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Cosa significa il mio nome?

Tra non molto arriveranno le feste del santo Natale e, come di tradizione, oltre all’aspetto religioso vi è anche quello legato allo scambio dei doni. Proprio a proposito di doni ho pensato di regalare ai componenti di MilanoFree l’origine etimologico del proprio nome unito al “gioco” del suo anagramma che, dal punto di vista simbolico e “magico”, dicono racchiuda qualità e difetti. (mi limito tuttavia ad un esempio di anagramma, lasciando poi a ciascuno il piacere di approfondire se lo desidera, tenendo presente però che “la medaglia ha sempre due facce”). Tutti sappiamo l’importanza di un nome e che nel nome è racchiusa la sua essenza, e che un nome non è mai frutto del caso, ma ha in se un significato che coinvolge la persona che lo porta. Detto quanto passo a descrivere i nomi, iniziando dal nostro Direttore.regali foto milanofree ai

Il nome Isacco origina dall’ebraico Yizhȃq che significa “possa Iddio considerare con benevolenza”. Nell’Antico Testamento Isacco era figlio ed erede di Abramo, marito di Rebecca e padre di Giacobbe e di Esaù. L’onomastico si festeggia l’11 aprile in ricordo di un monaco siriano, tale Sant’Isacco di Monteluco, molto venerato a Spoleto dove fondò, nel 500, un convento. Studiosi di arti magiche dicono che la pietra porta fortuna per chi porta questo nome sia il Corallo rosso, mentre per la flora sia l’Achillea. Il nome Isacco, anagrammandolo, dà origine, ad esempio, a “sacco”, e noi sappiamo che in un sacco, non tanto o non solo dal punto di vista materiale, possiamo racchiudere molte cose, oppure ancora “soci”, e a ben vedere è proprio quello che il nostro Direttore ha fatto ideando MilanoFree.

Il nome Tiziana che riproduce il latino Titianus, che fu un cognome attestato in epoca imperiale, a sua volta tratto da Titius ossia Tito, originando probabilmente dal Sabino con il significato di “Colombo selvatico”. La ricorrenza dell’onomastico è il 17 Luglio in memoria di santa Tiziana martire, anche se qualcuno evidenzia come data il 24 Febbraio o il 16 Gennaio. La pietra porta fortuna di Tiziana dovrebbe essere il Gesso, mentre il Salice la sua pianta.

L’anagramma del suo nome offre diverse possibilità, mi limito a queste due: “anzi”, che può sottolineare l’arguzia e la capacità di chi porta questo nome di aprirsi a possibilità diverse e trovare sempre una strada nuova. Altro anagramma è “tana”, che rappresenta quel posto dove ci si rifugia sicuri e protetti, e questo potrebbe rappresentare che chi porta questo nome non disdegna ma ama poter stare nella propria “tana”.

Il nome Stefano il nome origina dal greco Stéphanos, che in latino diviene Stephanus col significato di “Corona”. Il nome riporta a santo Stefano primo martire cristiano lapidato alle porte di Gerusalemme. Nome storicamente illustre portato da numerosi principi e monarchi d’Europa e da dieci papi. L’onomastico si festeggia il 26 Dicembre. la sua pietra porta fortuna è la Sardonica, considerata simbolo di una vita abbondante, mentre la pianta è il Cipresso, associata all’immortalità.

L’anagramma dà origine, ad esempio, a “festa”, e a chi non piace fare festa in allegria e in amicizia!, oppure anche a “note”, nei suoi vari significati.

Il nome Paola origina dal latino Paulus un antichissimo cognomen romano che significa il “Piccolo o anche il Giovane”. Questo nome ha preso notorietà grazie a san Paolo apostolo, anche con le varianti Paolino e Paolina. Paola festeggia il suo onomastico il 26 gennaio in ricordo di santa Paola vedova, matrona romana , nata nel 347 e morta badessa a Betlemme nel 404. La sua pietra fortunata è la Calcedonia, mentre il vegetale si identifica nella Borragine, pianta dai bellissimi fiori blu.

L’anagramma dà “Palo”, sicuro segno di stabilità e di indicazione, o anche “Pala”, che rappresenta il lavoro, la fatica, la generosità poiché può essere riempita di cose preziose.

Il nome Alessio origina dal greco Aléxios con il significato di difensore, protettore. Diversi sono stati i santi che hanno portato questo nome, ad esempio, sant’Alessio metropolita di Kiev o sant’Alessio Falconieri, uno dei sette fondatori dei Servi di Maria, il cui onomastico cade il 17 febbraio. Il Gesso è la sua pietra della fortuna, mentre l’Ambra vegetale o Ambra Grigia prodotta dal capodoglio, oltre a far parte di tutte le farmacopee antiche, presenta un profumo dolce e seducente.

