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Allarme droga nei locali, bevande adulterate con stupefacenti

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L’allarme droga nei locali è un tema di grande importanza e preoccupazione. Negli ultimi anni, infatti, è aumentato il consumo di droghe ed è sempre più frequente la presenza di stupefacenti nei luoghi di divertimento. Nonostante la crescente prevenzione delle forze dell’ordine, i giovani sono sempre più esposti a questo pericolo. La diffusione di stupefacenti nei locali è diventata un’emergenza sociale, soprattutto per i giovani che si recano in questi luoghi alla ricerca di divertimento.

Uno dei problemi più preoccupanti è l’adulterazione di bevande alcoliche con stupefacenti. La pratica di adulterare le bevande con droghe è molto diffusa tra i giovani e può portare a conseguenze gravi. Questo perché, spesso, le persone non sanno di aver consumato una bevanda adulterata e possono soffrire di reazioni avverse.

Per contrastare il fenomeno dell’allarme droga nei locali, è necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti: i proprietari dei locali, le forze dell’ordine e i giovani stessi. I proprietari dei locali devono controllare l’accesso ai loro locali e vigilare sul consumo delle bevande alcoliche. Inoltre, dovrebbero tenere un registro di tutti coloro che entrano nei loro locali. Le forze dell’ordine, invece, devono intensificare le operazioni di controllo e prevenzione per identificare i venditori e i trafficanti di droghe. Infine, è importante che i giovani siano consapevoli dei rischi legati all’uso di sostanze stupefacenti e delle conseguenze che possono derivarne.

Quella che in molti ritenevano da sempre una leggenda metropolitana, è invece una realtà sempre più confermata dalle evidenze dei dati statistici.

Frequentare un locale e ritrovarsi una bevanda adulterata con sostanze stupefacenti è un’evenienza più che possibile.

In concomitanza con i preoccupanti dati relativi al crescente consumo delle nuove pericolosissime droghe sia in Italia che in Europa, l’indagine americana condotta da Suzanne Swan dell’Università del South Carolina, ha mostrato infatti che esperienze di questo tipo siano sempre più frequenti.
Dai dati è emerso inoltre che su 6000 studenti coinvolti nello studio, il 79% delle vittime era di sesso femminile.
L’intento in questi casi è ovviamente quello di porre sotto il proprio controllo delle persone vulnerabili, costringendole a fare ciò che non vogliono, in primis per quanto riguarda i rapporti sessuali.
Ben 462 studenti hanno infatti raccontato di aver vissuto 539 situazioni simili, mentre in 83 hanno dichiarato di aver drogato un amico o un conoscente o di essersi trovati nella condizione di assistere ad evenienze analoghe.
Come sottolineato dalla Swan: “Drogare qualcuno “per divertimento”, anche senza alcun intento di approfittarsi di lui o di lei, è pericoloso e sbagliato, perché si dà qualcosa all'insaputa della persona ponendola sotto il proprio controllo. Certo, data la natura del nostro studio non è detto che i dati raccolti siano affidabili: alcuni che si dichiarano vittime potrebbero non esserlo, tanti potrebbero non ricordare di esserlo stati. Tuttavia i risultati devono allarmare e spingere a intervenire non solo invitando tutti alla cautela e all'attenzione quando si beve in un locale, ma anche rivolgendoci a chi è autore di questi gesti sconsiderati, ragazzi che spesso pensano sia qualcosa di “divertente” e ne minimizzano i rischi: occorre il consenso ai rapporti sessuali e anche al consumo di qualsiasi sostanza, non è ammissibile mettere droga nel bicchiere di un amico a sua insaputa”.
Sempre più spesso si tratta di sostanze psicoattive o NPS, droghe sempre più a basso prezzo diventate così accessibili a tutti.
In Italia andrebbero infatti per la maggiore la ketamina e la salvia divinorum.

Autrice del rapporto sui mercati delle NPS, Mara Mignone del Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità (RiSSC) ha sottolineato che: “gli utilizzatori si possono suddividere in due gruppi diversi per età, conoscenza e consapevolezza delle NPS: ci sono gli esperti, più anziani, consapevoli e attenti a dosi ed effetti di ciò che prendono, e i “neofiti”, che invece sono più influenzati dalla legalità o meno delle NPS e tendono ad associare legalità con sicurezza di consumo”.
L’obiettivo del Centro Studi adesso resta legato ad una profonda campagna di sensibilizzazione delle giovani generazioni, affinché capiscano la pericolosità di queste sostanze e comprendano che anche un banale scherzo in una serata come tante può finire rapidamente in tragedia.

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