Skip to main content

Il pianeta dei Robot e il Reddito minimo di base

presa diretta pianeta robotUna puntata destinata a far riflettere quella di Presa Diretta di lunedì 5 settembre: Il Pianeta dei Robot. 
 
Robot e computer fra pochissimi anni prenderanno il nostro posto in tutti i settori professionali. Non è solo futuro ma accade già ora: esistono robot che possono tranquillamente sostituire medici, operai, segretarie, cuochi, giornalisti, traduttori e avvocati.

Sembra una puntata come le altre ma man mano che i minuti passano ci si rende conto che non si è spettatori di un film di fantascienza ma si tratta di pura realtà alla quale (ancora) non siamo abituati. Una nuova rivoluzione industriale è in atto, la più grande di sempre, destinata a cambiare la vita a milioni di persone nei prossimi anni. Le macchine prenderanno il predominio in tutti i settori lavorativi sostituendo milioni di lavoratori che dovranno essere "riconvertiti". A far cosa? Vediamo qual è la situazione che il programma RAI Presa Diretta ha evidenziato.

Si parte parlando delle autovetture della Tesla e di Google che nei prossimi anni guideranno in autonomia per le nostre strade, ma anche di camion che già oggi grazie a software e telecamere esterne possono percorrere lunghi tratti autostradali SENZA AUTISTA.  E' una vera e propria gara tra i colossi del settore per arrivare primi all'obiettivo: il centro del futuro dove si concentrano le ricerche e i miliardi delle startup è il cervello di questi robot, il centro dell'intelligenza artificiale. Un cervello sempre più simile a quello umano, con macchine che fanno i lavori che prima facevamo noi, senza ammalarsi, senza scioperare e senza lamentarsi. E' la robotizzazione di tutti i processi di lavoro la quarta rivoluzione industriale.
 
Ci sono robot che assimilano sentenze, robot giornalisti i cui articoli sono forse migliori di quelli di giornalisti umani.
 
In ogni rivoluzione c'è chi vince e chi perde, e se da una parte tutti noi vogliamo più tecnologia, dall'altra ci accorgeremo sempre di più che molti di noi saranno sostituiti da robot che svolgeranno i nostri compiti anche meglio! A New York un ristorante automatizzato accoglie la giornalista di Presa diretta che sceglie da un totem il suo pasto, proprio come sta facendo da mesi la nota catena americana Mc Donald anche in Italia. Qui però anche il pasto viene servito in modo automatizzato, senza bisogno di alcun cameriere.
 
Senza andare oltreoceano, a Forlì, nell'ospedale Morgagni sono stati da poco inseriti robot che trasportano il cibo dalle cucine e i farmaci in giro per i reparti dell'ospedale. Altro esempio è il colosso Amazon dove nei suoi 123 magazzini, pieni di prodotti pronti per essere venduti e spediti, il silenzio accoglie il visitatore, niente persone ma solo robot che lavorano tutti i giorni senza tregua. In Amazon i robot fanno risparmiare ben 22 ml di dollari per ogni magazzino, per un risparmio complessivo da 5 miliardi di dollari. Il personale è ridotto all'indispensabile ed è presente solo per impacchettare i prodotti: sicuramente anche meno infortuni sul lavoro visto che ci pensano i robot a fare tutto il lavoro manuale.
 
A New York nel palazzo della IP soft si trova invece Amelia, intelligenza artificiale che sostituirà la figura della segretaria visto che impara tutto e subito: il suo cervello è fatto da una rete semantica, capace di immagazzinare informazioni e dare risposte. Non sarà la classica segretaria sexy in carne ed ossa, ma  sicuramente non ha bisogno di ferie, di contributi e a detta dei suoi programmatori non commette errori.
  
La previsione del  World Economic forum di Davos parla di ben 5 milioni posti di lavoro che verranno sostituiti da robot da qui al 2020. Le conseguenze? Impensabili oggi! I costi dei prodotti avranno un sicuro beneficio per i consumatori, ma per questo effetto molti negozi chiuderanno e resteranno solo le catene giganti.
 
Già si inizia a pensare a come convivere con questo modello tecnologico che è sicuramente il nostro domani: è necessario introdurre il reddito minimo di base o sarà una tragedia planetaria. L'idea è ventilata proprio nella Silicon Valley dove cresce l'intelligenza artificiale: si tratta di redistribuire la ricchezza, proprio quella delle startup innovative che oggi non creano più le migliaia di posti di lavoro come una volta.
Pin It