Allarme stress e paura: aumentano le persone colpite
Una notizia non certo di buon auspicio, i dati si riferiscono al 2020, è quella emersa da uno studio di ricercatori australiani e pubblicati dalla rivista scientifica The Lancet, in cui si evidenzia un forte aumento di disturbi mentali da depressione e da ansia. Le stime affermano che sarebbero più di 53 milioni al mondo le persone colpite da disturbo depressivo e ben 76 milioni quelle da disturbi d'ansia causati dalla pandemia. Donne e giovani i soggetti più vulnerabili.
L'Humanitas University di Milano ha anch'essa intrapreso uno studio con questo fine, sempre orientato al 2020, ed è stato riscontrato che anche nel nostro paese vi sia un aumento di nuovi casi, ossia di persone che prima della pandemia non presentavano disturbi ma che col perdurare di questa sono aumentati i casi di depressione ansiosa e anche ossessiva a quella traumatica da stress.
Anche in questo caso i giovani risultano essere i più predisposti a questi accidenti. Il fatto che non si è ancora usciti completamente dalla pandemia e non si è, quindi, ritornati a uno stato di normalità, non migliora la situazione ma aumenta l'ansia in soggetti fragili o predisposti. Questa situazione porta ad un maggior consumo di farmaci, per cui è importante potenziare i servizi per la salute mentale per meglio tutelare e aiutare le persone a superare questa difficile situazione.
Si è riscontrato, in Italia, un aumento di persone che si rivolgono a medici e/o centri appositi, e tra queste moltissime sono persone che non avevano mai mostrato questi sintomi. I disturbi rilevati sono: depressione, disturbi d'ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo post traumatico da stress. È indubbio che l'impaccio provato dai nostri studenti abbia aumentato il loro disagio emotivo.
Altro motivo di stress è stato quello causato dalla possibilità di diffondere il virus; questa preoccupazione esagerata ha causato un continuo stress emotivo. Anche le misure restrittive hanno giocato un ruolo non indifferente nell'essere causa di stress nervoso. Altro fattore di un certo peso è legato alle relazioni sociali ed alla sfera economica, le prime si stanno piano piano ricomponendo con l'apertura di teatri, cinema eccetera, mentre il secondo aspetto presenta ancora tutte le sue incertezze.
Poi c'è la paura di persone, non necessariamente no vax, che hanno paura a farsi inoculare il vaccino, e l'introduzione dell'obbligo del green pass non fa che causare, in queste persone, ulteriore stress. Possiamo tranquillamente dire che l'incertezza, di cui il nostro Paese è purtroppo avvezzo, non è certo di buon auspicio, anzi. Altra tensione è causata dall'imposizione del governo, vissuta come forzatura e che pertanto priva della propria libertà di scelta, ma che però si scontra con la questione della forza del virus e della tutela della salute propria e altri, soprattutto dei propri cari, anziani e infanti in primis.
Non possiamo trascurare neppure l'importante aspetto del lavoro, una preoccupazione sempre presente e che è causa di stress emotivo di non poco conto, soprattutto per coloro che si trovano in situazioni di lavoro precarie e che la pandemia non ha certo migliorato.
I giovani studenti è fuor di dubbio che hanno pagato e stanno pagando un tributo pesante; didattica a distanza, isolamento fisico, ritardi nelle attività di ogni ordine di scuola, hanno messo in difficoltà molti giovani – e in parte anche quei genitori con i figli che frequentano elementari e medie – e che recuperare non sarà cosa immediata, e qui noi adulti abbiamo un compito importante di accompagnamento e sostentamento. Certo che se siamo noi i primi a cedere...
Comunque, a mio avviso, questo aumento di stress e di paure testimonia una fragilità dell'essere, donna o uomo che sia. Il venir meno di certi valori, il latitare di una fede salda, il prestare ascolto a mille voci, diventano "virus" più micidiali del covid perché minano l'essere dall'interno. Pensiamoci e recuperiamoci.