24 Gennaio 1979, Morte di un Eroe, l'operaio Guido Rossa
Il 24 gennaio 1979 veniva ucciso a Genova l'operaio Guido Rossa, sindacalista della Cgil all'Italsider del capoluogo ligure.
Lo freddò un commando delle Brigate rosse, alle sei e mezza del mattino, mentre stava recandosi al lavoro. La sua colpa era quella di aver denunciato un collega, Berardi, fiancheggiatore del gruppo eversivo.
Ma quell'omicidio segnò la fine del fascino delle Brigate rosse nel mondo operaio, fino allora inquinato da pericolosi utopismi. E diede impulso alla lotta al terrorismo, che ebbe nel generale Dalla Chiesa il suo artefice. Fece cambiare registro anche al Pci, almeno nelle sue componenti più giudiziose.
Tuttavia va sottolineato che Rossa venne lasciato solo nel denunciare l'infiltrazione delle Bierre all'Italsider; infatti gli altri delegati di sinistra si rifiutarono di sottoscrivere la sua segnalazione, isolandolo. E si sa - come spiegarono bene Falcone e Borsellino - chi viene isolato, prima o poi muore.
Ai funerali di Rossa intervenne anche il presidente della repubblica Pertini, Il quale si lasciò andare ad uno dei suoi comizi, rimarcando, in soldoni, che i comunisti non possono combattere i loro compagni ma solo i fascisti. La proposizione venne prima accolta da un imbarazzato silenzio e solo in un secondo tempo, sull'abbrivo del servizio d'ordine, scoppiò un fragoroso applauso. Segno che il terrorismo rosso aveva molti simpatizzanti tra i lavoratori genovesi; in particolare tra i camalli, ovvero gli scaricatori del porto di Genova, celebri per avere, a fine luglio del 1960, incendiato il capoluogo ligure con la loro violenza (favorita anche dall' ignavia delle istituzioni), impedendo il congresso di un partito presente in parlamento e massacrando i poliziotti che presidiavano il territorio (tutti disarmati).
Guido Rossa va ricordato per il suo coraggio e la sua onestà, due caratteristiche a quei tempi difficili da dimostrare. E non va taciuta comunque anche la vigliaccheria e il fanatismo che lo circondarono.
Guido Rossa viene considerato, a ragione, un martire. Un martire dell'odio portato ai massimi livelli, favorito da un clima di tolleranza disgustoso e di giustificazionismo vomitevole. Non dimentichiamo che i componenti delle Brigate rosse vennero definiti per anni come fascisti camuffati.
Guido Rossa, l'eroe, ci invita pure a non ripetere gli stessi errori di allora. E ad avere il coraggio dell'onestà. Sempre. Ma particolarmente nei momenti bui.
Gaetano Tirloni