilegiato. Non serve rispolverare l'esempio della famiglia rom con 15 auto di lusso, abusiva e morosa. Essa è l'iceberg di molti scrocconi.

Intanto la vita dei cittadini onesti diventa sempre più difficile in questi falansteri, sospesa tra violenze ed intimidazioni quotidiane.

Per loro soprattutto le autorità dovrebbero darsi una svegliata e abbandonare quel buonismo di maniera che danneggia gli intemerati e premia i delinquenti.

Gaetano Tirloni

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