L’anagramma presenta ad esempio “Asilo”, potrebbe essere come capacità di accoglienza, altro anagramma è quello di “Sole”, e qui non c’è bisogno di esaltarne le qualità.

Il nome Cristina origina dal nome di Cristo, che ricalca l’ebraico mȃshi’ha che significa “l’Unto”. Il nome compare dopo l’editto di Costantino, quando il cristianesimo non era più una religione perseguitata. Moltissime sono le Sante che hanno portato questo nome. L’onomastico cade però per tradizione il 24 luglio in ricordo di Santa Cristina vergine, nata a Tiro e martirizzata all’età di dieci anni. La si invoca come patrona dei mugnai. La sua pietra è l’Occhio di Gatto, pietra dei mistici, il vegetale è il Lauro.

L’anagramma ci offre “Risani”, potrebbe essere la capacità di porre rimedio alle difficoltà, al risanare le situazioni. Altro anagramma “Sanciti”, che potrebbe indicare fermezza di principi e capacità di programmare.

Il nome Raffaele origina dall’ebraico Raphȃ’el col significato di “Iddio ha guarito”; a tal proposito si ricorda uno dei tre Arcangeli, appunto Raffaele che protegge dalle malattie, tanto da essere ritenuto il protettore dei medici, farmacisti, pellegrini ed emigranti e delle acque termali. La sua festa cade il 24 ottobre. La sua pietra è l’Opale, mentre il vegetale si identifica nella Verbena, considerata pianta di ispirazione.

L’anagramma consente diverse possibilità, una è data da “Fare”, ossia essere operativi e costruttivi, e un altro è “Affare”, che comunque attiene sempre a non dormire sugli allori.

Il nome Giovanni origina anche questo dall’ebraico Yôhȃnȃn, col il significato di “Dio ha avuto misericordia”. L’onomastico è festeggiato il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, precursore di Gesù. Molti sono, ben 86, i santi che hanno portato questo importante nome. La sua pietra è l’Ambra, il vegetale il Vischio, pianta di Natale e ricca di leggende.

L’anagramma ci offre ad esempio “Vigna”, dove, dopo un duro lavoro, si possono godere i suoi frutti, oppure “Navigo”, ovvero il “navigare” verso una propria meta.

Il nome Francesca origina dall’antico alto tedesco Frankisk, che significa “franco”. Il latino Franciscus invece serviva a indicare i francesi e da qui nasce Francesco/a. Il nome divenne popolare con San Francesco d’Assisi. La santa Francesca più famosa santa Francesca Romana, mistica e fondatrice della comunità delle Oblate di Tor de’ Specchi. L’onomastico è festeggiato il 9 marzo. La pietra della fortuna per le Francesche si identifica nel Turchese, mentre il vegetale è la Peonia, che presenta fiori spettacolari.

L’anagramma ci porta, ad esempio, a “Frase”, potrebbe indicare chi ha capacità di scrittura, oppure a “Fresca”, ossia di indole leggiadra e, appunto, fresca.

Il nome Roberto origina dal germanico Hrodebert col significato di “Illustre per la sua fama”. L’onomastico si festeggia il 17 settembre in ricordo di san Roberto Bellarmino, dottore della Chiesa, gesuita e cardinale. La sua pietra è identificata nell’Agata, mentre la pianta è quella di Millefoglie.

L’anagramma offre “Orto”, che potrebbe rappresentare il proprio orto, non tanto fisico quando spirituale, così come “Toro”, in senso di potenza, forza, virilità.

Il nome Carmen origina dallo spagnolo ma deriva da Carmela, che a sua volta origina dall’ebraico Chàrmel col significato di “Giardino”. Il nome è conosciuto anche grazie all’opera della Carmen di Bizet. Il suo onomastico si festeggia il 16 luglio, giorno della Beata Vergine del Carmelo. Il Salice è la sua pianta, mentre la pietra è il Gesso.

L’anagramma ci presenta “Amen”, nel senso di così sia, così avvenga, e altro è “Cena”, che potrebbe alludere al piacere di ospitare di condividere con i propri cari e/o amici un momento di piacere.

 

Ecco, qui termino questa semplice trovata, che vuole essere un modo, se pur semplice, di fare a tutti auguri di un santo Natale e buon inizio di un nuovo anno.

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