Il prossimo anno non contatemi. Il libro di Giuseppe De Maio ispirato al fantacalcio
IL PROSSIMO ANNO NON CONTATEMI: così si intitola il libro di Giuseppe Maria De Maio, giovane laureato in giurisprudenza, aspirante avvocato e appassionato di scrittura, che ha voluto scrivere un bellissimo romanzo, iniziato durante il periodo pandemico e terminato poco tempo fa.
Il giovane avvocato ha deciso di ispirarsi al fantacalcio, gioco interattivo, tipico di tanti appassionati dello sport più popolare in Italia: il calcio.
Un romanzo molto interessante ricco di sorprese, che tende ad appassionare i più intrepidi lettori verso un mondo nuovo, ispirato alla quotidianità sociale dei nostri tempi.
Dottor De Maio il suo libro si intitola "il prossimo anno non contatemi" di che cosa si tratta e come è nata l'idea di scrivere questo suo capolavoro?
Il prossimo anno non contatemi è una frase che viene spesso ripetuta nel mondo fantacalcistico. Di solito rientra nel background del fantallenatore ossessionato.
Ho voluto scrivere questo libro perché rispecchia molto la mia persona e proprio per questo motivo ho voluto scegliere questo titolo.
Edoardo è il protagonista di questa storia, responsabile ogni anno di organizzare il fantacalcio, anche se è quello più preparato, rimane l’unico a non averlo mai vinto. È esasperato: vuole vincere per poi smettere, per questo ho scelto questa frase.
Un opera che si ispira al fantacalcio, un gioco che lega tanti appassionati allo sport più popolare del nostro paese: il calcio.Cosa rappresenta per lei questo gioco e perché ha voluto i servirlo in questo romanzo?
Considero questo gioco uno strumento potentissimo, molto utile per sviluppare coltivare nel tempo un’infinità di relazioni umane, e proprio per questo motivo ho voluto dedicargli un libro.
Un romanzo particolare che potrebbe attirare l'attenzione di tanti lettori. Per quale motivo lo consiglierebbe?
Mi piacerebbe consigliarlo perché si tratta di una bellissima storia di formazione. Ci sono sia momenti seri e sia momenti spensierati: quando l’ho scritto devo dire la verità mi sono divertito e, allo stesso tempo, commosso.
Il suo libro sta avendo un grande successo in tutta Italia. Come si sente dopo tutto questo?
Mi sento davvero soddisfatto e soprattutto entusiasta, anche se come amo di solito fare, preferisco rimanere sempre con i piedi per terra: sono sicuro che la mia professione è quella forense, però non posso assolutamente negare che la scrittura oltre ad essere una passione è una medicina che ogni giorno non smette di regalarmi grandi soddisfazioni e forti emozioni che non sono mai riuscito a intravedere in altre attività.
Di solito quando si scrive un libro c'è sempre una dedica. A chi piacerebbe dedicarlo?
Ho dedicato questo romanzo ai miei genitori, perché mi danno la possibilità di coltivare i miei sogni; e in maniera speciale alla mia fidanzata, perché, dopo tutti i nostri alti e bassi, non si è ancora stancata di me.
Dopo questo libro quali saranno i suoi prossimi progetti?
Da quasi un anno, sto leggendo tantissimo e nello stesso tempo sto frequentando molti corsi di scrittura creativa: il primo obiettivo è crescere, per poter un domani affrontare nuove sfide in maniera più consapevole.