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Basta morti sulla 106: intervista al Dottor Luigi De Magistris

luigi de magistris

Più di 700 morti e circa 250. 000 incidenti. Numero alquanto altoche rendela 106 Jonica, strada che attraversa Calabria, Puglia e Basilicata tra le più pericolose D’Italia.

Un percorso lungo 480 Km da Reggio Calabria fino a Taranto, la parte lucana e pugliese è stata ammodernata mentre il restante che attraversa gran parte della area calabrese ha subito minimi interventi.

Una strada, scenario di tante tragedie, tra cui anche quella di Davide e Gabriele Oreglia, due giovani di Roccella Ionica, che alla fine di Gennaio hanno perso la vita in un tragico incidente proprio sulla 106, a San Sostene, nella zona del Catanzarese.

Morte che ha generato un gran clamore a livello mediatico e soprattutto creato  sconforto  e rabbia di chi per  anni ha chiesto e chiede che   non ci siano più stragi in una strada che  dovrebbe essere  sicura.

Durante i funerali tenutisi in un clima di lutto, con  bandiere a mezz’ asta, serrande chiuse, in chiesa il parroco don Francesco Carlino ha voluto lanciare un messaggio “politici fermate questa strage”.

Parole forti quelle del parroco della cittadina calabrese, il quale ha voluto esprimere il massimo del suo cordoglio per la vita di due giovani spezzate e  per quelle tante vittime  che hanno perso la vita su quella strada.

Abbiamo voluto intervistare Luigi de Magistris,  magistrato, ex sindaco di Napoli candidato  per la presidenza alla Regione Calabria.

Dottor De Magistris, una strada che continua a fare vittime, più di 700 morti e circa 25000 incidenti, un problema  grave. Perché nonostante tutto questo non si interviene?

La 106 è una strada che da tantissimi anni provoca lutti e tragedie. Un percorso principale che attraversa tantissimi paesi con un traffico infinito, che  rende la strada impossibile percorrerla   soprattutto in estate.

Perché non si interviene? I progetti ci sono, però dal mio punto di vista non c’è la volontà sia da parte del governo e sia da parte della Regione Calabria di realizzarli. Ci tengo a  sottolineare che nel governo Conte I, governo M5-Lega, i soldi destinati alla 106, furono spostati in altri  progetti della Regione Veneto.

Durante gli anni sono stati svolti dei lavori?

Si alcuni interventi sono stati svolti, verso la zona lucana, nel catanzarese, però solo su piccoli tratti e quindi non risolve il problema della sicurezza di tutta l’area.

Percorrendola ti accorgi che ci sono zone dove la strada termina, con deviazioni e si è costretti ad attraversare le strade dei  paesini, per poi riprende, fino a dei punti dove termina totalmente. 

Adesso ci sarà il nuovo PNRR, ci saranno dei fondi per  potenziare tante infrastrutture. Leggendo da alcuni giornali, ci si lamenta che non ci sono fondi per investire sui progetti della 106. Cosa ne pensa di tutto questo?

Il PNRR è utile a sostenere opere ulteriori, i fondi normali per rendere più sicura la 106 ci sono, perché i suoi progetti compaiono nelle opere ordinarie. Lo ribadisco i progetti ci sono , manca un’ intesa, c’è un abbandono sia del governo e sia della politica locale.

Lei è stato candidato per la presidenza regionale. Qual’ è il suo auspicio?

Ho deciso di candidarmi per dare una svolta alla regione e  ai cittadini, con l’obiettivo di realizzare quello che fino adesso non hanno mai realizzato. Il mio auspicio?

Spero che ci sia una ribellione culturale e pacifica verso un sistema che i cittadini non meritano.

Bisogna spingere verso un cambiamento, se non si lotta non si riescono a conquistare i propri diritti.

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