Impariamo a conoscere una notizia scientifica
Mi permetto riprendere un articolo de “La Repubblica salute” di Carlo Bellieni, anche se un poco datato, per rimarcare la necessità di conoscere alcune regole per fidarsi di una notizia scientifica. Conoscenza quanto mai necessaria, tanto più in questo nostro tempo dove siamo bombardati da notizie e contro notizie che ci mettono davvero nel dubbio.
Vi sono quindi alcune regole che è bene conoscere e sono:
- Abituiamoci all’importanza di risalire sempre alla fonte, e per questo dobbiamo controllare che una notizia sia pubblicata su una rivista scientifica di prim’ordine. Per essere pubblicata prima deve passare al vaglio della Comunità Scientifica, e solo allora riceve il benestare per la pubblicazione.
- Tutte le riviste che trattano di scienza sono affidabili? È una domanda più che lecita e che merita una risposta. Una prova è quella di informarsi se lo studio è stato sottoposto a revisione di alcuni esperti indipendenti dalla rivista. Le riviste più serie inviano il testo da pubblicare ad almeno due scienziati che rimangono anonimi e ad un redattore curatore di un’edizione che controlla il loro giudizio. È questa una garanzia assoluta? No, però è molto attendibile di genuinità, garantito in parte anche dall’anonimato dei ricercatori.
- Informarsi bene sul tipo di studio e come è stato messo in atto. Ad esempio uno studio eseguito su dei volontari dando ad alcuni, scelti però senza nessuna logica, il farmaco e ad altri un placebo, senza che né i volontari né i ricercatori sappiano a chi è stato dato il farmaco e a chi il placebo, è considerato uno studio attendibile. Per placebo si intende una sostanza farmacologicamente inerte.
- Conoscere i metodi usati. Uno studio serio deve essere chiaro e replicabile. In ogni studio vi è una sezione definita di “Materiali e Metodi” che ha il dovere di spiegare tutti i passaggi. Se non presenta questa chiarezza c’è qualcosa che deve lasciare perplessi e accendere il sospetto sulla serietà della ricerca. Una garanzia quella della chiarezza che dovrebbe riguardare non solo lo studio scientifico, ma ogni branca del sapere e dell’opera umana.
- Le conclusioni vanno lette con molta attenzione. Devono presentare i punti forti così come i punti deboli del loro studio; questa si chiama anche onestà deontologica.
- Informarsi sulle conferme. Conoscere se sono state fatte, da parte di altri gruppi, delle repliche e che i risultati siano stati positivi.
Da quanto scritto si evince che è più che mai necessario non prendere per oro colato tutto ciò che ci viene propinato dai vari mass media, ma, in questo caso il detto “se non vedo non credo” è quanto mai opportuno, poiché è la realtà che testimonia la verità. Non basta come garanzia, un “secondo il mio parere” fosse anche detto dal più grande premio Nobel esistente per non dubitare, in quanto il “suo parere” è garanzia di certezza?
Se io metto una mano su una fiamma, mi scotto, questo è poco ma sicuro; quindi questa è la realtà, la verità incontrovertibile che nessuno può confutare. Ecco perché una notizia scientifica deve dare questa assoluta garanzia, dicendo chiaramente i pro e i contro, considerato poi che in gioco c’è qualcosa di molto prezioso che è la salute, e tutti sappiamo, una volta persa, quanto sia difficile e a volte lunga la ripresa.